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Perché i maglioni non vanno appesi

E altre regole ferree per ordinare l'armadio

Perché i maglioni non vanno appesi  E altre regole ferree per ordinare l'armadio

L’organizzazione dell’armadio è una pratica estremamente intima, che accomuna tutta l’umanità ma che varia a seconda della persona. Si potrebbe dire che il mondo sia diviso in due tipologie: da una parte i David Beckham, i famosi maniaci dell'ordine che seguono regole ferree per la disposizione dei propri indumenti, dall’altra i fedeli fautori della filosofia mindful mess, un’estetica che tra la gente alla moda porta un'altisonante espressione anglofona ma che in italiano conosciamo banalmente come disordine. È bello che ognuno di noi possa scegliere l’assetto del proprio armadio, un modo in più per esprimere la propria personalità attraverso l’abbigliamento, ma una cosa è accantonare con noncuranza tutti i propri vestiti in un cassetto, un’altra è rovinare per sempre il proprio maglione preferito. Avere un armadio organizzato può sembrare stupido, ma è uno dei modi in cui dimostriamo rispetto per noi stessi, per l'ambiente, e persino per il prossimo: quante volte, al mercato dell'usato vicino casa, abbiamo trovato un morbido top in lana in perfette condizioni, se non fosse per le spalle irrimediabilmente sformate da una gruccia troppo appuntita? 

Come appendere un maglione? 

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Sebbene sia allettante presumere che per mantenere al meglio lo stato dei propri vestiti occorra appenderli nel proprio armadio, non tutti sono destinati a questo tipo di accortezza. Per capire come conservare i propri capi serve conoscere il tipo di tessuto con cui si ha a che fare. La maglieria, soprattuto se pesante, ha bisogno di essere piegata, perché su un appendino la tensione contro il metallo o contro la plastica potrebbe espandere e rovinare la trama. Il consiglio è quello di lasciare i maglioni piegati e impilati - facendo attenzione alle tarme - oppure di ripiegarli a metà e di avvolgerli attorno a una gruccia. Nel caso delle camicie, il ragionamento è completamente l’opposto: vanno appese con cura e con il bottone vicino al colletto attentamente abbottonato (se volete esagerare, si può aggiungere anche un supporto in cartoncino). L’importante qui è non ritrovarsi l’armadio ricolmo, perché troppe camicie schiacciate l’una accanto all’altra potrebbero stropicciarsi a vicenda. Vestiti e cappotti seguono la stessa teoria. 

Quali grucce e quali appendiabiti? 

A parte la differenza tra i vestiti che vanno appesi e quelli che vanno riposti in cassetto, esistono regole sconosciute ai più che tra i fanatici dell’ordine vengono seguite come se fossero religione. Prima tra tutte la scelta della gruccia, che deve rispettare il tipo di indumento a cui verrà associata e la grandezza dell’armadio che andrà ad abitare. Esistono appendini con mollette specificatamente pensati per gonne e pantaloni, varianti piatte per chi deve risparmiare sullo spazio, larghe per sostenere meglio le giacche con le spalle imbottite e con inserti in velluto per favorire il giusto attrito. Segue la pratica dell’arrotolamento per conservare i capi che durante il cambio stagione vengono immagazzinati. Anche se si tratta di semplici t-shirt di cotone, tenerle piegate per nove mesi potrebbe portare alla formazione di spiacevoli aloni più scuri nei punti in cui vengono richiuse. Per ultima, una teoria che divide i fan di Marie Kondo in una  faida rabbiosa: le buste della lavanderia. Nonostante riparare i vestiti da fattori esterni sia utile per preservarne la qualità, chiuderli in un sacchetto di plastica serve solo quando si portano in gita all’aria aperta. Anche se vi sono stati appena consegnati dalla vostra lavanderia di fiducia, la cosa migliore è lasciarli respirare appena arrivati a casa. 

Saper custodire i propri capi al meglio non solo aiuta il risparmio e l’ambiente, estendendo il ciclo vitale dei capi, ma permette anche di risparmiare tempo mentre ci prepariamo al mattino. Forse quel top nero che amate tanto ma che non riuscite a trovare da un paio di mesi non vi è stato rubato da un amico, ma è incastrato in un angolo recondito del vostro cassetto aspettando di essere salvato. Tutti vorremmo un armadio tecnologico come quello di Cher in Clueless e di Hanna Montana, o la precisione ossessiva di Patrick Bateman (solo per l’ordine, sia inteso); anche se tenere il proprio armadio in ordine può sembrare un compito inutile, è a tutti gli effetti uno degli accorgimenti che dovremmo assumere per prenderci cura di noi. Se solo potessimo imparare qualcosa da David Beckham e dalla sua passione per l’ordine, potremmo evitare qualche ritardo e indossare il nostro maglione preferito un paio di anni in più. Almeno fino all'arrivo inevitabile delle tarme.