Elon Musk è uscito dall’amministrazione Trump Ponendo fine a un turbolento mandato alla guida del famigerato DOGE
Elon Musk, uno degli uomini più ricchi, potenti e odiati del mondo, ha ufficialmente terminato il suo incarico all’interno dell’amministrazione Trump. Il 21 maggio, Musk ha annunciato la sua uscita con un breve post su X: «Con la fine del mio periodo previsto come Special Government Employee, ringrazio il Presidente @realDonaldTrump per l’opportunità di ridurre gli sprechi di spesa. La missione @DOGE si rafforzerà nel tempo, diventando uno stile di vita all’interno del governo». Fonti della Casa Bianca hanno confermato che le procedure di uscita erano iniziate quella stessa sera. A differenza delle consuetudini precedenti, Musk non ha incontrato Trump prima dell’annuncio. Secondo fonti interne, la decisione è stata presa a livello di staff senior e portata avanti senza cerimonie. Sebbene Musk abbia presentato la sua uscita come la conclusione naturale del suo mandato, il tempismo, il tono e le circostanze indicano chiaramente che si è trattato di una rottura accelerata da fratture interne e da una crescente inutilità politica. Dopo l’uscita di Musk, il futuro del DOGE resta incerto. L’amministrazione ha dichiarato che l’iniziativa continuerà, ma i critici sostengono che i suoi metodi siano stati troppo estremi, i suoi obiettivi irrealistici e la sua leadership troppo instabile per generare riforme durature – molti di questi tagli, infatti, sono stati annunciati ma non propriamente ratificati.
As my scheduled time as a Special Government Employee comes to an end, I would like to thank President @realDonaldTrump for the opportunity to reduce wasteful spending.
— Elon Musk (@elonmusk) May 29, 2025
The @DOGE mission will only strengthen over time as it becomes a way of life throughout the government.
Musk era stato nominato "dipendente governativo speciale", una posizione consultiva che gli permetteva di lavorare per il governo federale fino a 130 giorni all’anno. Durante questo periodo, aveva assunto la guida del neonato Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE), chiamato proprio come la criptovaluta che Musk stesso accumula e promuove, un’iniziativa sperimentale volta a ridurre drasticamente le dimensioni e le funzioni della burocrazia federale statunitense attraverso enormi tagli nelle spese pubbliche. La sua uscita, seppur prevista, arriva in un clima di discordia politica, disordini organizzativi e controversie pubbliche. Musk era stato chiamato a un ruolo federale poco dopo il secondo insediamento di Trump, con il presidente che lo aveva descritto come «un uomo che sa come far funzionare un’operazione snella». Il DOGE rappresentava uno dei pilastri della rinnovata campagna anti-burocrazia dell’amministrazione. Il dipartimento era stato concepito come risposta a quella che la Casa Bianca considerava una crescita incontrollata, inefficiente e costosa della macchina governativa. L’esperienza di Musk come innovatore tecnologico e tagliatore di costi lo rendeva un candidato ideale per guidare una missione di questo tipo. Anche se mai formalmente approvato dal Congresso, il DOGE operava sulla base di un ordine esecutivo e godeva di un potere de facto significativo, grazie all’approvazione pubblica di Trump e all’accesso diretto di Musk alla Casa Bianca. La sua missione era ambiziosa: razionalizzare le operazioni federali, accorpare agenzie ridondanti e tagliare i bilanci amministrativi in tutto il governo.
@peoplevselon Elon Musk is responding to Tesla's HISTORIC sales crash by cutting back his government role. A lot has changed since we started being told to f*ck off out of Tesla stores 10 weeks ago. Watch out billionaires, the people are coming x #elonmusk #tesla #trump Celebration - Kool & The Gang
All’inizio del suo incarico, Musk fissò un obiettivo enorme: tagliare almeno 2.000 miliardi di dollari dalla spesa federale in cinque anni. Quasi subito, questo obiettivo fu ridimensionato. A metà del 2024, la cifra venne rivista a 1.000 miliardi, poi a 500 e infine a 150 miliardi. Nonostante questa drastica riduzione, sotto la guida di Musk il DOGE ha comunque realizzato uno dei più aggressivi programmi di riduzione del personale nella storia degli Stati Uniti. Circa 260.000 dipendenti federali, su una forza lavoro civile totale di 2,3 milioni, sono stati licenziati, messi in pensione anticipata o incentivati all’uscita. I dipartimenti più colpiti includevano quello per l’edilizia popolare, l’ambiente, l’istruzione e perfino l’energia, dove alcuni tagli hanno coinvolto erroneamente personale addetto alla sicurezza nucleare e medici che si occupavano della prevenzione dell'ebola. In vari casi, giudici federali hanno bloccato i licenziamenti di massa, ordinando il reintegro di personale licenziato in modo illegittimo creando crescenti tensioni e preoccupazioni nell’opinione pubblica dopo che moltissimi cittadini, veterani inclusi, erano rimasti senza lavoro da un giorno all’altro, avevano ricevuto inquietanti mail che chiedevano di elencare gli obiettivi raggiunti la settimana precedente o semplici, brevi messaggi che notificavano un licenziamento in tronco. La presenza di Musk alle riunioni governative, a conferenze stampa nello Studio Ovale dove parlava del presidente e la sua costante pressione, attraverso i social media, in appoggio ai governi di ultra-destra in tutto il mondo lo hanno reso inviso all’intero pianeta.
