
Il carnevale di Notting Hill attraverso la visione di NOI SIAMO Tra musica, cultura e intimità
Il carnevale di Notting Hill non è solo la parata di piume e sound system che finisce sulle prime pagine dei giornali ogni agosto. È un evento nato negli anni ’60 per volontà delle comunità caraibiche di Londra, diventato in mezzo secolo la più grande manifestazione di strada d’Europa e uno dei simboli più discussi della città. Ogni anno mette in scena l’orgoglio identitario di chi l’ha creato, ma allo stesso tempo deve fare i conti con i limiti imposti dalle istituzioni, dalla sicurezza al finanziamento pubblico. L’edizione 2025 è stata salvata all’ultimo minuto da un investimento delle autorità locali, ma accompagnata da misure di sorveglianza inedite come il riconoscimento facciale, che hanno aperto nuove domande sulla libertà e sul futuro di una tradizione che nasceva come atto di resistenza. In questo contesto si inserisce il lavoro di NOI SIAMO, collettivo creativo fondato sul Litorale Domizio. La loro prospettiva, cresciuta nelle periferie, li porta a concentrarsi sulle zone grigie, sugli aspetti spesso esclusi dal racconto mainstream. Con il loro reportage londinese hanno scelto di osservare il Carnival non solo come evento spettacolare, ma come spazio sociale fatto di relazioni, pratiche e contraddizioni. Come dichiarato da Ark Joseph Ndulue, co-founder di NOI SIAMO: «Siamo qui per raccontare storie, o meglio, per lasciare che le persone raccontino le loro. NOI SIAMO è un microfono per comunità, connessioni di persone e individui».
Il progetto è strutturato in tre momenti. Il primo, ambientato a Shoreditch, ha avuto come base Bread & Butter, un hub su tre piani che unisce vintage, bar e spazi musicali. Qui il collettivo ha incontrato figure locali come Ray Keith, DJ storico della scena drum’n’bass, mettendo in luce come la creatività londinese continui a produrre micro-comunità indipendenti. Il secondo momento è stato il Family Day del Carnival, forse quello che meglio restituisce la funzione originaria dell’evento: famiglie, bambini, generazioni che tramandano rituali e pratiche collettive. È il lato meno spettacolare e più intimo, quello che racconta l’appartenenza e la continuità. Il terzo atto coincide con la parata principale. Qui NOI SIAMO ha raccolto ritratti e interviste tra performer e pubblico, provando a capire come viene percepito oggi il Carnival: se rimane un atto identitario o se si sta trasformando in prodotto turistico. Il risultato è un reportage che non indulge sulla superficie estetica ma lavora sul confine tra celebrazione e controllo, tra comunità e istituzioni.


























































































