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Intervista a Pretty Solero

Membro e fondatore della Lovegang, con un album in uscita e un desiderio sfrenato di vivere di musica, amici e sentimento

Intervista a Pretty Solero Membro e fondatore della Lovegang, con un album in uscita e un desiderio sfrenato di vivere di musica, amici e sentimento

In un momento storico in cui il rap è uno dei canali di comunicazione più forte, efficace e d'impatto utilizzato dai giovani, è giusto analizzarlo, studiarlo, per scoprire cosa ha di 'magico', cosa c'è dietro, ma soprattutto chi.

Abbiamo avuto modo di parlare con Pretty Solero, romano de Roma, ma cresciuto tra amici, 'marachelle' e le romantiche vie di Monteverde, stella nascente del rap e fondatore del collettivo Lovegang. Ci ha raccontato del suo album di debutto, di ciò che lo lega alla famiglia e del futuro.

Scoprite con noi Pretty Solero.

#1 Ciao Pretty Solero, chi sei, da dove vieni e cosa dovremmo sapere di te?

Sono un ragazzo romano classe ’93, cresciuto tra Monteverde, il quartiere dove ho sempre abitato, e il rione di Trastevere, dove insieme agli altri, tra una marachella e un'altra, ho iniziato ad avvicinarmi alla musica. Sono membro e fondatore del collettivo Lovegang.

 

#2 Fra poco uscirà il tuo album d'esordio, ha però particolarmente catturato la nostra attenzione il nuovissimo brano "Non è un gioco", scritto in collaborazione con Ketama126 e Franco126. Di cosa parla e, soprattutto, a chi si rivolge?

“Non è un gioco” è un pezzo a cui sia io che Ketama e Franco siamo molto affezionati. Ci rappresenta particolarmente. Non saprei come spiegarlo, ma l’atmosfera che si crea quando la metto in play è la stessa che mi avvolgeva quando, da ragazzini, ci incontravamo sulle scalinate di Viale Glorioso e combinavamo i primi casini. Siamo autentici e raccontiamo la nostra vita attraverso immagini, niente di più, niente di meno.

#3 All'interno di questa canzone parli della differenza che c'è tra l'apparenza e "quello che si è veramente", di freddezza, ma anche di amore dal momento in cui c'è una lei (...c'è sempre una lei). Si può considerare tutto questo una sorta di biografia personale di Pretty Solero in versi?

In ogni canzone metto una parte della mia vita: gioie, delusioni, vittorie e sconfitte. Per me la musica è un diario, prima che al pubblico mi rivolgo a me stesso, ne sento il bisogno. A volte riesco ad esprimermi solo scrivendo. La musica, oltre ad essere un lavoro, è la mia passione, vivo per lei.

 

#4 In un momento storico in cui di giovani rapper ce ne sono molti, cosa senti di avere di diverso rispetto ad altri? Cosa ti caratterizza?

Per quanto mi riguarda la musica non è competizione. Non sento il bisogno di dovermi distinguere da qualcosa o qualcuno, mi sento unico. Vivo di amore e musica, senza interessarmi degli altri, penso solo a me stesso e alla mia famiglia, di cui fanno parte anche i miei amici. Senza di loro sarei nulla.

 

#5 Parlando di social: best comment di un tuo fan e quella più divertente di un "hater"?

Di commenti positivi e negativi ne ricevo tanti, tutti i giorni, ma vi dirò la verità, ho imparato col tempo a non leggerli neanche. I social sono un casino, mi infastidiscono ma fanno parte del gioco. Quindi non gli do importanza.

 

#6 In quanto 'giovane promessa musicale' questa domanda è d'obbligo: cosa vorresti nel tuo futuro?

Quello che mi interessa, alla fine dei giochi , non è essere ricco, e nemmeno famoso. Voglio fare musica. Riuscirci a campare bene, naturalmente, ma soprattutto avere il rispetto di chi la musica la fa e la vive, emozionare il mio pubblico. Alla fine questo è Lovegang: cuore, sangue e sentimento.

 

Pretty Solero vi aspetta in occasione dei live di Ketama126 al circolo Ohibò di Milano il prossimo 31 marzo e a Roma al Largo Venue il 7 aprile.