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Nel futuro saremo tutti tatuati solo per poche ore?

Come il tatuaggio temporaneo tornerà mainstream per la Gen Z

Nel futuro saremo tutti tatuati solo per poche ore? Come il tatuaggio temporaneo tornerà mainstream per la Gen Z
Gucci SS17
Givenchy SS97
Dior Couture Spring 2018
Chanel SS10
John Galliano FW04
Jean Paul Gaultier SS94

Prima che negli angoli di ogni via o città aprisse un tattoo shop, e prima che i tatuaggi stessi si emancipassero dall’immaginario malfamato a cui la generazione dei nostri genitori li associava, i giovani Millennial che volevano decorare la propria pelle avevano i tatuaggi temporanei. Nascosti nei pacchi di patatine o negli angoli più remoti delle vecchie edicole, scambiati ai compleanni e spesso stampati sui propri avambracci con grande spargimento di acqua su pavimento e vestiti, i tatuaggi temporanei erano uno dei divertimenti migliori di un’epoca poi rapidamente sommersa da teledipendenza e dall’avvento degli smartphone. Eppure la loro vicenda non sembra essere conclusa: qualche giorno fa L’Oreal, ovvero l’azienda dedicata al beauty più estesa del mondo, ha acquisito una quota minoritaria in un’azienda coreana di nome Prinker Korea, responsabile di aver inventato un congegno capace di stampare un tatuaggio temporaneo direttamente sulla pelle a partire da un archivio di 12.000 tatuaggi selezionabili e personalizzabili attraverso una app dedicata. 

A rendere desiderabili i prodotti dell’azienda, di nome Prinker S e Prinker M, è il fatto che sono stati progettati per rientrare perfettamente nelle regolamentazioni di sicurezza del mercato statunitense ed europeo, oltre che quello asiatico, ed è dunque praticamente già vendibile ovunque. La collaborazione tra Prinker e L’Oreal ha già dato i suoi primi frutti: lo scorso 3 gennaio il brand ha presentato a Las Vegas Hapta e Brow Magic, un applicatore di make-up digitale e un device per stampare sopracciglia con precisione millimetrica che, oltre alle ovvie applicazioni,  rappresenterà un passo avanti per i consumatori di prodotti beauty con mobilità limitata. La vice-CEO di L’Oreal, Barbara Lavernos, ha definito questi e altri progetti «il futuro del beauty». Mettendo per un attimo di lato le questioni più specifiche della creazione di sopracciglia dipinte e del make-up in senso stretto, è interessante concentrarci sul successo che la mini-stampante portatile per tatuarsi sembra avere già adesso. Al Cosmoprof di Bologna dell’anno scorso, lo stand di Prinker era stato uno dei maggiori successi, oltre che aver vinto diversi premi internazionali. E proprio come i finti piercing hanno avuto un enorme successo quest’anno, anche grazie ai miglioramenti tecnici del prodotto, i tatuaggi temporanei stampati digitalmente potrebbero avere il loro momento nel 2023 e oltre. 

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Jean Paul Gaultier SS94
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Givenchy SS97
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John Galliano FW04
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Chanel SS10
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Gucci SS17
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Dior Couture Spring 2018

Sono anni, in effetti che il pubblico sente un certo fascino per questo tipo di decorazioni, senza mai abbracciarle davvero. I tatuaggi temporanei erano una presenza fissa in certi show anni '90 di Gaultier e Galliano, mentre fu per la sua SS10 che Chanel impiegò la prima volta i tatuaggi temporanei in un suo show, per poi annunciarne la vendita; altro caso famoso fu quello di Gucci nel 2016 e ancora nel 2018, anno in cui Dior introdusse dei tatuaggi temporanei nella sua collezione primaverile Haute Couture, per poi utilizzarne delle varianti in una campagna del profumo J’Adore nel 2021 – stesso anno in cui Bella Hadid si fece fotografare con stampati sulla pelle i tatuaggi prodotti da Inked by DANI, brand americano sostenibile e cruelty-free che ha avuto molto successo nell’ecosistema di modelle e influencer americane. Risale solo a pochi giorni fa, invece, la notizia che Heaven by Marc Jacobs ha prodotto una fanzine di tatuaggi temporanei disegnati, tra gli altri, da Manon Macasaet,  Harmony Korine e Bladee - quasi a sottolineare le potenzialità del tatuaggio temporaneo tanto dal punto di vista commerciale, come merch; che da quello di scanzonato e originale accessorio ma anche da quello di ottimo veicolo per collaborazioni e creazione di community.

Ma il mercato dei tatuaggi temporanei sta crescendo a un ritmo spaventoso: il brand newyorchese Ephemeral ha raccolto venti milioni di dollari in finanziamenti nel 2021 dopo essere diventato virale su TikTok; il canadese Inkbox ne ha raccolti diciassette insieme a collaborazioni con i BTS e il Vans Warped Tour. Anche i servizi e le tecniche progrediscono. Con Ephemeral si può andare direttamente in negozio a New York e farsi tatuare con disegni d’artista che durano nove mesi o un anno. È chiaro che il boom di questo mercato (che si è alimentato anche dell’ondata attivista degli ultimi anni rendendo gli slogan indossandoli sulla propria pelle) ha fatto arrabbiare i tatuatori tradizionali che hanno accusato il business dei tatuaggi temporanei una commodification di una disciplina coltivata per tutta la vita spesso tra mille difficoltà. 

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E anche se questo nuovo fronte preoccupa i veri tattoo artist, è indubbio che la prospettiva di potersi fare un tatuaggio che dura il tempo di una sola notte, magari sperimentando diverse posizioni ma in ogni caso senza il minimo impegno è una forte tentazione per un’enorme fetta di pubblico. È chiaro che il tatuaggio temporaneo sta a quello tradizionale come l’acquisto di stampe di quadri famosi sta al collezionismo d’arte – è difficile che uno uccida davvero l’altro dato che sono due categorie di mercato radicalmente diverse. Ma nell’epoca della self-expression, se il denaro scorrerà e la tecnologia avanzerà ulteriormente, il mondo dei tatuaggi temporanei elaborati digitalmente è come un continente inesplorato che l’industria del beauty intende conquistare. La più grande azienda di beauty del mondo ha già investito nell’idea, altri di certo seguiranno. A quanto pare, nel futuro saremo tutti tatuati anche solo per poche ore.