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5 cose da sapere sullo show SS22 di Balenciaga

Sì, c'era anche una felpa dei Simpson

5 cose da sapere sullo show SS22 di Balenciaga Sì, c'era anche una felpa dei Simpson
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22

Si è tenuto ieri lo show SS22 di Balenciaga un evento che ha raccolto tanti elogi quante critiche. Anche se ha rappresentato una reiterazione delle silhouette e dei look a cui Demna Gvasalia ci ha abituati nel corso del tempo – il concept che sorreggeva lo show è stato parecchio interessante: il tema era la clonazione, e la maniera in cui i filtri digitali della tecnologia manipolano la percezione della realtà, che diventa distopica e alienante. E dunque, tutti i look della collezione sono stati indossati da versioni deepfake clonate di Eliza Douglas, artista da lungo tempo legata a Balenciaga, mentre un'intelligenza artificiale ripeteva il testo di La Vie en Rose di Edith Piaf sulle note di una soundtrack composta da BFRND – dando l'idea di un romanticismo svuotato dall'umanità, straniante e quasi algoritmico. Nel frattempo, fra i vari look sulla passerella sono emersi vari dettagli che sono stati degni di attenzione. 

nss magazine ha raccolto di seguito le 5 cose da sapere sulloshow SS22 di Balenciaga. 


#1 Un assaggio della couture

L'evento più importante per la maison Balenciaga è il suo ritorno alla couture dopo oltre mezzo secolo – piano che ha incluso anche il restauro completo dall'atelier originale del founder. Essendo Balenciaga un brand che è nato come il non-plus ultra della haute couture, e considerati anche le citazioni e i rimandi fatti da Gvasalia alla produzione di Cristobal de Balenciaga negli anni, questo show SS22 potrebbe avere nascosto un assaggio dell'imminente collezione couture: il look più di culto è sicuramente l'ultimo, un dichiarato omaggio alla drag queen Divine nell'iconico film Fenicotteri Rosa di John Waters. Gli abiti da sera diventano pant-suit decorate da corsetti, mentre torna la costruzione "a bozzolo" di molti dei capi e la pieghettatura estrema del terzo look.


#2 L'hacking di Gucci continua

La domanda di cosa sia rimasto dell'originalità nel mondo del digitale rimane con la continuazione dell'hacking fra Balenciaga e Gucci. Una nuova versione del monogram Gucci, con la doppia B al posto della G, torna specialmente sul piano degli accessori arrivando persino a citare la Not Fake Collection di Gucci – che è anche una frecciata alle contraffazioni e ai falsi a cui entrambi i brand sono soggetti.


#3 L'estetica cyber-goth (con un tocco di touristcore)

Fra i quirks più evidenti e dichiarati della collezione, c'è stata una serie di pantaloni e gonne definiti nelle note allo show come cyber goth-style raver pant. La costruzione del pantalone ricorda una versione hardcore dei phat pants degli anni '90, con una serie di overlay in denim e anelli metallici. L'estetica cyber-goth è un grande classico di Demna Gvasalia, e si trova qui citata nello styling degli occhiali da sole, nell’anarchico mix di hoodie e gonna da raver. Altro tocco visibile, anche se più leggero, è quello del touristcore, ossia l'estetica kitsch dei turisti, con una camicia hawaiana così oversize da diventare un vestito e borse di plastica traforate simili a quelle con cui si portano i giocattoli dei bambini al mare.


#4 Gli abiti meta-referenziali

Sono molti gli auto riferimenti alle silhouette firmate da Demna che ritornano in queste collezioni, ma molte altre si rifanno a grafiche ironiche che riportano la scritta Your Ad Here o giocano sulla pronuncia della sigla 'BB' di Balenciaga che si legge, in francese, Bebè. Un altro abito possiede una stampa all-over sul tessuto che riproduce l'aspetto della pagina e-commerce del brand. Infine, ispirandosi al mondo delle graphic hoodies fasulle, i personaggi dei Simpson appaiono stampati su una hoodie mentre indossano capi della FW20 del brand. 


#5 Vetements non si è scordato di Demna

Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22
Balenciaga SS22 vs. Vetements SS22

Da quando Demna ha lasciato Vetements, il suo linguaggio si è evoluto in un senso personale tuttavia molto autentico. E anche se quest'ultima collezione firmata da lui e la SS22 di Vetements prodotta dal nuovo team creativo del brand sono in effetti molto diverse, sarebbe impossibile non riconoscere una blueprint comune sia sul piano dei temi che su quello più generale delle silhouette, del posizionamento delle etichette ma anche nel caso di alcuni colori e item. Una delle "firme" di Demna Gvasalia sembra essere stata hackerata più esplicitamente dal suo ex-brand, Vetements: ossia gli scribble sui vestiti che, da Vetements sono apparsi su trench e completi mentre da Balenciaga si trovavano su una camicia hawaiana. Altri dettagli comuni sono stati l'apparizione del classico vestito a fiori, che Demna ha reso un po' una tradizione delle sfilate di Balenciaga, e la somiglianza di due pattern di grafiche colorate su fondo bianco che, nel brand diretto da Gvasalia sono diventati disegni naif-infantili, mentre da Vetements sono rimasti graffiti.