
Perché internet ce l'ha con Pantone Il bianco che secondo l'azienda definirà il 2026 ha acceso una bella controversia
Nel 2025 la politica e la pop culture sono diventate una cosa unica, in America così come in Europa. È vero che è sempre stato così - il governo influenza la satira che influenza la cultura e viceversa - però in epoca post-woke e post-cancelling, il confine che separa l'una dall'altra è diventato indecifrabile, calpestato sia dai politici (vedi Trump), sia dal pop (vedi Trump). Tutto è una barzelletta ma tutto è anche serio, così anche i temi più superficiali finiscono sotto la lente d'ingrandimento della critica pubblica. Tra gli ultimi, il colore dell'anno scelto da Pantone per il 2026: Cloud Dancer.
Perché il colore dell'anno è stato criticato?
@modamensch The color of the year is meticulously chosen every year by Pantone's "color anthropologists." They knew what they were doing #pantone #coloroftheyear #popculture #leftist #controversy THE MOON - Camargguinho
Pantone seleziona il colore dell'anno dal 1999, una tradizione nata per il nuovo millennio che vuole anticipare in qualche modo l'energia generale che caratterizza l'anno venturo. In tutti questi anni, però, l'azienda non aveva mai scelto una tonalità bianca - un colore che in questo momento, ossia in un contesto sociopolitico segnato da guerre religiose e il ritorno di correnti di pensiero conservatrici, sembra alludere alle ideologie razziste che sono state protagoniste del 2025 negli Stati Uniti e non solo.
Le critiche mosse nei confronti di Pantone online hanno accusato l'azienda di elitismo e di classismo, oltre che di insensibilità nei confronti delle vittime degli avvenimenti che hanno caratterizzato il 2025 americano (tra cui le nuove politiche per la deportazione che sta promuovendo il governo in tutto il Paese). La scorsa estate era andata virale la campagna di American Eagle per lo stesso motivo, dato che la protagonista Sydney Sweeney (un'attrice bianca, bionda e con gli occhi azzurri) passava buona parte dello spot a parlare dei suoi cosiddetti «good genes».
La risposta di Pantone e il significato di Cloud Dancer
pantone’s color of the year being dissociative off-white has pissed me off so damn bad
— aquarius apologist (@softsupplesad) December 8, 2025
In risposta al putiferio scoppiato online, Pantone ha pubblicato una lettera firmata da Leatrice Eiseman, direttrice esecutiva del Pantone Color Institute, in cui spiega che la scelta del colore dell'anno non è mai stati legata alla politica, quanto alla mentalità associata a un determinato periodo storico: «Cloud Dancer is about relaxation, reflection, and creativity. The Pantone Color of the Year selection process is rooted in an understanding of humanity, drawing on close observation and global trend analysis to recognize what is emerging across the design landscape. It considers the moods a color can evoke and the experiences it can shape in design.»
Per l'azienda, Cloud Dancer rappresenta «una tonalità discreta che offre una promessa di chiarezza». Nel 2026 Pantone immagina dunque più un'idea di pace, che di scontro politico-religioso, più un momento di pausa, che il continuare imperterrito di turbini drammatici a livello internazionale. Nella speranza che sia davvero così, bisogna ricordare che Pantone è prima di tutto un brand, perciò uno degli obiettivi principali dietro alla scelta del colore dell'anno è quello di vendere. In quest'ottica, risulta evidente perché la scelta è ricaduta proprio su una tonalità biacna: in un periodo di tensioni come questo, i consumatori tendono a virare verso il minimalismo, la semplicità e, soprattutto, cercando la calma.
Gli esempi di Cloud Dancer nella pop culture
Abbiamo già un anticipo di quanto il bianco ricoprirà un ruolo centrale nel 2026. L'immaginario LUX, il nuovo album di Rosalia, ruota proprio attorno a questa tonalità celeste per evidenziare quanto sante e monache lo abbiano influenzato. O ancora in passerella, con le ultime Fashion Week che hanno ospitato diverse collezioni particolarmente tinte di bianco tra cui di Valentino e di Gucci, a indicare forse il nuovo inizio che stanno intraprendendo i brand sotto la guida dei freschi direttori creativi Alessandro Michele e Demna.
Anche l'arte sta dedicando grandi attenzioni al colore bianco e al minimalismo. A Parigi, la Bourse de Commerce a Parigi (di Arnald Pinault) ha presentato Minimal, una mostra dedicata al movimento artistico minimalista dal Giappone alla Francia, una distesa di opere dai colori essenziali presentata per di più in stanze suggestivamente bianche. Insomma, più che cercare di girare il coltello nella piaga, sembra che Pantone e tanti altri artisti stiano cercando di darci uno spazio libero in cui poter respirare, meditare e ritirarsi in silenzio. Almeno per un po'.













































