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Perchè il tie-dye è di nuovo cool

C'è lo zampino di Kanye

Perchè il tie-dye è di nuovo cool  C'è lo zampino di Kanye

Non potete negarlo: anche voi avete indossato almeno una volta una maglietta tie-dye. Che sia stato durante una malaugurata gita con gli scout o frutto di un esperimento fai da te durante un noioso pomeriggio estivo, tutti abbiamo questa macchia sulla nostra fedina penale fashion. La cosa incredibile è che proprio quando pensavamo di essercene finalmente sbarazzati, il tie-dye ritorna prepotente sulle passerelle di mezzo mondo, da Alyx e Jil Sander, fino all’apoteosi con Louis Vuitton by Virgil Abloh.

Ma da dove arriva questo discutibilissimo trend?

La tecnica del tie-dye, cioè quella di tingere tessuti con colori e pigmenti diversi, risale all’ottavo secolo e nasce in Giappone, per poi svilupparsi poi anche in Cina, Indonesia e Malesia. Questo tipo di tintura crea sui tessuti disegni geometrici assolutamente casuali e imprevedibili, che dipendono dalla diversa combinazione di pigmenti e acqua. 

Tra gli anni ’60 e ’70 il tie-dye viene riscoperto, soprattutto negli Stati Uniti, e rivisitato in chiave psichedelica: diventa il simbolo del movimento hippie e dei cosiddetti "figli dei fiori". Dal momento in cui la possibilità di creare capi colorati e liberi si adattava benissimo alla loro filosofia di vita. Icona assoluta di questo movimento è Janis Joplin e il momento culminante per la cultura che rispecchia è il festival di Woodstock del 1969.

Negli anni ’90 la cultura grunge si appropriò di questo trend, o più in generale gli adolescenti annoiati di mezzo mondo, che semplicemente annodando una maglietta e intingendola in acqua e tintura creavano un nuovo capo per il loro guardaroba. Negli ultimi anni sono alcune celebs che timidamente ritirano fuori dai loro armadi capi tie-dye, come Jared Leto, Vin Diesel e Jonah Hill. Ma ancora una volta il precursore del trend è quel geniaccio di Kanye West, che non solo indossa capi così nella vita di tutti i giorni, ma utilizza questa tecnica anche per il suo merchandise.

Per la SS19 il tie-dye ritorna più in voga che mai, ripulito ed elegante. Comme des Garçons colora pantaloni e giacche “stropicciati”, Cerruti ricopre bomber e shorts estivi, Alyx tinge magliette abbinate a pantaloni a stampa rettile, mentre da M1992 diventa quasi una stampa a quadretti su completi da uomo.

Ma è sicuramente da Louis Vuitton che il tie-dye si prende la scena. Virgil Abloh lo piazza sulle giacche invernali, sulle camicie trasparenti, sui pantaloni ampi e sugli shorts, dimostrando che è un pattern adatto ad ogni stagione (purtroppo).

Dai capelloni che ballavano nudi, alla passerella parigina sotto gli occhi dei rapper del momento, questo trend ne ha fatta di strada.