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Il footwear è il vero tesoro di Balenciaga

Tra rimandi al passato e prove di futuro

Il footwear è il vero tesoro di Balenciaga Tra rimandi al passato e prove di futuro

Nell'enorme show messo in piedi da Demna Gvasalia e Balenciaga per la SS22, il footwear sembra essere passato in secondo piano tra un red-carper passerella e uno special dei Simpson con Homer in fiamme in una citazione nemmeno così sottile di Kanye West. Il footwear però merita sempre un posto di rispetto, soprattutto dopo che negli ultimi anni ha rappresentato uno dei punti di forza di Balenciaga, aprendo le porte dello streetwear al brand e avvicinandolo verso un gruppo di acquirenti prima di allora ben distante dal lavoro di Gvasalia e dei suoi predecessori. Con un occhio al passato e uno al futuro, le novità presentate a Parigi sembrano voler giocare con alcuni dei modelli più celebri degli ultimi anni, reimmaginandoli in chiavi inedite e spregiudicate: le Speed Runner diventano un sandalo con tacco stiletto in cui il concetto di "sock shoes" assume un significato ancora più marcato, mentre le Balenciaga Track tornano in una versione "sotto steroidi" in cui il design gioca ancora di più con le forme e con i layer dando vita alla Defender.

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Il footwear sembra essere diventato quindi il vero laboratorio in cui sperimentare, che si tratti di forme e materieli o più semplicemente di riferimenti culturali. Come nel caso della collabo con Crocs, che messa da parte tacchi e spille sposa l'estetica cyber-goth della New Rock con le Hard Crocs trasformando il concetto di clog in una scarpa fortificiata simile a una scarpa platform; mentre le classiche scarpe derby vengono sconvolte con le Space Shoe in cui un'unica forma in EVA che ricorca quelle delle poulaines, le "Polacche" diventate celebri nel medioevo la cui forma è stata usata e citata innumerevoli volte nella moda, dalle Prada Synthesis a Rai Kawakubo nella collezione SS15 di Comme des Garcons Homme Plus. Se il concetto di "sperimentare" non fosse ancora abbastanza chiaro, l'ultimo asso nella manica di Demna è una borsa trasformata in stivale grazie al Cagole Boot, versione footwear della studded bag Balenciaga di cui mantiene tutte le sue caratteristiche più iconiche dandole però una nuova vita.

Alla luce di quanto visto diventa impossibile non provare un senso di confusione davanti al lavoro di Gvasalia, capace di radere al suolo le certezze costuite da Balenciaga nel corso degli anni (dove sono le Triple S?) per rimettere tutto in gioco sotto una nuova forma e una nuova luce. Un cambio di rotta che non differisce troppo da quanto visto a Parigi, in cui il designer georgiano ha voluto spiazzare tutti giocando con il concetto stesso di moda e con i suoi riferimenti più classici in un gioco riproposto anche nel footwear in cui una borsa diventa uno stivale e una classica scarpa diventa un oggetto futuristico. Dopo le affascinanti sperimentazioni di Loewe e quelle meno convincenti di Lanvin e Batman, con Balenciaga il footwear sembra aver conquistato di diritto il ruolo di protagonista silenzioso della Paris Fashion Week, raccontandoci in modo sottile e silenzioso la voglia di cambiamento e di irriverenza della fashion industry post-pandemia.