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I Wish

I Wish

E’ raro che io preghi, non sono in grado di farlo, più che altro rifletto e dialogo con me stessa.

Capita di tirare bilanci in questo periodo dell’anno, ci si guarda indietro e si cerca di capire cosa si era, cosa si è diventati, cosa si ha, cosa si è perso. Ci si trasforma in continuazione per inseguirsi, per cercare di stare al passo con i propri cambiamenti e con le proprie aspirazioni. Alle volte si scende a compromessi, alle volte si fanno cose che era meglio evitare e  troppo spesso ci si trova davanti a violenze di vario genere. La mia riflessione vuole rivolgersi a quegli elementi che nella vita non fanno altro che emulare ed osservare, per togliere agli altri, invece che dare a se stessi. Le copie, i furti e le demolizioni in ambito creativo sono deleterie e del tutto sterili ad un mondo che necessità l’autenticità di quei pochi che sono in grado di partorire le proprie idee, custodirle, cullarle e farle crescere. E’ un mondo per pochi, ma popolato da molti, quei molti che si trovano lì per convenienza e non per sopravvivenza, quei molti sordi e ciechi che rubano toccando e annusando, quei molti incapaci che alle volte prendono corsie preferenziale ed ingiustamente si trovano a ricoprire posizioni da “artista”, lasciando fuori e lontani tutte le fonti da cui attingere per un mero copia incolla. Per quei pochi fortunati che concepiscono idee, invenzioni e sono inconsapevolmente dei veri creativi, per assurdo meno ossessionati dei molti, la vita è molto più dura.

Si va avanti per sé, per appagare una propria necessità di espressione quasi vitale, per nutrirsi e per andare avanti. Ci si migliora attraverso il sacrificio, si riportano esperienze di vita nel proprio lavoro attraverso emozioni, ma al tempo stesso si devono tenere lontani i dissapori e le sofferenze della propria sensibilità per non affogare nel proprio ego a discapito della propria produzione. Se il 2012 si potesse portare via solo quella massa informe che sporca il mondo, sarei al prima ad invocare tutti gli dèi Maya in questo anno, per far sì che la profezia si avveri e che non sia solo una credenza popolare E poi volete mettere la gioia per gli occhi nell’eliminazione della pigrizia mentale, delle accozzaglie di stile riluttanti e di fiato dato alle trombe di un’orchestra stonata che vuole ricoprire di rumore inutile il mondo. Spero che  si esaurisca la maledetta generazione dei “voglio fare lo stilista, voglio fare il dj”, proprio per salvaguardare categorie artistiche che meritano espressioni competenti e non improvvisate. Valutate altre professioni ve ne prego, perché non è iscrivendovi in una fashion school o cominciando a suonare nel locale del vostro amico che si impara il talento, né tanto meno lo si trova sotto l’albero insieme alla ricca bustina della zia…

Tornate ai vecchi mestieri o per lo meno studiate per qualcosa dove non rischiate di fare la figura dei poveretti, perché sul serio qualcuno che vi elimina arriverà, a costo di dover invocare tutto lo Ziggurat!!