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5 errori di stile da non fare al ritorno in ufficio

Perché? Si deve tornare in ufficio?

5 errori di stile da non fare al ritorno in ufficio Perché? Si deve tornare in ufficio?

Le vacanze sono finite, è il momento di tornare alla normalità delle nostre vite. Certo, scambiare i panorami del mare, la spiaggia e le feste con le pause pranzo, le sveglie la mattina e soprattutto con i temutissimi tragitti casa-lavoro non è affatto facile – ma è nostro dovere farlo. Tornare in ufficio significa anche passare dall’abbigliamento di vacanza a quello più formale della città. Per fortuna, molti uffici non hanno una rigida etichetta di vestiario e dunque la transizione non sarà scioccante, ma la stragrande maggioranza dei luoghi di lavoro impone, specialmente per gli uomini, il ritorno a un guardaroba formale, semi-formale o, nei casi più pessimistici, “business casual”. Proprio in questo ambito più codificato si nascondono numerose occasioni di faux pas di stile – che questa breve guida vi aiuterà a evitare.

Ecco dunque i 5 errori di stile da non fare al ritorno in ufficio.

Braccialetti e collane varie


Presi dall’ebbrezza estiva, con indosso una camicia hawaiana e magari dopo una lauta cena vista mare, avete ben pensato di comprare “gioielli” estivi come cavigliere di pietruzze bianche o conchiglie, braccialetti dell’amicizia, collanine di corallo o cocco o qualunque altro oggetto dall’ispirazione surfistico-marinaresca. Li avete ancora addosso perché vi fa sentire freschi ma forse non considerate che, abbinati a un look da ufficio, quegli accessori stridono come unghie sulla lavagna. Ti sei divertito come non mai a Formentera? Fantastico, ma dove sono i miei report di fine mese?

I "completi estivi"

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Basta aprire uno di quei siti di formalwear da uomo che possiedono un filtro di nome “Estate” o analogo per scoprire una vasta quantità di completi in cotone dai colori, non proprio sgargianti, ma vivaci che testimoniano una cosa che nella corporate culture non è amatissima: l’eccentricità. E non parliamo dello spezzato in lino. Alcuni disclaimer: un completo di lino è perfetto per essere eleganti nel tempo libero, con una certa dose di nobile insouciance, e i completi in misto lino delle sartorie più esperte sono pure opere d’arte (specialmente se napoletane) mentre un’alternativa sono i completi in lana tropicale, anche più leggera del fresco lana. Ma abbinare una singola giacca di lino a un ensemble in cotone comunica un livello di sciatteria davvero drammatico, specialmente se la giacca è priva di fodera.

Caviglie a vista

Avete il vostro bel completo blu, la vostra camicia, magari anche la vostra cravatta, il vostro mocassino… ma niente calze. Dall’orlo dell’abito emerge una caviglia stranamente nuda, che sprofonda in una scarpa di pelle che, anche se è della misura corretta, sembrerà sempre sproporzionata rispetto a quei pochi centimetri di gamba che avete deciso di lasciare scoperta. Nei casi più tragici, si può intuire uno di quei calzini salvapiede quando ci si mette all’angolazione corretta; in quelli meno tragici non si può staccare gli occhi dalla pelle delle vostre caviglie che contrasta con quella delle scarpe. 

La polo al posto della camicia

Esistono tante polo diverse che, in base alla costruzione e al design, vanno dall’inaccettabile al freschissimo. Nessuna di queste polo, comunque, ha spazio in un ufficio e meno che mai sotto un blazer. L’impressione che danno è che non volevate essere troppo seri o formali ma non avete la disinvoltura necessaria per una t-shirt bianca o una camicia dal taglio più morbido. 

La boat shoe col completo

Questa è da pena capitale. Passi per qualunque mocassino vogliate indossare, passi per le Oxford e i brogues, ma le scarpe da barca appartengono, beh, alle barche. Vanno portate sulla terraferma solo se siete a cinquecento metri dalla battigia e desiderate suggerire a chi vi guarda che possediate uno yacht o anche solo una barca a vela sopra gli otto metri. In ufficio? Non ci pensate nemmeno.