Vedi tutti

Perché l'estrema destra adora Il Signore degli Anelli

Una fascinazione che inizia a partire dagli anni Settanta

Perché l'estrema destra adora Il Signore degli Anelli  Una fascinazione che inizia a partire dagli anni Settanta

Di recente Giorgia Meloni ha inaugurato una mostra a Roma – una cosa non del tutto comune per una Presidente del Consiglio. Si trattava però di un evento particolare, fortemente voluto dallo stesso governo. L’esposizione in questione è dedicata a Tolkien, autore de Il Signore degli Anelli, ed è stata ideata, finanziata e patrocinata dal Ministero della Cultura. Meloni è una grande fan dello scrittore britannico: in passato lo ha citato spesso, anche nei suoi discorsi e nei suoi libri, e lo ha descritto come uno dei suoi autori preferiti. Organizzata alla Galleria Nazionale in occasione dei cinquant’anni dalla morte di Tolkien, la mostra – che è stata realizzata in collaborazione con l’Università di Oxford – sarà visitabile fino all’11 febbraio, ed è la più grande esposizione dedicata allo scrittore fantasy fatta in Italia. È incentrata soprattutto sulla sua vita privata e il modo in cui questa ha influenzato la sua produzione letteraria – infatti il titolo è Tolkien. Uomo, professore, autore. Sentito da Repubblica, Sgarbi – che è sottosegretario alla cultura del governo in carica – non ha nascosto che l’esposizione fosse stata organizzata per fare «un favore a Meloni». Anche il New York Times e il Guardian hanno parlato dell’evento con toni critici, ponendo l’attenzione su quanto la passione di Giorgia Meloni per Tolkien non sia un caso isolato: l’estrema destra, soprattutto quella italiana, ha un particolare attaccamento a Signore degli Anelli – fascinazione, questa, che viene da lontano.


Da dove deriva l’amore dell’estrema destra per Tolkien

@torcha Il Signore degli Anelli di Tolkien è un vero e proprio feticcio della destra italiana. La sua saga continua a rappresentare la simbologia della gioventù di destra ed è il vessillo identitario di Giorgia Meloni e soci. Molti fan del libro hanno detto che si tratterebbe un caso di appropriazione culturale, cioè di utilizzo da parte di un diverso gruppo culturale di un insieme di riferimenti e valori specifici altri. Ma da che cosa nasce questa fascinazione per elfi, draghi e maghi? Scopriamo insieme nel video #tolkien #signoredeglianelli #lordoftherings #tolkientok #booktok #libro #film #mostra #giorgiameloni #pinoinsegno #politica News / Truth Investigation / Investigation / Suspicion / Consideration(1013150) - A.TARUI

La prima traduzione in italiano de Il Signore degli Anelli, pubblicata nel 1970, presentava una lunga prefazione di Elémire Zolla, esperto di storia delle religioni, che fornì una sua personale chiave di interpretazione secondo cui Tolkien – più o meno inconsapevolmente – avesse concepito l’intera serie di libri partendo dall’antitesi tra mondo moderno e mondo antico. Fu proprio questa dicotomia ad affascinare l’estrema destra italiana, che da allora ha un legame particolare con il romanzo. Tolkien, dal canto suo, ha dimostrato in più occasioni la propria contrarietà al fascismo. L’opera, che fu scritta a cavallo della Seconda guerra mondiale, pur prestandosi a interpretazioni molto diverse non possiede realmente il valore politico che le è stato attribuito in maniera del tutto strumentale dagli ambienti neofascisti. Negli anni Settanta, però, l’estrema destra – in Italia come in Europa – stava attraversando un periodo di crisi ed era in cerca di una nuova identità: con la sconfitta del nazifascismo, i singoli movimenti erano stati infatti emarginati politicamente quasi ovunque. In particolare, i militanti italiani svilupparono una certa nostalgia per il passato e per una sorta di fascismo delle origini, considerato più autentico; al tempo stesso assunsero una visione contro il progresso e il “mondo moderno”. Questi assunti furono ritrovati dall’estrema destra italiana nell'interpretazione di Zolla de Il Signore degli Anelli: divenne perciò il romanzo prediletto dalla corrente, che ben presto esportò anche all’estero la fascinazione per il mondo fantasy. Parallelamente il movimento fu soggiogato dal fatto che l’opera di Tolkien si ispira alla mitologia nord europea, così come faceva l’apparato neofascista per il suo immaginario simbolico. Proprio in quegli anni, infatti, il Fronte della Gioventù – l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano, cioè il partito che raccoglieva i nostalgici del fascismo, da cui poi nacque Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni – iniziò a esporre le croci celtiche nelle sue manifestazioni.

 

Come l’estrema destra si è appropriata de Il Signore degli Anelli

 

Per comprendere quanto l’estrema destra italiana si sia innamorata de Il Signore degli Anelli basterebbe sapere che, alla fine degli anni Settanta, il Fronte della Gioventù cominciò a organizzare periodicamente festival chiamati Campo Hobbit. La stessa Meloni nella sua autobiografia ha raccontato che durante uno di questi raduni si era travestita da Samvise Gamgee, uno degli hobbit protagonisti della saga. Alla prima edizione della manifestazione suonò anche una band chiamata per l’appunto la “Compagnia dell’Anello”, un gruppo neoprogressive considerato tra i precursori della cosiddetta musica alternativa di destra, cioè di quella corrente artistica legata ai gruppi politici neofascisti. In tempi più recenti, il verso di una poesia presente ne Il Signore degli Anelli, «le radici profonde non gelano», è stato ripreso in una t-shirt del merchandising di Fratelli d’Italia. E ancora: nel 2022 Giorgia Meloni, mentre era candidata premier, ingaggiò per il suo ultimo comizio Pino Insegno, che aveva doppiato il personaggio di Aragorn nella trilogia di Peter Jackson. Dopo la sua elezione a presidente del Consiglio, la sorella Arianna Meloni le rivolse pubblicamente un messaggio di congratulazioni facendo un chiaro riferimento alla storia attorno a cui ruota l’intero romanzo: «Ti accompagnerò sul monte Fato a gettare quell’anello nel fuoco, come Sam con Frodo». Del fascino dell’estrema destra per Tolkien, non sono in Italia, si tornò a parlare lo scorso anno con l’uscita della serie Amazon Gli Anelli del Potere, ambientata nello stesso universo de Il Signore degli Anelli. Sui social network vennero mosse molte critiche e minacce alle varie persone non bianche presenti nel cast, al punto che la produzione dovette diffondere un comunicato in loro solidarietà. Negli Stati Uniti, in particolare, la polemica fu incoraggiata da media e politici di destra, più che altro con il pretesto di fare propaganda e favorire la polarizzazione del dibattito pubblico, introducendo alcune idee che strizzavano l’occhio all’immaginario neofascista.