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Nella moda, i backstage sono diventati più interessanti delle campagne

Jennifer Lawrece in giro per New York e Timothée Chalamet in compagnia di Martin Scorsese

Nella moda, i backstage sono diventati più interessanti delle campagne Jennifer Lawrece in giro per New York e Timothée Chalamet in compagnia di Martin Scorsese

Nonostante la seconda stagione di And Just Like That stia ancora andando in onda su HBO Max, molti dettagli degli episodi sono ormai noti a buona parte dei fan della serie sequel di Sex and the City. La colpa però non è di un leak che ha rivelato la trama con largo anticipo e nemmeno di qualche membro del cast che si è fatto sfuggire un dettaglio di troppo sulla storia. La colpa, se così la possiamo chiamare, è delle foto trapelate dal set durante le riprese, scattate e pubblicate online ben prima rispetto all’arrivo online della serie. Le foto in questione non hanno anticipato solo gli outfit di Carrie, come nel caso della borsa piccione di JW Anderson sfoggiata dal personaggio di Sarah Jessica Parker, ma anche il ritorno di Aidan Shaw, il personaggio interpretato John Corbett “costretto” a tornare in scena dopo l’addio di Mr. Big nella stagione precedente. Normale quando giri in una città come New York in cui ogni anno vengono richiesti almeno 11mila permessi per riprese di qualsiasi tipo: dal cinema alla televisione, arrivando anche agli spot. Insomma, le riprese a New York sono all’ordine del giorno al punto che esiste anche un account Instagram (@now_filming_nyc) che raccoglie gli avvisi di divieto di parcheggio in concomitanza degli shooting di Law & Order, The Blacklist o di Billions, per un fenomeno che come prevedibile puntualmente richiama tanti paparazzi quanti semplici curiosi che vogliono provare a scattare una foto alla star di turno.

Lo scorso aprile era successo qualcosa di simile per le riprese di uno spot che vedeva coinvolti due pesi massimi del cinema come Timothée Chalamet e Martin Scorsese, impegnati proprio a New York in quello che si sarebbe poi rivelato essere uno spot per Chanel. Ben prima che lo spot potesse arrivare online, i social erano già pieni di foto, video e meme (su tutti quello in cui Chalamet sbatteva contro la telecamera) che anticipavano il lancio ufficiale della campagna diretta dal regista premio Oscar. Ma se una fuga di informazioni del genere rappresenterebbe un problema per molte produzioni, mai come in questo caso la diffusione online del behind the scene della campagna somiglia a una mossa a tavolino messa in piedi per renderla virale ancora prima del suo arrivo online. Tra una gigantografia di Rihanna per Louis Vuitton e una di Scarlett Johansson in posa per Prada, le campagne dei grandi brand di moda con protagoniste le celebrities sono ormai all’ordine del giorno in un mercato talmente saturo che sembra costringere gli stessi brand a giocare d’anticipo, finendo quindi per pubblicizzare la produzione stessa delle proprie pubblicità

L’ultimo caso risale a pochi giorni fa, quando Jennifer Lawrence, tornata sotto le luci dei riflettori grazie al successo di No Hard Feelings, è stata fotografata in giro per New York mentre portava a passeggio tre cani per quella che si è poi rivelata essere la produzione di uno spot Dior, il brand di cui l’attrice è ambassador. Poco importa però, perché a far parlare è stato il look tutto quiet luxury sfoggiato dall’attrice, sopratutto la borsa The Row prontamente nascosta una volta dato il ciak. Uscendo dai confini di New York però, le cose non cambiano. Lo scorso febbraio Just Jared aveva pubblicato delle foto di Sidney Sweeney in giro per Roma per quella che si sarebbe poi rivelata essere una campagna di Tory Burch, mentre in questi giorni Brad Pitt è stato avvistato in Costa Azzurra per girare lo spot di un brand italiano dal nome ancora top-secret. Tornando indietro nel tempo gli esempi si moltiplicano, come nel caso di Dakota Johnson avvistata a Los Angeles per le riprese di uno spot Gucci o di Katy Perry a Capri con Dolce&Gabbana per lo spot diretto da Paolo Sorrentino. Certo, non tutti riescono a conquistare la stessa attenzione mediatica di JLaw in versione dog-sitter. Ma una cosa è certa: quando ci riescono, ottengono qualcosa che vale molto di più di una semplice pagina nell'ultima edizione di Vogue.