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Villa Malaparte: tra razionalismo e natura verso l’infinito

Uno dei capolavori dell’architettura moderna davanti ai Faraglioni di Capri

Villa Malaparte: tra razionalismo e natura verso l’infinito  Uno dei capolavori dell’architettura moderna davanti ai Faraglioni di Capri

“Con vista sui faraglioni, la grotta bianca e l’arco naturale, raggiungibile solo a piedi o via mare e molto lontana dall’abitato. […] Dal centro di Capri si arriva alla proprietà di Malaparte, una foresta di pini; per arrivare alla villa ci vogliono altri dieci minuti di una stradina costruita appositamente; una ripida scalinata porta a una spiaggia privatissima, molto in basso rispetto alla casa, mentre una scalinata che occupa tutto un lato della villa porta al tetto-terrazza; il piano terreno è occupato dalle stanze per gli ospiti (quattro) e l’appartamento della servitù. Al piano superiore, dopo il salone, si arriva alla camera da letto di Malaparte e a quella che dannunzianamente volle chiamare, con tanto di targhetta, “stanza della favorita”. 

(R. De Ceccatty, “Alberto Moravia”, Bompiani, Milano 2010)

Con queste parole Alberto Moravia descrive Villa Malaparte, dimora del giornalista e scrittore Curzio Malaparte incastonata sul promontorio roccioso di Punta di Masullo (70 metri di lunghezza e 15 di larghezza), davanti ai Faraglioni di Capri.

Questa casa isolata, esclusa, raggiungibile solo per mezzo di un percorso tortuoso di scalini tagliati nella roccia, è considerata uno dei capolavori dell’architettura moderna, un gioiello di design di impianto razionalista ideato negli anni Trenta del secolo scorso e inaugurato nel 1943.

È il 1937 quando Malaparte si trova a Capri, insieme all’amico diplomatico Guglielmo Rulli, si innamora del posto e decide di acquistare un pezzo di terreno, nel luogo più isolato e selvaggio dell’isola.

Il progetto iniziale è stato affidato a Adalberto Libera, uno degli architetti più celebri e ammirati dell’epoca, ma lo scrittore lo modificò, plasmandolo a sua immagine e somiglianza, a tal punto da soprannominare la villa "Casa come me (dura, strana, schietta)” e a definirla il suo "ritratto di pietra”.

Il risultato è un edificio rosso, rettilineo, orizzontale, collegato alla roccia con una grande scalinata strombata che sale fino al tetto-solarium pavimentato in cotto, spezzato solo da una vela bianca, un piccolo muro bianco a forma di falce che protegge lo scrittore dallo sguardo dei curiosi. Da qui si può ammirare un panorama mozzafiato: in basso la baia verde e turchese di Matromania, a sud-est la penisola Sorrentina, verso sud i Faraglioni lo scoglio del Monacone, tutto intorno solo il mare, la roccia e la natura selvaggia.

L'interno della casa è distribuito su tre livelli. 

Al piano terra si trovano l'area di servizio, le cantine e la lavanderia; al primo piano la cucina e le camere degli ospiti. L'ultimo piano c’è l'appartamento Malaparte, circondato da quattro finestre che incorniciano lo scenario esterno. Una metà del quale è occupato da un ampio spazio abitativo e l'altra metà contiene le due sale principali che si collegano a uno studio situato nella parte anteriore della casa. 

 

 

Nel corso degli anni la villa ha accolto ospiti illustri come Moravia, Elsa Morante, Camus, Picasso, Breton e Cocteau, ma è anche apparsa in alcuni film, il più importante è “Il disprezzo”, diretto Jean-Luc Godard con protagonista Brigitte Bardot, mentre lo scorso anno la casa è stata il set della campagna pubblicitaria SS18 di Saint Laurent con Kate Moss.

Dopo vari passaggi di proprietà, Villa Malaparte è della Fondazione Ronchi, anche se, purtroppo, non è visitabile dal pubblico.

Il suo profilo rigoroso ed austero continua, comunque, a dominare Capri.