Vedi tutti

Top 10 Fashion Moments of 2017

Dal turnover di designers alle top model anni ’90 ecco cosa è successo nella moda durante l’ultimo anno

Top 10 Fashion Moments of 2017 Dal turnover di designers alle top model anni ’90 ecco cosa è successo nella moda durante l’ultimo anno

Ogni fine anno è ormai un’abitudine ripercorrere gli eventi che maggiormente hanno caratterizzato gli ultimi 365 giorni.

Anche nss lo fa e vi propone una carrellata dei 10 momenti che hanno segnato il mondo della moda. Quali tra essi ricordate e quali no? Avete preferito rivedere in passerella le super top model degli anni ’90 o lo show di Saint Laurent sotto la Tour Eiffel?

 

#1 Donatella Versace & the Original Gang of ‘90s Supermodels

Milano Fashion Week.

Donatella Versace ricorda il fratello, a 20 anni dalla morte, celebrandone il lavoro. Così per la SS18 porta in passerella i capi cult delle collezioni disegnate da Gianni riletti in chiave contemporanea: Vogue, Warhol, My Friend Elton, Icons, Baroque, Animalia, Native Americans, Tresor de la Mer, Metal Mesh, Butterflies.

Per qualche minuto Milano torna agli anni ’90, con la moda, con Freedom di George Michael in sottofondo e, soprattutto, con le super top model di quel periodo. Statuarie e bellissime, Naomi Campbell, Cindy Crawford, Claudia Schiffer, Carla Bruni ed Helena Christensen in lunghi abiti in lamé oro posano come nello celebre scatto di Richard Avedon.

Un momento iconico.

 

#2 Supreme x Louis Vuitton

Una capsule collection diventata leggenda.

Supreme e Louis Vuitton uniscono le forze e creano insieme una varietà di prodotti che va dai classici capi o accessori come felpe, T-shirt, borsoni da viaggio, sneakers fino agli oggetti più eccentrici come orsetto, mattone, Ferrari e persino una bara.

Da quando Kim Jones ha svelato la collezione in passerella, il mondo della moda ha perso la testa e i capi, subito dopo essere arrivati nei negozi (pop up e non), sono andati esauriti. 

Risultato? I più furbi cercano di rivendere qualsiasi pezzo ad un prezzo enormemente più alto di quello iniziale e così, gli incassi e la fama di LV e Supreme hanno raggiunto livelli stellari.

 

#3 Colette chiude dopo 30 anni

Il 20 dicembre Colette, l’iconico negozio parigino al 213 di Rue Saint-Honoré, che attraverso un mix unico di marchi di alta moda, streetwear, gadgets, giocattoli, libri e oggetti di design, ha plasmato il concetto di trend e realizzato prodotti unici con una marea di collaboratori, da Balenciaga a Raf Simons, chiude per sempre. 

Si conclude così un’avventura iniziata nel 1997 da Colette Roussaux e dalla figlia Sarah Lerfel, perché, come hanno spiegato loro stesse da Instagram, ogni storia deve finire, “per Colette Roussaux è arrivato il tempo di riposarsi e Colette non può esistere senza Colette”.

 

#4 Balenciaga’s Ikea Lookalike Tote

Aprile 2017.

Fashion addicted e non parlano di un solo argomento: la Carry Shopper di Balenciaga aka la copia glamour della famosa Frakta di Ikea.

Basta mettere vicino le due borse per vedere quanto si somiglino. Hanno lo stesso colore, doppio manico, formato maxi e silhouette praticamente identica, ma materiale diverso. La prima è realizzata in pelle, la seconda in polipropilene resistente.

Altra piccola differenza? Il prezzo: 1700 euro contro 99 centesimi.

Le parodie invadono il web e la Frakta si trasforma in Air Jordan, zaino, cappellino, maschera anti-smog, tanga, calza di Natale…

 

#5 Virgil Abloh collaborations

Il 2017 è stato un anno decisamente impegnativo per Virgil Abloh.

In 365 giorni, oltre al lavoro per le collezioni del suo brand Off-White (l’ultima per la SS18 è un omaggio allo stile di Lady Diana), ha prestato la sua creatività per la realizzazione di numerose collaborazioni.

Il designer ha per esempio lavorato con Nike, Warby Parker, Ikea, Jimmy Choo, Levi’s, the New York City Ballet, Umbro, Kith e col rapper Lil Uzi Vert.

La partnership più prestigiosa? Quella con Nike per “The Ten”, cioè la  rielaborazione da parte di Abloh di 10 modelli icona che hanno segnato la storia del colosso dello sportswear.

