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Domenico Principato

Talent Corner

Domenico Principato Talent Corner

Disegni che sembrano fatti a mano con il preciso tratto di una matita o un pennarello. Disegni che si muovono, che evocano un immaginario pop contemporaneo che trae dalla realtà più viva, più fluida la sua ispirazione. Domenico Principato traspone la realtà in pura fantasia visiva, mai banale e con il magico tocco di un maestro che ben sa dirigere i suoi strumenti. Da Louis Vuitton ad Armani, fino a Magnum-per citarne alcuni- sono tra i brand che hanno lasciato a questo giovane artista carta bianca sui cui imprimere il suo caratteristico tratto.

Abbiamo incontrato Domenico che ci ha permesso di entrare più da vicino nel suo mondo dove arte, moda e società si uniscono per formare il fil rouge di ogni singola illustrazione.

1. Com'è nata la tua passione per l'illustrazione?

Già da bambino era il mio passatempo preferito colorare, disegnare, sporcarmi con i colori. Ho sempre disegnato qualsiasi cosa mi passasse per la testa, attraverso le più diverse tecniche, poi all’età di 8 anni mio padre mi regalo un computer fisso e a grande sorpresa anche una tavoletta grafica “magico artista” Disney e d’allora io e il computer diventammo una cosa sola. 

2. I tuoi disegni hanno uno stampo molto pop ma concettuale allo stesso tempo. Qual è il filo conduttore di tutti i tuoi disegni?

Penso molto e attingo spesso ad aspetti della nostra società, attraverso un uso delle immagini comunicativo e concettuale ma pur sempre giocoso e infantile. Solitamente non mi piace spiegare quello che faccio, proprio perchè preferisco che ognuno abbia la possibilità di esprimere la propria impressione davanti un mio elaborato grafico e che non venga condizionato dalla mia visione. Amo lavorare con illustrator e completare con photoshop, uso un tratto personalizzato, effetto pennarello per dare quel gusto di schizzo a mano quando in realtà è tutto vettoriale. Ogni mia illustrazione solitamente è accompagnata da aeroplanini o barchette di carta, che possono essere identificabili con il mezzo attraverso cui si muovono le nostre idee.

3. Un evento, una situazione, unacelebrity che ha ispirato l'illustrazione di cui sei più fiero.

Non esiste un’illustrazione di cui sono più fiero, voglio bene a tutte. Molto spesso non si riesce a dare un parere oggettivo sulle proprie creazioni. Un po’ come una madre o un padre nei confronti dei propri figli. Alcune di queste le ho disprezzate, ma sono state loro stesse a darmi una lezione. E’ il caso di donna merda (nome del file originale) rinominata poi untitled, per ovvie ragioni, che oltre essere stata selezionata da Taschen e pubblicata a tutta pagina sul volume 4 di Illustration Now, mi ha dato l’onore di entrare nella classifica dei 10 migliori illustratori del mondo stilati dalla rivista spagnola paredro.

4. Sei anche un cultore della moda a tutto tondo: hai il tuo magazine Understand e, soprattutto, collabori con brand di moda donando alle stampe degli abiti quel tocco originale e tipico tuo. Hai mai pensato pensato di fondare un tuo brand di moda?

Mi piacerebbe davvero tanto, ma sono un po’ pigro. Per me la moda è la più grande rappresentazione della morte, considerata la velocità con cui nasce e muore una collezione. E’ un meccanismo che una volta ingranato non puoi più interrompere e proprio per questo voglio pensarci ancora su e sentirmi veramente pronto per affrontare questo passo.

5. Nascita, evoluzione e sviluppo di un'illustrazione. Come avviene? Ce la racconti in breve?

Solitamente vado di getto, basta avere davanti un foglio o meglio ancora un computer e potrei realizzare benissimo qualcosa. Ma sicuramente il surplus è dato nel momento in cui riesco a raccontare o a trasmettere qualcosa e per questo ho bisogno di guardarmi intorno, viaggiare, leggere, stare attento all’evoluzione della nostra società e essere sempre curioso quindi.

6. Le tue illustrazioni hanno ricevuto perfino gli apprezzamenti di Taschen, una delle case editrici più influenti al mondo in fatto di arte. Qual è l'illustrazione di cui vai più fiero e perché?

Non ho un illustrazione di cui vado più fiero, ma forse quella a cui sono più affezionato è "fixing a hole", quella da cui diciamo è iniziato percorso. Presente quest’anno nel calendario 2014 ‘Illustration Now’ di Taschen. Ma pensandoci bene sono anche fiero di essere stato contattato tra gli 8 illustratori selezionati in tutto mondo per illustrare Kajal il nuovo occhiale di punta della collezione Emporio Armani.

7. Se non facessi questo lavoro, cosa faresti?

Probabilmente sempre qualcosa legato al settore dalla moda, ma adesso sinceramente non saprei rispondere, un mio problema è proprio quello che mi piacerebbe fare tutto. Posso dire però che dopo aver completato gli studi al liceo classico di Siracusa parto a Milano per fare i test d’ammissione per entrare alla Nuova Accademia Belle Arti e dentro di me pensavo: “se non entro mi iscrivo in filosofia”.

8. Dove ti vedi tra 20 anni?

Preferisco vivere nel presente piuttosto che proiettarmi nel futuro. Tra ventenni avrò 47 anni, che ansia, tanto per cominciare sarò un creativo e mi auguro di avere una famiglia, uno o due figli, non so se convivente o già separato ma sicuramente ancora in pianta stabile a Milano ma in costantemente viaggio per cui non avremo mai un animale domestico. 

 

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Instagram: @domenicoprincipato