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Preparatevi: la “swinging London” is not dead!

Preparatevi: la “swinging London” is not dead!

Christopher Kane: l'enfant prodige, rampollo dell'intellighenzia fashion londinese ha compiuto la sua ultima fatica. Ha presentato una collezione invernale degna di essere sacrificata all'altare della signora Moda e tramandata ai posteri. L'animo dell'osservatore alla mercé delle onde, si smarrisce di fronte a creazioni che si ergono su un' antinomia sostanziale. Il liquido si materializza in ricamo, il decoro si impreziosisce di fluidità in evidente scontro con le anemiche forme tubolari. Il crochet della copertina viene ripreso dal baule della nonna, ma immerso nella pelle quasi fosse una vernice per dar vita ai più classici tajeurs e tubini.

Le creazioni estive di S. Burton e N. Ghesquière (rispettiavamente  A.McQueen e Balenciaga) sono bei ricordi che ci tornano in mente. Era solo la stagione passata, quando pizzi di pelle o acetato ci venivano proposti in atmosfere epico-rockeggianti. L'ora dell'aperitivo giunge e dal ghiaccio si risvegliano le sirene dormienti. Il fluido si insinua nei decori, svernando materiali quali cashmere ed occasionali interventi di organza. É verso la fine dello show che il fluido si impossessa definitivamente dei capi. Un tulle vagamente colorito funge da sfondo per onde di liquido che sobbollono al calore della pelle. Le paillettes ricoprono la superficie di questa sirena che è tutta coda, lasciando solo intravedere le rare forme umane. La atmosfere fluide di questa collezione ci riportano mentalmente alle “lava-lamp anni 60”, a testimonio di come questa nuova generazione british non dimentica il proprio “heritage”.

Kane è il figlio legittimo di menti quali M. Quant o R. Gernreich e degno fratello di artisti del calibro di A. Belardi. La Londra di oggi è la naturale evoluzione della Swinging London, con i dovuti cambi generazionali. Se prima si prediligeva la sperimentazione in forme e stampe, oggi il materiale diventa uno dei protagonisti indiscussi dei catwalk londinesi. Pertanto non alla “lava lamp” io penso assaporando queste creazioni, bensì alla maschera liquida anti-borse di mia sorella maggiore, da indossare inevitabilmente la mattina per non apparire zombies ambulanti. Una collezione un po' tossica quindi, o che dal tossico trae ispirazione. Hail to Mr Kane!