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5 cose da sapere sul Salone del Mobile di Milano

Come Milano è diventata la Capitale del Design

5 cose da sapere sul Salone del Mobile di Milano Come Milano è diventata la Capitale del Design
1984
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Milano è come un piccolo mondo a sé stante con le sue leggi non scritte, i suoi riti e le sue ricorrenze. Di queste ricorrenze il Salone del Mobile, è una delle più speciali e sentite – ancor più della mitologica fashion week. Ogni anno, solitamente in primavera ma quest’anno alla fine dell’estate, la città si anima di una vitalità particolare: sembra che tutti siano per strada, che tutti i locali siano aperti fino a tardi, che le porte di palazzi e negozi siano spalancate tutto il giorno. Perché oltre a essere una delle principali fiere dedicate al design in Europa, la Design Week, che include il classico Salone e il suo “gemello”, il Fuorisalone oltre che la galassia di fiere e manifestazioni che la circondano, fanno parte della vita collettiva della città. E in effetti la storia della Design Week e quella di Milano sono profondamente intrecciate in una vicenda che va dalla lunga tradizione della Fiera di Milano e arriva fino al Supersalone che aprirà domani.

Per raccontare meglio questa storia, abbiamo stilato una lista di 5 cose da sapere sul Salone del Mobile di Milano.

1. La Fiera di Milano esisteva già dal 1906

Milano conobbe per la prima volta qualcosa di simile alla moderna Design Week nel 1881, con la prima Esposizione Nazionale Italiana tenutasi da maggio a novembre davanti i Bastioni di Porta Venezia. Fu solo nel 1906, però, che l’esposizione si spostò tra il Parco Sempione e la ex-Piazza d’Armi, collegate fra loro da una ferrovia sospesa. La data è importante perché si registrarono 35.000 espositori e 5 milioni e mezzo di visitatori oltre che padiglioni disegnati dalle archistar dell’epoca – numeri così elevati che trasformarono l’esposizione industriale in un evento ricorrente vero e proprio. Altra data fondamentale è il 1920, anno in cui si tenne con enorme successo la prima Fiera Campionaria, di nuovo a Porta Venezia – due anni dopo l’Ente a capo della Fiera sarebbe stato creato e avrebbe avviato una tradizione lunga 82 anni. Ad esempio, alla fiera del ’46 venne mostrata al pubblico la prima lavabiancheria. Negli anni ’60 cominciarono a nascere altre fiere “figlie” dell’esposizione originaria e la principale fu il Salone del Mobile.

2. Il primo Salone del Mobile fu parte integrante del “Miracolo Economico” degli anni ‘60

All’inizio degli anni ’60 l’economia italiana tornava ad avviarsi: le città si espandevano, nuove case sorgevano e servivano nuovi mobili per le famiglie italiane. Serviva dunque un punto d’incontro fra le molte piccole e medie imprese italiane e i consumatori che cercavano mobili moderni e pratici per le loro nuove case. Dopo aver visitato un’esposizione di arredamento in Germania, gli imprenditori della Federazione Italiana delle Industrie del Legno e del Sughero tornarono in patria convinti che una fiera di settore fosse necessaria a dare la spinta necessaria all’industria italiana per ripartire. Fu la proverbiale tempesta perfetta: le aziende italiane trovarono clienti in patria e all’estero, moltiplicando il proprio volume d’affari e facendo diventare il design italiano un’istituzione culturale – oltre che uno dei simboli del boom economico di quegli anni. 

3 . Il Salone attuale è 20 volte più grande di quello degli anni ‘60

1968
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Nel corso degli anni il Salone del Mobile divenne sempre più legato al mito del design italiano, originatosi già a metà degli anni ’40 ma che vide una piena maturazione negli anni ’60 sia grazie al nuovo potere di acquisto dei cittadini, sia alla scoperta di nuovi materiali come il poliuretano. La crescita del Salone fu enorme: se la prima edizione si svolse su un'area espositiva di 11.860 mq, il Salone del Mobile regolare si occupa una superficie di 205.000 mq – quasi di venti volte superiore. Il Supersalone 2021, con i suoi  sarà in realtà più ristretto del regolare Salone del prossimo aprile, che comunque dovrebbe tornare alle dimensioni regolari e diventare forse anche più grande considerato che sarà il primo a riunire sotto un unico nome tutte le diverse categorie merceologiche.

4. La sede attuale venne progettata da Massimiliano Fuksas

Il 2005 fu un anno molto importante perché il Salone del Mobile si trasferì dal polo Fieramilanocity di Portello alla nuova sede Fieramilano di Rho progettata da Massimiliano Fuksas – uno dei poli fieristici più moderni e importanti d’Europa oltre che, complessivamente, il più grande sul continente. Il gigantesco complesso, riconoscibile per le sue strutture futuristiche in acciaio e vetro, include otto padiglioni, 80 sale congressi, 45 aree ristoro oltre che uffici e un centro direzionale dotato di quattro torri.

5. Il Supersalone di quest’anno ha cambiato tutto

Stefano Boeri, curatore del Supersalone di questo settembre, ha cambiato le regole del gioco: in primo luogo perché questo Supersalone sarà per la prima volta aperto al pubblico e non solo agli addetti ai lavori; in secondo luogo perché l’impostazione classica dei singoli padiglioni chiusi è stata scardinata in favore di un format aperto. Boeri ha descritto il nuovo format in un’intervista con AGI: «Quando si arriva si vedono delle pareti disegnate dai curatori, che sono modulari e permettono alle aziende di disporre i prodotti in verticale e anche di raccontare la propria storia con immagini e video […]. Avremo tutti i grandi chef, da Cracco a Oldani, a Bottura, che dal vivo cucineranno dei piatti che saranno esposti, e anche a disposizione per essere consumati».