
“Checkmate”, la scacchiera urbana che racconta il conflitto sociale
Qual è la vostra mossa?
29 Aprile 2025
In un’epoca in cui l’arte e il design urbano si intrecciano per dare voce alle tensioni del nostro tempo, “Checkmate” di Leonardo Canton ed Edoardo Albertini (FOMO Studio) si impone come un oggetto simbolico, poetico e politico allo stesso tempo. Più che un semplice tavolino da gioco, questa scacchiera è una denuncia visiva, una riflessione tridimensionale sulla disparità sociale che caratterizza le nostre città. Alta circa 80 cm, realizzata in legno laccato e stampa 3D a polveri, Checkmate è pensata per essere vissuta nello spazio urbano come oggetto di dialogo e provocazione. La sua estetica, volutamente spiazzante, rompe con l’immagine classica della scacchiera ordinata e regolare: qui le caselle non sono tutte sullo stesso piano. L’irregolarità delle altezze riproduce lo skyline di New York, un simbolo di progresso e ambizione, ma anche di segregazione e disuguaglianza. La scacchiera diventa così una metafora del sistema sociale: chi si trova più in alto ha una visuale privilegiata e maggiori possibilità di controllo, mentre chi parte dal basso deve affrontare una vera e propria salita, fisica e metaforica. Una sfida impari, che riflette le barriere economiche e culturali che ostacolano la mobilità sociale.
I colori scelti da Canton e Albertini – verde ossidato e rame – non sono frutto di una scelta estetica fine a sé stessa. Si tratta di un chiaro riferimento alla Statua della Libertà, simbolo universale di accoglienza, speranza e libertà. La sua trasformazione nel tempo, dal rame lucente al verde corroso dall’ossidazione, è il parallelo perfetto con l’erosione del sogno americano e, più in generale, dell’ideale di equità sociale. Un sogno che oggi appare logoro, come la superficie delle caselle di Checkmate. In Checkmate, la partita a scacchi è solo il pretesto. Non si gioca solo per vincere, ma per sopravvivere. Ogni mossa diventa simbolo di una strategia di resistenza o di dominio. I pezzi, spostandosi su livelli differenti, ricordano che la parità delle regole non garantisce l’uguaglianza dei punti di partenza. Il design stesso obbliga i giocatori a confrontarsi fisicamente con la complessità del terreno, proprio come nella vita reale. Checkmate non è pensata per restare confinata in gallerie o spazi elitari. La sua natura è pubblica, dialogica. Inserita nel tessuto urbano, interroga il passante, invita alla riflessione, stimola il confronto. È un oggetto che “arreda” la città con senso critico, trasformando il tempo libero in esperienza consapevole.