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Cartier ha accusato Tiffany di spionaggio industriale

Quando il mondo della moda diventa uno spy movie

Cartier ha accusato Tiffany di spionaggio industriale Quando il mondo della moda diventa uno spy movie

Quando il mondo della moda diventa uno spy movie. Cartier ha deciso di denunciare Tiffany & Co. con l'accusa di spionaggio industriale, affermando che l'azienda sarebbe entrata in possesso di alcune informazioni riservate grazie all'aiuto di un ex dipendente dell'azienda. Oltre a Tiffany infatti, sotto accusa c'è anche Megan Marino, precedentemente junion manager di Cartier che, secondo l'accusa sarebbe stata assunta dall'azienda parte di LVMH per lavorare  a una collezione di alta gioielleria composta da pezzi il cui valore superava i 10 milioni di dollari.

In realtà, prima di lasciare il suo vecchio lavoro, Marino avrebbe scaricato illegalmente diverse informazioni riservate sulla sua ex azienda per poi passarle ai suoi nuovi colleghi una volta assunta, a novembre. «Neghiamo queste accuse prive di fondamento e ci difenderemo in qualsiasi modo» ha dichiarato un rappresentante di Tiffany che intanto, almeno secondo la causa, avrebbe comunque licenziato Marino lo scorso febbraio dopo che era stata informata da Cartier dell'accaduto. Tutto inutile però, perché per l'accusa all'epoca del licenziamento diversi senior executives di Tiffany erano già a conoscenza di molte informazioni riservate.

Se pensate che lo spionaggio industriale sia una pratica inusuale nel mondo della moda, vi sbagliate di grosso. Nel 2014, sempre Cartier aveva accusato una sua ex dipendente di aver provato a convincere la sua assistente ad accettare un nuovo lavoro da Tiffany chiedendole di portase con sé alcuni informazioni riservate.