
A cosa pensa un buyer in Fashion Week? Ce lo racconta Sophie Jordan, MW Buying Director per Mytheresa
Influencer, editor, content creator, giornalisti, social media manager e videomaker, fotografi, truccatori e assistenti stylist. Durante il fashion month l'intera industria della moda si riunisce sotto un unico grande tetto, pronta a raccontare o a scoprire le novità di stagione. Tra il pubblico seduto front row alle sfilate c'è però un mestiere che spesso passa inosservato, quando si pensa agli addetti ai lavori della fashion industry: il buyer. In quanto esperti di commercio e di tendenze dalla vista aguzza, capaci di intercettare movimenti sociali e stilistici ancor prima che prendano il via oltre le passerelle, i buyer si occupano dell'acquisto di capi d'abbigliamento, di accessori e di altri articoli per conto di aziende e negozi. Il loro ruolo è fondamentale nel grande e complesso organismo che è la moda, specialmente adesso che voglie e necessità dei consumatori stanno attraversando bruschi cambiamenti. Intercettare i prodotti di punta di una stagione, determinare quali stili, quali silhouette e quali oggetti definiranno un periodo storico non è cosa da tutti e non è da sottovalutare, dato che può stabilire l'identità e il successo commerciale di un'intera azienda. A Milano e a Parigi abbiamo potuto fare due chiacchiere con Sophie Jordan, MW Buying Director per Mytheresa che ci ha svelato cosa passa per la testa di un buyer tra uno show e l'altro. Come sottolinea Jordan, una delle idee che generalmente si ha dei buyer è che comprino in base ai propri gusti, ma non si potrebbe fare errore peggiore. «Bisogna assicurarsi di rimanere fedeli al brand e ai clienti», ci racconta l'esperta mentre usciamo dalla venue dello show di Dries Van Noten.
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Il team di Mytheresa prepara il budget per gli acquisti della Paris Fashion Week con due mesi di anticipo, «in modo che quando arriviamo lì, siamo già pronti», aggiunge Jordan. «Sappiamo cosa stiamo facendo, ma è in continua evoluzione: una volta che siamo negli showroom, i budget possono salire e scendere». Per fare questo mestiere, spiega la Buying Director di Mytheresa, c'è bisogno di qualità specifiche che appartengono a sfere diverse, dall'intuito commerciale alla creatività. «Il trend forecasting e l'istinto vanno davvero di pari passo per noi. Tendiamo ad avere un'idea di ciò che accadrà nella prossima stagione sulla base di quella precedente: ci sono sempre dei micro-trend che si pensa diventeranno più importanti», rivela Jordan. Ma non bisogna lasciarsi guidare solo dall'espressione artistica delle collezioni: anche i dati sono importanti. «Disponiamo di sales data per tutte le nostre pianificazioni più importanti, e poi li approfondiamo per assicurarci di ottenere il massimo potenziale». Dopo queste piccole osservazioni sul complicato e affascinante mondo del buying, ci siamo tuffati insieme a Jordan nelle collezioni più interessanti dell'ultima stagione.
Gli show di Auralee colpiscono sempre per la loro qualità e precisione, sottolinea la buyer dopo lo show. «Una delle ragioni del loro successo», specialmente in quanto brand emergenti, «è che si sono presi il loro tempo, hanno affinato la loro estetica e si sono concentrati sulla vestibilità e sui tessuti». In più, aggiunge l'esperta, conoscono bene i loro clienti. Similmente, Jordan osserva che le collezioni di Dries Van Noten - inclusa la prima sotto la direzione creativa di Julian Klausner presentata questo mese - conservano un'eredità solida, basata su chiari concetti che non passano mai di moda. «Penso che Dries Van Noten sia sinonimo di individualità, di abbracciare chi si vuole essere e di colore. Tutti parlano della terapia del colore come tendenza, e credo che Dries sia il brand perfetto per questo». Jordan riconosce la stessa passione per la ricerca cromatica e per lo studio della forma nel nuovo di lavoro di Klausner, un dettaglio che questo fashion month non è passato inosservato agli occhi dei buyer più attenti. «Per quanto riguarda i pezzi più avanguardistici ed estremi, c'è davvero un collegamento diretto tra i pezzi più hyped in passerella e quelli che ricevono maggiore attenzione sui social», osserva infine Jordan. «Sono quelli che tendono ad essere i pezzi più richiesti dai clienti». Insomma, secondo le anticipazioni dell'esperta, l'estate 2026 sarà all'insegna della colour therapy e dell'it-item più brillante.































