L’uscita di Musk è stata anticipata da un progressivo allontanamento ideologico dall’amministrazione Trump, in particolare per quanto riguarda la politica fiscale. In una nota intervista alla CBS, Musk ha criticato duramente la principale legge economica di Trump, soprannominata "One Big Beautiful Bill". Nonostante fosse una colonna portante dell’agenda del presidente con enormi tagli fiscali e un aumento della spesa per la difesa Musk l’ha definita «profondamente irresponsabile» e ha sostenuto che avrebbe «fatto esplodere il deficit» e compromesso il lavoro del DOGE. «È deludente vedere un disegno di legge così massiccio», ha dichiarato. «Aumenta il deficit, invece di ridurlo, e mina gli sforzi del team DOGE». Dietro le quinte, il mandato di Musk è stato segnato da scontri interpersonali con membri di alto rango dell’amministrazione. Ha avuto attriti con vari ministri, tra cui il consigliere commerciale Peter Navarro, che Musk ha definito pubblicamente un «idiota» per aver respinto la sua proposta di azzerare i dazi doganali tra USA ed Europa. Questi episodi hanno contribuito a peggiorare i rapporti tra Musk e l’apparato presidenziale. Inoltre, Musk si è detto irritato da un accordo tecnologico tra Abu Dhabi e OpenAI, guidata dal suo rivale Sam Altman. Secondo WSJ, Musk avrebbe cercato di ostacolare l’accordo a meno che la sua azienda non fosse inclusa, causando ulteriori tensioni all’interno del governo.
Can Elon Musk keep buying elections forever?
— SAVE AMERICA (@vietthanhsports) February 23, 2025
Wisconsin’s Supreme Court election is April 1―and Elon Musk is shoveling money into it, hoping to buy a MAGA-friendly Court in the quintessential swing state.
Nel periodo in cui guidava il DOGE, poi, Musk ha dovuto affrontare un crescente malcontento da parte degli azionisti di Tesla. La casa automobilistica ha registrato un calo del 13% nelle consegne del primo trimestre 2025 — la peggiore performance della sua storia. Il titolo in borsa è crollato fino al 45%, per poi recuperare parzialmente, restando comunque sotto del 10% rispetto ai livelli precedenti. Le controversie politiche hanno innescato proteste pubbliche: attivisti hanno chiesto il boicottaggio di Tesla, organizzando manifestazioni presso concessionarie e vandalizzando colonnine di ricarica. Alcuni CyberTruck sono stati dati alle fiamme, alcuni concessionari sono stati “difesi” da attivisti americani di ultra-destra rafforzando l’associazione di Musk con la base elettorale di Trump. Nel mentre, i governi di tutto il mondo hanno tagliato i contratti di StarLink affondando anche quel business. Il governo americano ha preso le difese dell’imprenditore, inzialmente, minacciando pene simili a quelle per il “terrorismo domestico”. A un certo punto, Trump ha tenuto una conferenza stampa davanti la Casa Bianca per pubblicizzare le auto Tesla – il che ha solo peggiorato le cose. Alla luce di tutto ciò, dopo una campagna di cyberbullismo mondiale che ha fatto di Musk lo zimbello di Internet, Musk ha annunciato, durante un forum economico in Qatar, che rimarrà CEO di Tesla per almeno altri cinque anni. Inoltre, ha dichiarato che ridurrà significativamente le sue donazioni politiche, dopo aver speso circa 300 milioni di dollari per sostenere Trump e i repubblicani nel 2024.