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Dalla strada alla passerella, la storia del logo dei New York Yankees

Come il logo della polizia di New York è diventato un simbolo mondiale

Dalla strada alla passerella, la storia del logo dei New York Yankees  Come il logo della polizia di New York è diventato un simbolo mondiale

Non importa in quale città del mondo voi viviate, potete stare sicuri che vicino a voi ci sarà sempre un logo New York Yankees. Che si tratti di una maglietta, un cappello o un qualsiasi altro capo d'abbigliamento, quello che era nato come simbolo della squadra di baseball si è presto slegato dalla sua natura sportiva, diventando un simbolo prima della città di New York e poi dello spirito che questa incarna nell'immaginario collettivo. Quello che forse in pochi sanno è che quelle due lettere stilizzate devono la loro nascita al corpo di polizia della città americana e a Louis Tiffany, incaricato da Big Bill Devery, co-proprietario del team e capo della Polizia, di creare una targhetta in memoria di John McDowell, primo agente del corpo a morire in servizio. Nonostante il suo scopo iniziare fosse ben altro, Devery capì ben presto l'importanza di quel simbolo capace di rappresentere non solo una squadra di baseball, ma anche una delle città più famose e affascinanti al mondo.

Sulla testa delle celebrities

Anche per questo il logo dei New York Yankees passò in poco tempo da simbolo di un corpo di polizia, a simbolo di un squadra di baseball per diventare poi emblema di un'intera città dentro e fuori i confini dagli Stati Uniti. Prima di sbarcare sulle passerelle e nei lookbook, il simbolo dei New York Yankees è diventato un'icona pop facendo la propria comparsa al cinema, in tv e soprattutto nella musica: Jennifer Lopez prima e Jay-Z poi sono stati i due ambasciatori principali di un oggetto passato anche per le teste di Macaulay Culkin, di Spike Lee, di David Beckham e di Bill e Hilary Clinton. Nel 2013 Tom Cruise lo portò nel 2077 in una scena del film sci-fi Oblivion, facendoci immaginare un futuro in cui il logo degli Yankees non aveva perso il suo fascino e la sua rilevanza sottolineando ancora una volta il processo che aveva portato un semplice cap a diventare un oggetto di culto mondiale.

L'esordio nella moda

Era solo questione di tempo prima che il mondo della moda e dello streetwear se ne appropriassero portandolo all'interno di quel contenitore di idee e suggestioni che è il fashion system. Se l'approdo nelle Fashion Week è sembrato fin troppo innaturale, quello nel mondo dello streetwear è stato invece una naturale conseguenza del suo legame con la città di New York. Nel 2015 Supreme usò il logo su alcuni item della sua collezione, mentre pochi anni dopo Public School prima e KITH poi fecero lo stesso. A fare da ponte tra il mondo dello streetwear e quello del luxury ci pensò però Kim Jones, capace nella collabo tra Supreme e Louis Vuitton del 2017 di rinsaldare ulteriormente il legame tra moda e baseball. Serviva però l'estro di Alessando Michele per portare una volta per tutte il logo NY Yankees nel fashion system rendendolo parte delle collezioni Pre-Fall e Fall/Winter 2018 Gucci in una consacrazione finale di quello che solo in origine era un simbolo popolare. È anche per questo che l'annuncio di una nuova collabo con Supreme suona un po' come un ritorno alle origini, ripartendo dalle strade e dalla città in cui tutto è nato per chiudere, almeno per un momento, un cerchio iniziato in una stazione di polizia di New York.