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Con “Succession” finirà anche il quiet luxury?

Anche i personaggi della serie sembrano contenti di abbandonare i loro completi

Con “Succession” finirà anche il quiet luxury? Anche i personaggi della serie sembrano contenti di abbandonare i loro completi

Dopo cinque anni e quattro gloriose stagioni Succession si è concluso. Non vogliamo spoilerare il finale – dunque tutto ciò di cui parleremo nelle prossime righe non rovinerà la vostra sorpresa. Ma vi basti sapere che c’è un momento, durante l’episodio, in cui i tre fratelli Roy si ritrovano nella casa estiva di famiglia alle Barbados, vicino alla stupenda spiaggia di  Bathsheba, per discutere del proprio endgame. Qui, tutti e tre abbandonano le proprie vesti aziendali e manageriali per immergersi in un mood del tutto estivo fatto di camicie di lino, ampi pantaloni elasticizzati e, nel caso di Roman, di una t-shirt di Walmart da 13 dollari che, addosso a un personaggio che abbiamo visto solo in completo o in camicia finora, ha un effetto scioccante (e che ovviamente è già sold-out ovunque). Roman si è “arreso”, ha messo di lato la sua armatura corporate e con essa le sue pretese, e si è vestito per una volta come una persona normale. Poco dopo questa reunion c’è forse l’unica scena di autentica genuina fratellanza tra i tre personaggi – i costumi dismessi simboleggiano le loro difese abbassate. Dall’altro lato dello spettro, c’è invece il personaggio di Alexander Skarsgard, un miliardario svedese del mondo tech che negli ultimi episodi ha messo sottosopra il moodboard della “Succession fashion” con tute firmate Acne Studios e Parron Allen, sneaker Nike Kyrie e giacche dorate di Needles, completi marroni con dolcevita arancio. 

Nel finale della serie che ha praticamente creato da sola il trend del quiet luxury, i suoi stessi protagonisti sembrano avere superato un modello legato a una società elitista (per due volte i protagonisti si riferiscono al resto del mondo come agli «inferiori») ma ormai profondamente decadente, pronta per essere soppiantata da qualcosa di «faster, lighter, leaner, wilder», per citare il patriarca Logan Roy. È chiaro che qui si discute di apparati squisitamente simbolico-allegorici – non è certo Succession a stabilire quali trend dominano il mercato. Non di meno, è proprio Succession ad aver portato in primo piano il dibattito sulla “stealth wealth” che faceva seguito a un’era della moda in cui l’ostentazione pop del logo superava in importanza il valore materiale degli abiti fino a portare a una desinsibilizzazione e alienazione del pubblico stesso, ormai sommerso da un mare di hoodie e di abiti creati per i giovani ma venduti a generazioni molto più vecchie. Tra l'altro, le scelte della costumista Michelle Matland non sono mai puramente casuali ma fanno parte del worldbuilding, parlano di attitutidini e di psicologie intere ma anche dello scarto tra status sociale di un personaggio e sua auto-percezione. Dunque è interessante vedere come nella serie il discorso sul quiet luxury venga portato a conclusione – e ciò viene fatto in maniera emblematica facendo indossare a Roman Roy una umilissima t-shirt di Walmart per simboleggiare la sconfitta di una intera concezione del mondo. Di più: associando la semplicità degli abiti alla genuinità dei sentimenti, le scene alle Barbados fanno sembrare la famiglia Roy finalmente affettuosa, normale, felice. Il senso di rilassamento, di essersi lasciati un mondo cattivo alle spalle è palpabile anche mentre litigano in terrazza.

Se il “vecchio” Logan Roy e i suoi associati nascondevano la propria avidità e il proprio opportunismo sotto le apparenze di una ricchezza neo-classica (le imponenti ville di famiglia, i memorabilia militari, gli abiti bon ton in blu, nero e grigio), la nuova guardia dei miliardari Millennial simboleggiata dal personaggio di Alexander Skarsgard mette i piedi sui tavoli, indossa tute, non teme di apparire capricciosa o sciocca se indossa un certo abito o dice una certa parola. In altre parole, esiste nel mondo a modo proprio esattamente come fa business a modo proprio, senza curarsi dell'eloquenza o delle apparenze - alla nuova guardia, in Succession, non pare nemmeno interessare troppo la classica moda di lusso, la loro insolenza reale e percepita fa parte del programma, dichiara la superiorità attraverso la strafottenza: questi sono i "nuovi" noveau riches. E quando anche gli stessi Roy non sono veramente parte di quell’old money a cui vengono associati (anzi nella serie vengono definiti bruti e vandali dai loro colti e raffinati competitor, la famiglia Pierce) e a un certo punto realizzano di non essere grandi e importanti come pensavano, quello del “quiet luxury” si rivela un costume come un altro, un accessorio teatrale legato a un capitolo della storia ormai sorpassato.