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Come far diventare un tabù di moda

Da PornHub a Diesel fino a J.W. Anderson

Come far diventare un tabù di moda Da PornHub a Diesel fino a J.W. Anderson

Tabù: interdizione o divieto sacrale di avere contatto con determinate persone, di frequentare certi luoghi, di cibarsi di alcuni alimenti, di pronunciare determinate parole, e sim., imposti per motivi di rispetto, per ragioni rituali, igieniche, di decenza o per altri motivi (via Treccani).

Qualche generazione fa questa parola molto probabilmente nemmeno veniva pronunciata, i tabù sociali c'erano e tutti ne erano a conoscenza, ma non se ne discuteva, li si evitava e basta. 

2018: il proibito diventa tendenza, il divieto non è più legge, il porno diventa fashion.

Spiegare com'è successo è addirittura semplice: basti pensare a quanto, ai giorni d'oggi, i tabù esistano ancora -ovviamente - ma a differenza di qualche anno fa, vengano affrontati, discussi e così... "i tabù non sono più tabù". La tanto acclamata "mente aperta" del 21esimo secolo ci ha permesso di vedere il sesso come qualcosa di "quotidiano" e dunque non più argomento capace di generare risatine sotto i baffi o, addirittura, imbarazzo. E come per magia questo mondo è riuscito ad immergersi anche in quel grande universo, potente e ricco, che è il fashion system. Moda e porno vanno a breccetto, si sono stretti la mano, pronti ad aiutarsi a vicenda.

Lo testimoniano il recente PornHub pop-up store aperto a Milano in una delle vie più cool della metropoli, negozio dove, per un tempo limitato, è stato possibile acquistare gadget realizzati ad hoc dal terzo più celebre sito per adulti al mondo. E fra gli oggetti più venduti ci sono state ovviamente le t-shirt con logo, diventate automaticamente di dominio pubblico e sfoggiate come item cult dello streetwear (e non come stupide magliette indossate da 15enni 'curiosi'). 

Volete un altro esempio? Come dimenticare l'incredibile successo della campagna pubblicitaria Diesel, comparsa nel 2016 non solo sui principali magazine di moda ma anche su PornHub e YouPorn. Renzo Rosso, founder del brand, non a caso dichiarò:

"Le pubblicità di Diesel sui siti porno sono state un successo e hanno portato ad un aumento del 31 per cento".

Non vi aspettate immagini pornografiche, nella campagna non c'era nulla di nuovo rispetto a quello che siamo abituati ad osservare su riviste o sui cartelloni dei palazzi. Uomo a torso nudo in underwear. Fine. Sconvolti? Non credo. 

"La moda è una piattaforma sensuale" ha dichiarato il noto designer Jonathan Anderson il quale, qualche anno fa, presentò in diretta streaming la sua collezione FW16 sull'app di incontri omosessuali Grindr. Anderson ha aggiunto che non trova differenza tra Grindr e altre piattaforme social come Tinder o Instagram, dal momento in cui tutte queste applicazioni puntano alla comunicazione, dunque perchè non approfittarne? 

Si potrebbero citare altri casi, come lo storico marchio PlayBoy che riuscì a fondere al suo interno, sesso, moda e giornalismo, ma di certo una cosa bisogna dirla: questo è solo l'inizio. Il tabù attira, proprio come la moda, motivo per cui la conseguenza è una sola.