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Supreme x Louis Vuitton ha salvato gli incassi del LVMH

Bernard Arnault pensa al futuro e a rafforzare la leadership mondiale

Supreme x Louis Vuitton ha salvato gli incassi del LVMH Bernard Arnault pensa al futuro e a rafforzare la leadership mondiale

Mai sentito parlare della collaborazione tra Louis Vuitton e Supreme? Risposta affermativa scontata.

La partnership fra i due marchi ha fatto salire il loro hype vertiginosamente e anche le vendite sono state ben più che soddisfacenti, a tal punto che probabilmente si deve proprio ad essa l’aumento del profitto del 23% di LVMH, holding di cui fa parte LV.

Nello stesso periodo dello scorso anno il numero degli introiti si è rivelato piuttosto scadente, con carenti perfomance in Asia e Francia, secondo molti a causa del lento turismo e degli attacchi di Parigi.

Per fortuna nel 2017 la situazione è migliorata e LVMH ha accumulato un utile di circa 23 miliardi di dollari.

"Questo risultato è frutto dell’andamento favorevole di tutti i mercati", ha sottolineato Bernard Arnault, numero uno del conglomerato del lusso, "Più che mai, nel contesto di instabilità geopolitica ed economica attuale, creatività e qualità, valori fondanti del nostro gruppo, costituiscono dei solidi punti di riferimento, mentre la digitalizzazione crescente delle nostre attività (dal lancio dell’e-commerce di Louis Vuitton in Cina della scorsa settimana all’avvio della piattaforma 24 Sèvres) rafforza la desiderabilità dei nostri marchi".

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Moda e pelletteria sono le categorie più performanti, con una crescita del 17%, spinte dalle ultime due collaborazioni di Louis Vuitton, con Supreme e con Jeff Koons.

Fendi, Céline, Loewe e Kenzo sono gli altri marchi che chiudono la prima parte del 2017 in modo positivo, mentre J’adore and Miss Dior sono i profumi più venduti.

Per la seconda metà del 2017 Arnault ha detto di "voler rafforzare ulteriormente la leadership mondiale di LVMH nell’alto di gamma£.

LVMH acquisterà nuovi marchi? Chissà…