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Prada onora le pulsioni primitive della moda maschile nella FW25

Raccontare l'insicurezza attraverso la sensualità

Prada onora le pulsioni primitive della moda maschile nella FW25  Raccontare l'insicurezza attraverso la sensualità

Prada è un brand che non volta le spalle alle incertezze. Sarà per questo, forse, che la maison è rimasta intaccata dalla crisi del lusso che sta divampando tra i grandi agglomerati della industry: mentre gli altri rallentano, Gruppo Prada registra una vittoria dopo l’altra, sia per Miu Miu che per Prada con fatturati trimestrali che raggiungono picchi superiori al 100%. Il successo dei brand non ha segreti: ciò che rende Gruppo Prada una forza inossidabile è la capacità dei direttori creativi Miuccia Prada e Raf Simons di raccontare i tempi che viviamo. E, di conseguenza, di offrire ai clienti ciò che cercano. Sicurezza, intuito, comfort e sensualità sono state le parole chiave della collezione Prada FW25 Men's, presentata ieri sera a Fondazione Prada. Il set, ideato nuovamente dallo studio di Rotterdam AMO, incarnava a pieno i sentimenti contrastanti che Prada e Simons evocavano attraverso gli abiti, tra la morbidezza di un tappeto blu e bianco disegnato dall’artista teatrale Catherine Martin e l’imponenza di una struttura industriale in metallo che sovrastava la venue. Nel mezzo, una collezione fatta di ispirazioni cinematografiche western e di scolli vertiginosi, di stampe a fiori nostalgiche e di pellicce. Di pigiami, di piumini e di pelle rovinata. Si tratta di una collezione tanto familiare da incutere un po' di timore - come lo stato della moda odierno, si potrebbe aggiungere. 

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Prada e Simons definiscono la collezione FW25 «un’espressione dell’istinto». In pratica, ogni look è stato studiato nel minimo dettaglio per apparire naturale, un'espressione letterale dell'essenza umana. Così la maglieria - se non prendeva ispirazione dal mondo western con frange e stelle - era minimal, aderente e sui toni neutri, con accessori in metallo legati al collo come portafortuna. Lungo tutta la collezione sono stati sparsi pannelli di pelliccia marrone, dalle spalle dei trench e delle bomber jacket ai cappucci dei parka; sbrodolati in maniera irregolare sui soprabiti, gli inserti richiamavano un’epoca lontana anni luce, primitiva, per aggiungere un po’ di passione a look altresì iper-classici. Assieme alla pelliccia, il selvaggio è stato evocato con gli stivali da cowboy, in mille colorazioni e portati sotto pantaloni a sigaretta sartoriali grigi e neri. 

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Un sottile velo di romanticismo permeava la collezione attraverso l’inserimento di pigiami in cotone celesti e bianchi, di peonie rosa appuntate sui cappotti marroni e di camicie azzurre completamente sbottonate. Al contempo, l’aggressività emergeva chiaramente dai completi in patchwork di pelle scura, dai cappotti in vinile nero e dalle borse, satchel e bowling bag scolorite e impugnate come un’arma. Nessun elemento era libero di “respirare” da solo: il leggero verde acqua di un completo era completamente sommerso da un cappotto nero, a sua volta decorato da un colletto di pelliccia; un adorabile blazer bianco, chiuso da un grosso bottone rotondo, è stato smorzato da pantaloni verde militare e stivali marroni rovinati sulla punta. Se fino a qualche collezione fa quando ci si riferiva a Prada si parlava di Office-chic, un’estetica confezionata fatta di polo e di uniformi esemplari, qui la compostezza del brand è  inaspettatamente distrutta, per infondere ciascun look di una rudezza affascinante tanto quanto paurosa. 

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Dopo una serie di collezioni idilliache, improntate sulla sperimentazione artistica e la relazione dell’uomo con la tecnologia, punteggiate da it-item diventati virali nel giro di pochissimo tempo, Prada compie un improvviso cambio di rotta. La FW25 parla dell’istinto umano, delle reazioni e delle risposte automatiche del nostro corpo in relazione a ciò che ci circonda. La sensualità viene ridipinta, passando dalla carineria dell’uniforme scolastica alla procacità primitiva della pelliccia e della pelle sbiadita. La ricerca di sicurezza viene esasperata attraverso l’uso di accessori portafortuna che non hanno nessun significato se non quello che gli viene assegnato personalmente dall’indossatore. C’è del romanticismo in questa Prada Men, ma non quello che abbiamo visto finora: «le decisioni programmate lasciano il posto alla verità», racconta il brand per definire l’immaginario della collezione. Ed è forse proprio in questo frammento letterario che si può intercettare il segreto del successo di Gruppo Prada: la crisi del lusso non va schivata, affrontata con progetti complessi e razionalità serrata, ma va raccontata. Per Prada Men, Prada e Simons hanno scelto di rispondere all’incertezza con abiti potenti, capaci di infondere coraggio. Tra qualche settimana, scopriremo se nell’universo del brand la stessa equazione vale anche per il guardaroba femminile.