FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

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Gli interni delle auto sono la nuova frontiera dell’interior design L’abitacolo da spazio funzionale ad abitabile

Sedili reclinabili che invitano al relax, palette cromatiche tenui ispirate alla natura, pannelli touch a filo plancia che si fondono con le superfici, luci d’ambiente programmabili capaci di mutare l'umore. È difficile non notare come, negli ultimi anni, gli interni delle automobili abbiano subito una metamorfosi radicale. E ancora più difficile è non vederli come qualcosa che ormai trascende la semplice categoria del car design, inteso come mera funzionalità di guida. Quello che stiamo osservando è un vero e proprio slittamento progressivo verso l'interior design: l'abitacolo non è più solo un posto dove sedersi e guidare, ma uno spazio da vivere, da abitare, da personalizzare in ogni dettaglio. È un microcosmo su ruote che sempre più riflette i nostri gusti personali, le nostre ansie da società iperconnessa e i nostri desideri primari di comfort, protezione e rappresentazione.

@aanthonin

pimp my ride asmr

original sound - Anthonin

Nel 2025, secondo diverse stime sul pendolarismo e sull'uso quotidiano del veicolo, si trascorrono in media più di 50 minuti al giorno in auto. L’abitacolo è dunque diventato a tutti gli effetti un’estensione della casa, o per molti l'unico spazio realmente proprio e controllabile, soprattutto nelle città metropolitane dove gli affitti sono proibitivi e la condivisione di spazi abitativi è la norma. In auto non solo si guida: si lavora, si mangia un pasto veloce, si ascolta musica, si effettuano chiamate di lavoro o personali, si medita, si riflette, a volte si piange. Gli interni delle auto non sono più solo il cruscotto e i sedili; sono diventati il nuovo salotto privato, spesso più intimo, versatile e protetto di un open space domestico, fornendo una "terza" o addirittura "quarta" dimensione all'abitare contemporaneo.

I brand lo hanno capito benissimo. Basta guardare i progetti recenti di Tesla, Volvo, Lucid, Polestar o della stessa BMW per comprendere che il design degli interni non è più un dettaglio tecnico, ma il cuore del valore percepito. La nuova Volvo EX30 è un caso emblematico: interni in tessuto riciclato e luci ambientali ispirate alla natura nordica, pensati per ridurre lo stress e creare un senso di «rifugio emozionale». Allo stesso modo, Lucid Motors ha progettato l’abitacolo della Lucid Air con superfici morbide e linee fluide ispirate a lounge hotel e resort, dichiarando di voler «trasformare l’esperienza di guida in un’esperienza sensoriale». Questa svolta nasce anche da un’evoluzione dell’utilizzo stesso dell’auto. Sempre più veicoli – anche di fascia media – offrono funzioni da salotto mobile: massaggi, aromaterapia, impianti audio calibrati come in una sala d’ascolto (Bowers & Wilkins, Bang & Olufsen, Meridian), display curvi, connettività totale con l’ambiente smart home. I modelli elettrici e autonomi accentuano questa direzione: l’auto non è più solo movimento, è un luogo di permanenza e benessere.

Nel frattempo, il design emozionale entra prepotentemente in gioco. Non si progettano solo componenti tecnici come sedili o cruscotti, ma si cura ogni aspetto per creare esperienze tattili e visive che coinvolgano tutti i sensi. Il rivestimento dei materiali è pensato per evocare precise sensazioni: la trama di un tessuto può trasmettere calma, la texture di una superficie può suggerire dinamismo. I colori sono spesso presi in prestito dalle palette del wellness o dell’home design contemporaneo: dal beige sabbia rilassante al grigio ardesia sofisticato, dal verde salvia rigenerante al marrone cuoio avvolgente. Persino la plastica, da materiale povero, viene oggi scaldatizzata con trattamenti soft-touch e pattern tridimensionali che ricordano la venatura del legno o la trama di un tessuto, elevandone la percezione. Il tutto è sostenuto da una crescente richiesta del mercato: secondo diverse ricerche recenti, inclusa quella di McKinsey & Co. del 2023, oltre il 70% degli acquirenti under-35 considera il design interno un fattore determinante nella scelta di un’auto, sottolineando il passaggio da una decisione puramente tecnica a una fortemente emotiva e basata sull'esperienza utente.

@molotovgallery Don’t know why this wasn’t a factory option? Almost done with the interior on my 1965 Pontiac Bonneville. #leopardprint #1965bonnieville #pontiac #classiccars #customcars #myway What's Inside a Girl? - The Cramps

Il comfort, però, non è solo una questione estetica. È anche psicologica. In un’epoca di iperstimolazione e instabilità abitativa, l’auto diventa zona di controllo, spazio chiuso dove regolare luci, musica e temperatura secondo i propri ritmi. Gli psicologi parlano di comfort capsules: microambienti mobili che riducono l’ansia e favoriscono la concentrazione. Non a caso, molte startup stanno lavorando su interni adattivi, che si regolano in tempo reale in base a parametri biometrici del guidatore, anticipando le nostre necessità. Ciò che emerge è un ibrido sempre più sottile e indistinguibile tra arredo e automobile. Non è un caso che oggi molti designer d'auto provengano direttamente dal mondo dell’interior o dell’industrial design, portando nuove prospettive e metodologie.La collaborazione tra la startup americana Canoo e il designer Richard Clarkson, per esempio, ha portato alla creazione di un volante-fluttuante che sembra un oggetto scultoreo da salotto scandinavo, ridefinendo l'interfaccia uomo-macchina. Allo stesso modo, Polestar ha collaborato attivamente con aziende di tessuti d’arredo all'avanguardia per proporre finiture in lino e lana merino, esattamente come quelle di un divano di fascia alta, eliminando la distinzione tra lusso domestico e lusso automobilistico.

In sintesi, l’auto del 2025 non è più solo un mezzo di trasporto, ma un vero e proprio spazio di design che riflette le nostre esigenze estetiche. Gli interni automobilistici diventano lo specchio fedele di come viviamo e di cosa cerchiamo in un mondo in rapida trasformazione: protezione dalle iperstimolazioni esterne, un'estetica che nutre l'anima, una funzionalità che semplifica la vita e una narrazione che ci rappresenti. L’auto diventa una stanza, ma su ruote, dotata di una mobilità che nessun'altra abitazione può offrire. E il designer, in questo scenario in evoluzione, deve iniziare a pensare a nuove competenze ibride: tra ergonomia avanzata, storytelling visivo, arredo emozionale e persino psicologia ambientale, per dare forma a questi nuovi santuari mobili.