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Gli Uffizi raccontano la black presence nel Rinascimento

Un progetto social su Facebook e TikTok che esplorerà il ruolo della diversity nella storia dell’arte

Gli Uffizi raccontano la black presence nel Rinascimento Un progetto social su Facebook e TikTok che esplorerà il ruolo della diversity nella storia dell’arte

Black Presence è il titolo del nuovo progetto presentato dalle Gallerie degli Uffizi che racconta la presenza della black culture nel Rinascimento europeo. Il progetto si svilupperà attorno una serie di opere custodite all’interno degli Uffizi in cui personaggi di colore svolgono un ruolo centrale e vedrà la pubblicazione di video educativi su TikTok e Facebook ogni sabato in cui si racconterà la diversity della società rinascimentale a partire da ciascuno di questi capolavori. Il lancio ufficiale dell’iniziativa si è avuto il 4 luglio, in occasione dell’Indipendence Day americano, con una diretta live su TikTok con protagonista Justin Randoph Thompson, direttore del network culturale @black.history.month.florence seguita da una performance del cantautore Gabin Dabiré di fronte al dipinto Perseo che libera Andromeda di Piero di Cosimo. 

Black Presence è il nuovo progetto delle Gallerie degli Uffizi che racconta la presenza della cultura nera nell’Europa...

Pubblicato da Gallerie degli Uffizi su Venerdì 3 luglio 2020

Eike Schmidt, curatore degli Uffizi, ha spiegato l’iniziativa con queste parole:

«Gli Uffizi non sono una torre d'avorio dell'arte. Le sue collezioni affrontano i grandi temi del nostro mondo contemporaneo. Attraverso l'arte, il museo può raccontare la grande storia del passato, dando vita anche alle opere d'arte nel presente, perché i suoi capolavori parlano un linguaggio universale».

Con la sua struttura basata sui social media, Black Presence è uno spin-off del progetto di ricerca digitale On Being Present che prende le mosse dalla marginalizzazione dei personaggi di colore nelle opere d’arte creata dall’attuale inquadramento storico che orienta il percorso del visitatore attraverso le sale del museo. Oltre a confermare l’esistenza di una diversity all’interno dell’antica società rinascimentale, infatti, i soggetti rappresentati in queste opere dimostrano  l’esistenza di vivaci scambi culturali tra diverse culture e etnie avvenuto durante il Rinascimento.

Fra alcune fra le opere che saranno esplorate attraverso i video educativi di Black Presence, oltre ai dipinti di Dürer di Cristofano dell’Altissimo e di Justus Suttermans, ci sarà anche il ritratto di Alessandro de’ Medici, figlio di quel cardinale Giulio de’ Medici che finì per diventare Papa e di una serva nota come Simonetta  da Collavecchio che divenne il primo capo di stato di etnia africana a governare nella storia d’Europa e finì ucciso in una congiura ordita da un suo stesso parente per il controllo della città.