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Come si vendono delle sneaker all'asta?

L'abbiamo chiesto a Hypeplug, tra i promotori di La Vie Est Belle con Sotheby’s

Come si vendono delle sneaker all'asta? L'abbiamo chiesto a Hypeplug, tra i promotori di La Vie Est Belle con Sotheby’s

Fin dall'esplosione della sneaker culture, l'idea di trasformare una passione in qualcosa di diverso ha sempre fatto parte del sogno di centinaia di appasionati. Il resell, inteso nella sua forma più semplice, è diventato una componente fondamentale nella vita di una sneaker, definendone spesso il valore in base al suo prezzo sul mercato secondario trasformando alcuni modelli in quelli che in gergo vengono definiti "grail". È da qui che è nato Hypeplug, il progetto di due studenti universitari a cavallo tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 come compito per un corso ricerca di mercato. "Siamo partiti facendo semplice resell e personal shopping mirato spesso ad una clientela vip avendo accesso ad una vasta rubrica di fornitori e di prodotti, mentre adesso ci siamo incentrati e concentrati su altre operazioni" ci hanno raccontato.

La nascita di Hypeplug si intreccia ovviamente con l'evoluzione di un mercato che negli ultimi mesi ha visto cambiamenti continui e repentini, conoscendo oscillazioni improvvise e spesso poco prevedibili dovute a fattori di tutti i tipi, da un cambio nei gusti degli acquirenti a, ovviamente, la pandemia di Covid-19. "A nostro parere però, nonostante questo mercato sia in forte crescita e i numeri lo mostrano, in quest’industria c’è stato un lieve calo di interesse e di domanda negli ultimi anni", hanno detto i due founder.  "Se pensiamo ad anni come il 2015 o il 2016, ci vengono subito in mente le enormi file di ragazzi fuori dai negozi in attesa di potersi comprare varie paia dell’ultima release, ad oggi ormai questo fenomeno capita in occasioni molto più rare, come per esempio all’apertura del negozio di Supreme a Milano." Il segno di un mercato, come detto, nel mezzo di un cambiamento e capace di attirare nuove clientele e nuovi mercati, perdendo in alcuni casi il suo carattere più street per abbracciarne uno nuovo e inaspettato, come nella caso della collaborazione con Sotheby's.

"Inizialmente eravamo solo dei clienti, acquistando diverse volte durante eventi e aste dell'organizzazione", portando Sotheby’s ad accrescere l'interesse verso l'attività di Hypeplug. Da lì la partecipazione a "La Vie Est Belle – Paris", l'asta organizzata da Sotheby’s e dedicata al lusso, basata su prodotti e lifestyle francese e parigino. "La partecipazione ad un evento così importante è stata per noi ovviamente una fonte di orgoglio e anche un’enorme possibilità per fare il salto di qualità in quello che facciamo" hanno raccontato i due founder, che con la partecipazione all'asta hanno messo insieme la cifra di 165.000€, con il record di 81.900€ per un paio di Paris Dunk del 2002 diventando il paio di Nike SB Dunk più caro della storia delle vendita pubbliche all'asta. Un traguardo che restituisce anche un'immagine di quello che è adesso il mercato delle sneaker, diverso da quello che avevamo imparato a conoscere nelle prime fasi dello streetwear e più indirizzato verso investimenti a lungo termine. "Grazie al fatto che ogni anno ci sono edizioni limitate, collaborazioni tra brand artisti o atleti che generano hype e una grande scarsità dietro determinati prodotti, il valore che acquisiscono col tempo questi prodotti è enorme."

Se volessimo scavare nella collezione di Hypeplug troveremmo modelli unici, come un sample delle Air Yeezy firmati da Kanye West con un valore in continua crescita. Nonostante si tratti di un mercato di nicchia, quello delle sneaker rappresenta ormai una realtà capace di entrare al'interno delle case d'asta insieme all'arte, all'antiquariato e al collezionismo spalancando le porte al futuro di Hypeplug e del collezionismo. "Uno step molto importante per noi sarà l’inizio di eventi come esposizioni o temporary o pop-up store tra Parigi e Milano per celebrare il passaggio dall’online all’offline" ci hanno confessato i ragazzi, che però non vogliono ancora sbottonarsi su quello che sarà il loro progetto più ambizioso. "Siamo molto presenti online e sui social, e lo saremo ancora di più nei prossimi mesi con un nuovissimo servizio molto innovativo che pensiamo potrà influenzare e cambiare l’industria di sneakers d’Europa e la comunità che ne fa parte."