Vedi tutti

Kendrick Lamar è la cosa migliore capitata a Chanel

Il rapper di Compton riesce a farci dimenticare anche le collezioni di Virginie Viard

Kendrick Lamar è la cosa migliore capitata a Chanel  Il rapper di Compton riesce a farci dimenticare anche le collezioni di Virginie Viard

Nei post Instagram, nei thread su Twitter e nei video Tiktok, i commentatori di moda online hanno trovato ormai da tempo in Virginie Viard il villan perfetto contro cui scagliarsi dopo ogni show di Chanel. Un copione andato in scena anche pochi giorni fa, dopo che il brand francese aveva sfilato a Parigi durante la Couture Week. Ad eccezione di un cane, portato in passerella nonostante non sembrasse particolarmente entusiasta, la collezione è stata nuovamente sommersa dalle critiche, soprattutto di chi, ancora una volta, si è interrogato su quale fosse la direzione immaginata dalla designer per il brand. A catturare l’attenzione però non sono state solo le svariate fantasie portate in passerella da Viard, ma la presenza tra gli ospiti di Kendrick Lamar. Decisamente l’ultima persona che ci saremmo aspettati di vedere ad uno show di Chanel.

Collana di perle, giacca in tweed e logo CC in bella vista, Kendrick ha fatto la sua comparsa un po’ come un supereroe che arriva per salvare la situazione. Ma contrariamente a Superman, irriconoscibile nel suo alter-ego Clark Kent, K.Dot ha dimostrato di essere completamente a proprio agio anche in un outfit ben lontano da quelli in cui siamo abituati a vederlo solitamente. Se nel 2017 Pharrell era stato il primo protagonista maschile di una campagna Chanel dando inizio a un rapporto che sarebbe durato anni arrivando fino ad oggi, quello con Kendrick nasce in tempi ben più recenti. Un po’ come la sua recente liaison stilistica con Martine Rose, anche qui il merito va dato in buona parte alla stylist Taylor McNeill, che da tempo ha portato K.Dot verso un altro livello, accoppiandolo con designer tanto diversi quanto sorprendentemente adatti al rapper di Compton.

Così, dopo Martine Rose, Balenciaga e Willy Chavarria, Kendrick è riuscito a fare bella figura anche con una giacca di tweed di Chanel in compagnia di DaveFree, regista degli ultimi live film del rapper e presentatosi con una baseball jersey custom già diventata l’oggetto del desiderio di mezzo internet. Se pochi mesi fa avevamo fatto appello alle possibilità di styling offerte dai capi Chanel come ancora di salvezza per le creazioni di Viard, oggi ci affidiamo alla capacità di Kendrick Lamar di farci provare una strana attrazione per quelle foto del suo look Chanel. Soprattutto, dopo che il brand ha portato dalla sua parte Timothée Chalamet con una campagna diretta da Martin Scorsese, il progressivo avvicinamento tra K.Dot e il brand francese potrebbe accendere ulteriormente la fiamma verso quel menswear da sempre bistrattato. C’è stato Pharrell appunto, che negli anni ha anche collaborato con Chanel, ma anche Siphesihle November, primo ballerino del National Ballet of Canada, è un altro ottimo esempio della passione del pubblico maschile per le giacche in tweed del brand. Quello che ci chiediamo è perché, invece di gettare celebrities del calibro di Margot Robbie, Brie Larson e Kristen Stewart in pasto alle critiche social per i loro look Chanel molto poco ispirati, il brand non si lasci trascinare da Kendrick e dalla sua nuova fase da fashion icon perfettamente inserita nelle Settimane della Moda. La speranza, perché di quello si tratta al momento, è di vedere K.Dot testimonial della prossima campagna della maison francese. Incrociamo le dita.