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Da Anna Wintour a TikTok: come si racconta la fashion industry

Ex assistenti, modelle, designer e semplici impiegati del settore ne condividono verità e segreti

Da Anna Wintour a TikTok: come si racconta la fashion industry Ex assistenti, modelle, designer e semplici impiegati del settore ne condividono verità e segreti

L'industria della moda è sempre apparsa un settore chiuso, un circolo ristretto ed elitario in cui sembra impossibile entrare senza la conoscenza giusta, un universo glamour e patinato che sembra un sogno, almeno da fuori. Instagram ha sempre raccontato questo aspetto del settore, su una piattaforma nata per mostrare il proprio lavoro e sé stessi, facendo networking, postando immagini sofisticate, all'apparenza perfette, mostrando un ideale, spesso finto e irraggiungibile. TikTok, al contrario, si candida ad essere il "social verità", in cui raccontare vere esperienze, lavori da incubo, colloqui andati male, e boss degni de Il Diavolo Veste Prada

Può capitare dunque di imbattersi nei video di Lily Gildor, assistente di Anna Wintour per un anno e mezzo, che da consigli su come affrontare al meglio un colloquio, cosa dire per fare colpo e cosa evitare, fornendo un racconto diretto su uno dei lavori più ambiti e temuti del settore. "Parlando della mia esperienza, penso che Instagram faccia un ritratto dell'industria della moda molto più patinato e aspirazionale, ed è vero che la moda può essere così glam e divertente, ma sa essere anche spaventosa! Sono ancora nuova su TikTok ma amo vedere così tante storie interessanti e diverse dall'industria. Abbiamo tantissimo da imparare l'uno dall'altro e TikTok permette di farlo in modo molto semplice", ha raccontato Lily a nss magazine. 

@lilystavstudio

Lessons from the devil wears Prada ##annawintour ##highfashiontiktok ##voguemagazine ##lifelessons ##businesstips ##freelancedesigner

original sound - Lily Stav Design Studio

Dopo un anno in cui lo scontro sociale su temi come diversity, inclusivity e diritti civili ha investito anche il mondo della moda, provocando grandi scossoni ai vertici del settore - e nel front row delle sfilate, come raccontava qualche giorno The New York Times, il cambiamento sembra essere verticale, un'evoluzione che è andata a sradicare il ruolo di Instagram come social unico della moda perché, anche in questo frangente, c'è voglia di vedere qualcosa (e qualcuno) di nuovo, non solo shooting ultra modificati. E soprattutto si ha voglia di farlo su un social in cui i brand di moda fanno ancora fatica a prendere piede, perché in difficoltà nel capirne il linguaggio e i format, in cui il pubblico vede la loro presenza su TikTok come una presenza forzata e quasi indesiderata, e che tendenzialmente ignora, raccontando la propria versione della moda. 

Capita quindi di incappare in video di ex dipendenti Condé Nast che raccontano com'è lavorare per il gruppo - niente unghie in colori sgargianti, sempre un paio di tacchi neri pronti all'uso nel caso di una riunione con Anna Wintour, tagli di capelli "audaci" da far approvare dalla risorse umane, e via dicendo -, modelle di fama mondiale che raccontano le difficoltà degli inizi e com'è davvero lavorare su un set, giovani ragazze che raccontano - NDA permettendo - la vera realtà dell'editoria di moda, in una sorta di versione amplificata di Diet Prada in cui tutti possono partecipare. TikTok viene visto come una valvola di sfogo, un safe place in cui mostrarsi e raccontare, e non è un caso che le accuse nei confronti di Alexander Wang siano partite da qui, da un video di un modello andato virale. 

Ecco allora che @official.c0m racconta il "super rich kids' club" ritratto da magazine come Nylon, The Cut o Refinery29, testate che incensano imprenditrici e designer che si dichiarano self-made, quando sono in realtà discendenti di famiglie ricchissime, mentre @erinmcgoff da consigli utili sulle risposte da dare alle domande più spinose di un colloquio, la modella emergente @bentleymescall racconta la tipica giornata di una modella a New York, o ricorda di quando ha sfilato per la prima volta per Valentino. Lily Stav, a sua volta, racconta ciò che ha imparato lavorando per Anna Wintour. "Ho iniziato a fare questi video su TikTok perché volevo condividere consigli e segreti che ho imparando lavorando come assistente di Anna Wintour, raccontando qualcosa di diverso di ciò che si sente di solito a proposito di questo lavoro. Lo scorso anno ho iniziato un business di design tessile e uso ancora tutti i giorni quello che ho imparato da Anna, anche se non lavoro più nel mondo della moda". 

@official.c0m

Reply to @t.h.e.c.u.l.t don’t give them an inch, they’ll take a mile. Do exactly what you’re asked and paid for and nothing more.

original sound - Grace

Persino @devwindsor, una delle top model più famose al mondo, ha raccontato in diversi TikTok com'è davvero essere una modella, racconti a cui fanno eco quelli di @bridgetmalcolm, modella con un passato molto più travagliato, e una carriera, tra Victoria's Secret e Playboy, segnata da anoressia, droghe e sexual harassment. Resoconti e messaggi che sembrano trovare grande risonanza tanto tra chi in quel mondo ci vorrebbe entrare e lavorare, giovani ragazze e ragazzi con il sogno della moda, quanto tra chi in quel mondo già lavora, e cerca persone con cui confrontarsi e identificarsi, per condividere gioie e dolori di questo lavoro. 

@bridgetmalcolm

My Q and A is open to anyone who wants to ask me anything. But this is why I haven’t spoken up before now.

original sound - Bridget Malcolm

Uno dei grandi meriti di TikTok è quello di raccontare esperienze e aneddoti in modo molto diretto, semplice e open, sia con immagini che con parole, un format difficilmente replicabile su Instagram, dove le Stories durano 15 secondi, i Reel non li guarda praticamente nessuno e dove quelli che ti seguono sanno chi sei e cosa fai. C'è anche l'idea non detta che qui ciò che racconti possa avere più risonanza, che possa raggiungere un pubblico enorme e inimmaginabile, di persone che non conosci ma con cui potresti avere moltissimi punti in comune. Un sentimento condiviso anche da Lily, che dice: "La reazione [ai miei video] è stata generalmente positiva! È fantastico entrare in contatto con persone giovani che vogliono entrare nel mondo della moda e dei media, ed è molto gratificante raccontare quello che ho imparato finora."