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Il rapper di TikTok diventato la star dell'ultima fashion week

«Mucho gusto»

Il rapper di TikTok diventato la star dell'ultima fashion week «Mucho gusto»
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Dior FW22
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Jil Sander FW22
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Louis Vuitton FW22
Prada FW22
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@maximachtfoeteli
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@sammybermudez_
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@viko63
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Il fashion month apertosi nel gennaio 2022 con la Milan Fashion Week e che si è concluso ieri con lo show FW22 di Kenzo ha avuto una inaspettata breakout star in un modello tedesco di nome Viktor Khrom che è stato avvistato in tutti gli show di punta della stagione: Fendi, Prada, Jil Sander, Louis Vuitton, Dior, Hermès. La sua presenza è stata particolarmente interessante perché Khrom, sebbene al suo debutto da modello, aveva già fatto la sua apparizione nella cultura pop con il nome di Viko63 della nativa Germania con una live session che su TikTok ha ottenuto 1,5 milioni di views in due settimane a settembre e che oggi ne conta 3,4 milioni. La canzone è un mix di techno e rap di nome Mucho Gusto, che Khrom canta indossando un maglione rosso di Lacoste, jeans oversize e un bicchiere di vino tra le mani, accompagnato dall’immancabile sigaretta. L’utente di Twitter @Ahman_patron ha descritto il cantante scrivendo: «È esattamente così che immagino gli studenti berlinesi di Kreuzberg o Friedrichsain»  mentre @fanex030 ha scritto su TikTok: «Questi sono gli hipster al parco con il loro vino». Mentre il pubblico discuteva se si trattasse di cringe o di nuovo talento, la live session diventava un meme abbastanza popolare in Germania, un travestimento di Halloween, su TikTok veniva lanciata una challenge per imitarlo e Khrom sbarcava su Spotify con quasi 700.000 ascoltatori mensili e 10 milioni di ascolti per le sue tracce più popolari.

Louis Vuitton FW22
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La quantità di commenti online che hanno usato la parola hipster per riferirsi a Khrom è impressionante: e non tanto perché il modello e cantante assomigli a uno di quegli hipster che si vedevano effettivamente nei primi 2000 (jeans stretti, bretelle, barba e via dicendo) ma perché la live session di Mucho Gusto così come le poche foto che appaiono sul suo Instagram e i suoi video musicali seguono quell’estetica indie sleaze che sta facendo il suo lento ma progressivo ritorno nella psicosfera della moda: pensate ai party scollacciati di Skins e agli outfit di Effy Stonem, pensate a Kesha che si sveglia in una vasca e alla Lady Gaga di Just Dance, ai burrascosi giorni della relazione tra Pete Doherty e Kate Moss, a Spring Breakers e alle foto con watermark pubblicate dalle vostre discoteche locali a cavallo tra i primi due decenni degli anni 2000. La sigaretta accesa, il calice di vino semivuoto tra le mani, il maglione vintage, ma anche il setting underground e la musica ostinata della canzone sono una specie di involontario riassunto di quell’estetica che, dopo il lockdown, ha visto i consumatori di cultura di tutto il mondo cercare con avidità una realtà non adulterata dal social media marketing, non costruita a tavolino da algoritmi e trend forecasters né riprodotta in risoluzione 4K sul più recente modello di iPhone. 

@aboveground.sessions ABOVEGROUND 4 SESSION #02 - VIKO63 & PENGLORD #aboveground #session #deutschrap #viko #deutschrapnewcomer #fy #fypシ #hiphop #rap #untergrund Originalton - aboveground.sessions

La comparsa di Viko63 durante quest’ultima stagione della moda rappresenta anche una capacità di come l’habitat di TikTok abbia la capacità di accelerare la nascita di nuovi personaggi della celebrity culture contemporanee, creando una triangolazione tra musica underground, social media, meme e moda che porta alla nascita di celebrity multidisciplinari, non legate a un ambito preciso come l’intrattenimento, il cinema o anche solo il modeling ma dipendenti da tutti e da nessuno. Non è del tutto chiaro, ad esempio, se Khrom sia stato scritturato come modello prima di diventare una viral hit in Germania a fine settembre o se la sua presenza così fissa in tutti gli show d’alto profilo della stagione sia un derivato di quella fama virale – fama che, per altro, diventa sempre meno pop/universale e sempre più compartimentalizzata, con gli idoli di una certa community che risultano semi-invisibili a quelli di un’altra. Non di meno, la cross-settorialità di una figura pubblica come un rapper diventato famoso su TikTok è estremamente appetibile per i brand perché assai più versatile. Scorrendo tra i post di Instagram in cui Khrom è taggato si vedono numerosi link-up a fotografi, artisti, impresari, podcaster, brand di moda indipendenti come Studio Stetten - un intero demimonde fatto di creativi della nuova generazione.

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L’inizio della parabola di Khrom, fra l’altro, ricorda vagamente quello di Evan Mock che divenne una sensazione virale dopo che Tom Sachs lo filmò durante una sessione di skate a 18 anni, mandando il video a Frank Ocean che ne propagò ulteriormente la fama facendolo infine atterrare sulla passerella di Louis Vuitton. Proprio come il celebrity status di Mock sembrò apparire all’improvviso all’orizzonte dopo il suo debutto in passerella, anche Khrom ha avuto, sul piano del modeling, una stagione intensissima arrivata dopo l’annuncio di un tour nazionale in Germania il prossimo aprile. Nel frattempo, prima della fama vera e propria, c’è la next best thing: la viralità – ottenuta per altro, proprio come fu per Mock, tramite il repost di un’altra celebrity, in questo caso il rapper da 2,6 milioni di follower Bonez MC. L’opinione intorno a lui è divisa: nell’ennesimo tweet che commenta il suo successo un utente mostra lo screen di due commenti opposti su Youtube, uno che cassa la live session come «absolute scheiße» (non c’è bisogno di tradurre) e un altro «ein Masterwerk». Il punto è proprio questo: la canzone è orecchiabile, un no brainer da ascoltare senza pretese – ma a diventare virale non è stata la canzone, ma il cantante e il suo personaggio.