Secondo l’uomo sono molto più di semplici sneaker, ma pura “avanguardia, queste 10 scarpe sovvertono ogni limite di prestazione e stile. Per me sono allo stesso livello del David o della Gioconda.”

 

#6 Designers game of musical chairs

L’effetto domino, cioè la reazione a catena che si verifica quando un cambiamento, anche piccolo, è in grado di produrne un altro analogo, iniziato lo scorso anno tra gli stilisti di moda è continuato anche nel 2017. 

Data ormai per assodata la fine della moda dominata da grandi stilisti visionari, soppiantati da direttori creativi in grado di produrre col loro talento grandi incassi, in molti hanno terminato o iniziato rapporti di lavoro.

Tra gli addii: Riccardo Tisci – Givenchy, Christopher Bailey – Burberry, Jonathan Saunders - DVF, Fulvio Rigoni - Salvatore Ferragamo, Nicola Formichetti – Diesel.

Tra gli arrivi: Shayne Oliver da Helmut Lang, Clare Waight Keller da Givenchy, Olivier Lapidus da Lanvin, Francesco Risso da Marni, Lucie e Luke Meier da Jil Sander, Raf Simons da Calvin Klein.

 

#7 Sexual misconducts

Tutto è iniziato ad ottobre quando il New York Times ha raccontato decenni di molestie sessuali e aggressioni perpetrate dal magnate cinematografico Harvey Weinstein. 

Da lì molte donne e uomini che hanno subito gli stessi episodi hanno trovato il coraggio di denunciare gli abusi, anche nel mondo della moda.

Il primo a pagarne il prezzo è Terry Richardson, su cui già dal 2005 pendevano diverse accuse fino a quest’anno apparentemente tollerate, il quale è stato ufficialmente bandito da ogni pubblicazione Condé Nast.

A dicembre è finito nei guai anche il fotografo Bruce Weber, in seguito a le accuse di cattiva condotta sessuale di due modelli.

Che la denuncia sia solo il primo passo per una concreto cambio di mentalità? Alcuni segnali lo lasciano sperare.

Qualche esempio? Il risveglio del movimento per i diritti delle donne che arriva in passerella anche con le tees manifesto di Dior e Prabal Gurung o l’impegno del British Fashion Council per fermare il maltrattamento dei modelli impostando linee guida per eque e giuste pratiche di lavoro.

 

#8 Saint Laurent Stages A Show Under The Eiffel Tower

Esiste una location più suggestiva ed iconica per la Fashion Week di Parigi della Tour Eiffel illuminata di notte?

Per Saint Laurent no. Così la maison ha presentato la sua collezione SS18 sotto un cielo stellato e davanti a 1.500 invitati e ad un front row pieno di celebrities, da Vincent Gallo a Kate Moss, da Lenny Kravitz a Naomi Watts.

Nei giardini del Trocadero si sono alternate le creazioni di Anthony Vaccarello che commenta:

“Voglio che la donna Saint Laurent si diverta nella vita, che approfitti di Parigi. E la sera, ama l’oscurità. E anche se la Tour Eiffel è uno stereotipo, voglio spingere questo cliché fino alla fine, questa splendida visione di una Parigi da cartolina”.

 

#9 Céline Dion is The Unexpected Style Star of The Year 

Nessuno ci avrebbe mai scommesso, ma Céline Dion vince il titolo di fashion diva dell’anno.

Battendo star più giovani e social come le sorelle Hadid o le Kardashian- Jenner, la cantante ha totalmente trasformato il proprio stile catalizzando l’attenzione, soprattutto durante la Fashion Week di Parigi.

A quasi 50 anni, con i suggerimenti dello stylist Law Roach, ha sfoggiato ogni tipo di look, da bon ton a urban, da eccentrico a glamour, indossando felpe over di Vetements, socksboots florealidi Balenciaga, cappotti in coccodrillo, abiti ladylike firmati Dior, stivali ricoperti di cristalli di Saint Laurent o creazioni di Alessandro Michele per Gucci.

Tutto con ironia, audacia, nonchalance e un pizzico di divertimento.

 

#10 The Pirelli Calendar Gets An All-Black Cast

Il calendario Pirelli è un’istituzione.

Quest’anno dietro la macchina fotografica c’è Tim Walker e davanti un cast all black.

Con lo styling di Edward Enninful, nuovo direttore dell’edizione britannica di Vogue, Naomi Campbell, Sean “Diddy” Combs, Whoopi Goldberg, Lupita Nyong’ ed altri 13 tra modelli, attrici e attori ricreano il mondo surreale e magico di Alice in Wonderland.