
"Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery" è il Sacro Graal di Benoit Blanc Sarà anche l’ultimo capitolo della trilogia di Rian Johnson?
Sono state annunciate le nomination ai Golden Globe 2026, ma nemmeno una candidatura è andata a Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery. Un gran peccato, sia per l’investimento che Netflix ha dedicato alla saga nata nel 2019 (ben 469 milioni di dollari), sia per la qualità di un giallo cinematografico che si dimostra all’altezza di chi lo ha preceduto, aggiungendo sempre elementi inediti e spiazzanti. Mentre i titoli precedenti avevano raggiunto alcuni riconoscimenti da parte del settore, la scarsa reazione da parte della award season nei confronti del terzo capitolo di Knives Out non rispecchia affatto la qualità del progetto di Rian Johnson.
Il cast di Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery
Con un budget non indifferente di circa 210 milioni di dollari, di gran lunga superiore ai 40 milioni del capitolo precedente, Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery si avvale ancora una volta di un gruppo di interpreti che contribuisce a dare forma e spessore ai personaggi sopra le righe scritti e diretti da Rian Johnson. A propria volta, non sono riusciti ad accaparrarsi nemmeno la nomination per il miglior cast corale ai Critics’ Choice, i quali hanno preferito ribadire le scelte dei casting director Tiffany Little Canfield e Bernard Telsey per Wicked: For Good (come se col primo film non bastasse) o candidare la sgangherata banda del mediocre Jay Kelly di Noah Baumbach.
A capitanare stavolta il mystery, sempre ovviamente con la supervisione di Daniel Craig nel ruolo di Benoit Blanc, è il giovane divo Josh O’Connor, prete dal passato da pugile e un uomo sulla coscienza che si ritrova in una cittadina di periferia con una comunità di fedeli dipendenti dai sermoni e dalle attenzioni del vecchio diacono Wicks, impersonato da un barbuto Josh Brolin. Una figura ambigua, che sceglie la via della vergogna e della gogna pubblica al posto del perdono e della tolleranza, creando uno zoccolo duro di adepti ma andando contro il resto degli insegnamenti della Chiesa per un comportamento che entrerà in conflitto con gli ideali di amore e accoglienza del novello Jud Duplenticy (O’Connor), accusato di omicidio nel momento in cui Wicks verrà inspiegabilmente ucciso.
La trama e il messaggio del film
@netflix It's Brolin vs. O'Connor in #WakeUpDeadMan, the newest #KnivesOut original sound - Netflix
Chiuso sulla comunità di campagna e resa la chiesa con le navate e il suo pulpito il centro pulsante della storia, Wake Up Dead Man è un racconto sulla fede che può trasformarsi in fanatismo e sul fascino dell’idolatria che diventa cecità. Jud Duplenticy, giunto nella ristretta comunità, è il nuovo che viene accolto con sospetto, è il diverso che non può attecchire soprattutto poiché non si fa strada con urla e proclami, ma con calma e benevolenza. Wicks, un bruto e rude Brolin, è il passato fossilizzato nei pregiudizi, nella radicalizzazione, che brama il potere e per acquisirlo e mantenerlo fa sentire piccole e sbagliate le persone invece di purificarle e togliere loro ogni peccato. È un leader come se ne vedono tanti, sempre più spesso, che preferisce attaccare e biasimare al posto di comprendere e assolvere. Che smuove i suoi membri puntando alla rabbia, escludendo e considerando impuro tutto ciò che non fa parte della minuscola congrega, mentre i fedeli si dimostreranno pericolosi a loro volta.
Wake Up Dead Man è dunque una critica alla società contemporanea che viene ricreata utilizzando una piccola collettività periferica su cui Johnson punta una lente di ingrandimento mentre l'investigatore cerca di portare a termine un caso che, a dire dello stesso Blanc, sembra impossibile. Il caso dei casi, il Sagro Graal del giallo. Un capitolo conclusivo (lo sarà davvero?) che, oltre allo charme di Daniel Craig nei panni di Benoit Blanc, dimostra ancora una volta la penna ballerina di Johnson e il suo saper osare mentre costruisce narrazioni arzigogolate in cui poi tutto finisce al suo posto. Lo era con la semplicità precisa, acuta e lineare del primo film, lo è stata con l’arricchimento della sequenza di Fibonacci nel secondo e lo è altrettanto con il focus sullo storytelling di Wake Up Dead Man impreziosito dalle riflessioni sull’attualità e la fede. Un vangelo secondo Rian Johnson su comando, predominio e ipocrisia, su cui solo la verità e l’umanità possono fare luce.










































