FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

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Che cos’è DHGate? Viene chiamata «little yellow app» ed è il paradiso dei dupe

Nel mondo della moda, c’è un segreto che è riuscito a passare inosservato per anni. Un sito, ora un’app, che potrebbe essere considerata il paradiso dei dupe. Forse un po’ per vergogna, un po’ per gatekeeping, ma nonostante la sua popolarità, DHGate non ha mai davvero sfondato la soglia del mainstream – almeno fino a pochi giorni fa. La recente guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti ha riacceso la vecchia diatriba sul Made in China nel panorama del lusso, alimentando voci e sospetti su quanto i grandi gruppi della moda dipendano in realtà dalle manifatture cinesi. Sempre più utenti hanno iniziato a chiedersi: se molti prodotti di lusso vengono realizzati in Cina e poi semplicemente rifiniti in Europa, qual è davvero la differenza tra un originale e una replica? E soprattutto, perché dovremmo pagare migliaia di euro per un oggetto che potrebbe essere stato prodotto nello stesso identico stabilimento di una sua copia? In mezzo a questo marasma, DHGate è tornata prepotentemente sotto i riflettori. L’app – soprannominata «the little yellow app» dagli utenti più affezionati – è diventata virale nel giro di pochi giorni: attualmente è la seconda app più scaricata sull’App Store statunitense e la quarta in quello italiano. Su TikTok, l’hashtag #dhgatebag ha superato le 500 milioni di visualizzazioni, con video di unboxing, consigli d’acquisto e vere e proprie guide per orientarsi tra i venditori. Ma come funziona DHGate?

@niicccoleeeeee the most stunning round! s in LTK! #haultok #fashiontiktok original sound - Nicole Alston

Fondata nel 2004 e con sede a Pechino, DHGate è una piattaforma di e-commerce B2B (business-to-business) che connette fornitori cinesi con acquirenti di tutto il mondo. Simile ad Alibaba o Temu, si è evoluta nel tempo in un vero e proprio hub del fast luxury, diventando la meta preferita per chi cerca repliche di borse, scarpe e accessori di brand come Chanel, Louis Vuitton, Hermès o Dior – ma anche dispositivi tech, sneaker e gioielli. Il catalogo è vastissimo e la qualità dei prodotti varia notevolmente. Non parliamo solo di dupe economici in plastica o materiali scadenti, ma anche di copie 1:1 con cuciture perfette, pelle vera, hardware logato e persino confezioni identiche a quelle originali: scatole brandizzate, dustbag, certificati e persino cartellini RFID. Una Chanel 22, ad esempio, che sul sito ufficiale della Maison francese costa €5.800, su DHGate è disponibile a circa $300, spedizione inclusa. Stesso discorso per la Birkin 30 cm in camoscio, un pezzo da collezione che su Vestiaire Collective può raggiungere i €30.000, mentre sull’app cinese si trova facilmente a $260. Alcuni venditori offrono anche la possibilità di personalizzare l’oggetto con iniziali o colori particolari, a seconda della richiesta del cliente. Per chi è appassionato di moda e collezionismo, l’esperienza su DHGate può diventare quasi un game. Su subreddit come r/RepLadiesDesigner o r/FashionReps (che conta 1.3 milioni di utenti), gli utenti si scambiano recensioni dettagliate, link ai migliori venditori, consigli su come evitare truffe e perfino vocabolari per decifrare i nomi camuffati dei prodotti (perché “Chanel” diventa “Channel” o “CC bag”, e “Dior” si trasforma in “D*or” per evitare problemi legali).

Tanti acquirenti novizi, dopo essere stati incuriositi dai contenuti social che si stanno propagando, si stanno chiedendo se è veramente sicuro comprare su DHGate. In generale, sì: il sito è attivo da oltre vent’anni e utilizza un sistema di pagamento con protezione dell’acquirente, che rilascia i fondi solo dopo la conferma di ricezione dell’ordine - un po’ come Vinted. Come in ogni marketplace, ci sono venditori più affidabili di altri, motivo per cui le recensioni, le foto caricate dagli utenti e i forum sono strumenti essenziali per orientarsi. Alcuni utenti consigliano anche di scrivere direttamente ai venditori per chiedere foto reali o dettagli aggiuntivi, così da evitare brutte sorprese. Certo, il discorso legale e etico rimane aperto. Tecnicamente DHGate non è una piattaforma illegale, ma acquistare repliche non è in linea con il sistema giudiziario in molti Paesi così come può essere percepito come un fenomeno che alimenta l’economia del falso. In realtà, le nuove generazioni sembrerebbero avere un approccio molto più fluido nei confronti dei dupe, dato che il focus dei consumatori si sta spostando dalla provenienza del prodotto alla sua estetica, funzionalità e accessibilità. Il dibattito etico in questo momento non solo va contestare l’azione del consumatore, ma anche quella del brand di lusso. Qualora dovesse essere vero l’escamotage da parte delle Maison di lusso nella manifattura cinese, è giusto far pagare migliaia di euro per un prodotto Made in China?  In un contesto dove l’aspirational branding viene sempre più messo in discussione, e dove la trasparenza nella produzione è ancora un tabù per molti brand di lusso, DHGate è diventato un simbolo – controverso, ma rilevante – della nuova era del consumo globale.