
Come il denim ha rivoluzionato la festival season Tra passato e presente, Levi’s® continua a mantenere la sua rilevanza nella festival aesthetic

L’arrivo della festival season riesce ogni anno a dare una chiara visione sui trend principali dell’estate. Con Coachella che ha avviato le danze il mese scorso, i primi sintomi sembrano indicare che quest’anno sembra esserci una parola chiave che risuona ovunque: denim. Più che una semplice scelta di stile, il ritorno massiccio del denim nei festival segna un cambio di rotta rispetto alle estetiche glitterate, crochet e boho che avevano dominato il decennio precedente, che vanno a braccetto con il trend country degli ultimi anni. Shorts sempre più short, giacche oversized, trench destrutturati e jeans baggy hanno invaso il deserto californiano, trasformando l’estetica festivaliera in qualcosa di più funzionale e diretto. Se negli anni passati Coachella aveva spesso funzionato da vetrina per look elaborati e talvolta caricaturali, il 2025 ha riportato al centro dell’attenzione capi basici e senza fronzoli: baggy jeans, canotte bianche, baseball cap, sneakers polverose e soprattutto denim in ogni sua forma. Il denim, d’altronde, è da sempre la divisa non ufficiale dei festival. Indossato per la sua resistenza, per la sua adattabilità, ma anche per il suo carico simbolico, racconta un’idea di libertà ed espressione personale che si sposa perfettamente con l’atmosfera dei grandi raduni musicali. I jeans sdruciti delle prime edizioni di Woodstock, le giacche in denim consumate viste ai concerti punk degli anni ’80, i cut-off shorts degli anni ’90 — ogni generazione ha declinato il denim a suo modo, facendone un pezzo chiave del suo immaginario culturale.
Non stupisce quindi che, proprio in questo momento di ridefinizione dello stile da festival, il denim sia tornato protagonista. E se un tempo dominavano glitter, paillettes e look eccessivi pensati per Instagram, oggi l’approccio sembra più autentico, più vicino a quell’idea di “functional coolness” che ha fatto del denim un simbolo senza tempo. A dare ulteriore peso al fenomeno è arrivata anche Beyoncé, che lo scorso 14 aprile ha annunciato il lancio di Refrigerator, la sua terza collaborazione con Levi’s®. Una collezione che reinterpreta alcuni dei capi più rappresentativi del brand, tra shorts e giacche di jeans. In un momento in cui la moda da festival sta tornando a privilegiare l’essenzialità sulla teatralità, Beyoncé e Levi’s® hanno intercettato perfettamente il mood del 2025, proponendo capi che funzionano sia on stage che nel quotidiano. In parallelo, dall’altra parte dell’Atlantico, Levi’s ® si sta preparando per uno dei principali festival di musica in tutta Europa, il Primavera Sound di Barcellona.
In questo intreccio essenziale di storia, moda e arte, il brand di denim più iconico al mondo inaugura ufficialmente la stagione estiva con un evento speciale, in programma il prossimo 20 maggio presso il Levi’s® Store di Roma, via Cola di Rienzo 170. Per l’occasione, lo street artist EMANS 91, originario della capitale e noto per il suo linguaggio visivo che unisce graffiti, cultura pop e riferimenti urbani, potrà personalizzare i capi Levi’s® dei clienti che li porteranno in negozio. Una reinterpretazione creativa che trasforma l’iconico denim del brand in pezzi d’arte contemporanea. L’attivazione ha raggiunto il culmine con dei custom look creati appositamente in collaborazione con con nss edicola, che torna a Roma per la terza volta con il takeover ufficiale di Roma 6 Unica. Il pop-up di Piazza Testaccio ospiterà una selezione esclusiva della nuova collezione Romanissime, una linea ispirata proprio allo spirito autentico, diretto e espansivo della capitale.










































































