A Guide to All Creative Directors

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I giochi "dal vivo" sono tornati di moda

Da burraco alle bocce, la Gen Z ama i passatempo da anziani

I giochi dal vivo sono tornati di moda  Da burraco alle bocce, la Gen Z ama i passatempo da anziani

Negli ultimi anni il burraco ha vissuto una sorprendente rinascita, un gioco di carte che è passato da essere uno svago associato principalmente alle persone anziane a un fenomeno sociale capace di coinvolgere fasce d’età sempre più giovani. Questo cambiamento si deve principalmente a un nuovo modo di concepire i tornei, non più intesi come mera competizione, ma anche come occasione di socializzazione e divertimento. L'associazione Burraco Milano – fondata da giovani appassionati – organizza eventi con cadenza mensile dove alle partite vengono affiancati momenti di convivialità, come aperitivi e dj set. A Torino fa la stessa cosa Burrasca, promuovendo tornei pensati per avere un’atmosfera dinamica e inclusiva. Ma il burraco ha da tempo conquistato anche il mondo della politica. Come riporta Il Post, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo scorso anno aveva dichiarato: «Le cose che mi fanno arrabbiare di più in assoluto sono la slealtà, l’umiliazione e perdere a burraco». Lo stesso Ministro della Difesa, Guido Crosetto, sembrerebbe essere un grande appassionato del gioco. E in Italia, dove il burraco è storicamente diffuso soprattutto nelle regioni del Sud, sono presenti anche organizzazioni più esclusive dedicate a questo passatempo. È il caso ad esempio della Burraco Society, fondata tra gli altri dall’artista Maurizio Cattelan, ai cui tornei hanno preso parte personalità dello show business come Geppi Cucciari, Victoria Cabello, Nina Zilli o Carlo Cracco.

Tuttavia, il burraco non è l’unico esempio di gioco tradizionale recentemente riscoperto anche dai più giovani. Negli ultimi anni, ad esempio, nei Paesi anglosassoni si è assistito a una sorprendente diffusione del pickleball, uno sport a metà strada tra il tennis e il ping pong caratterizzato da regole semplici e da un ritmo di gioco meno impegnativo. Nonostante il pickleball sia stato a lungo considerato un passatempo per persone anziane, sta diventando sempre più popolare tra i giovani proprio grazie alla sua accessibilità, nonché dalla possibilità di socializzare senza mettere in conto gli sforzi tipici di altre discipline. Un fenomeno analogo di recente ha coinvolto un altro gioco da sempre legato all’immaginario della terza età: le bocce. Storicamente praticate nei circoli e nei parchi, oggi stanno conquistando sempre più persone. Proprio come il burraco, le bocce sono perfette per chi cerca un’attività sociale che unisce divertimento e convivialità senza la pressione della competizione. A Londra giocare a bocce è persino diventato di moda, con locali e club che propongono serate a tema. La riscoperta di certi giochi tradizionali si inserisce in un fenomeno più ampio che vede le nuove generazioni rivalutare il valore dell’intrattenimento “analogico”. Tra le attività più apprezzate rientrano anche i giochi da tavolo, che continuano a riscuotere molto successo. Oltre ai classici come Monopoly, RisiKo! e Cluedo, che restano tra i più venduti, stanno guadagnando popolarità anche titoli meno mainstream, tra cui Nome in codice, Bang! o Kingdomino, così come le esperienze escape room.

Ma perché sempre più giovani si avvicinano ad attività come il burraco, le bocce o i giochi di società? Secondo molti appassionati ed esperti del settore, questi passatempi presentano diversi lati positivi rispetto ad altri hobby. Il primo è di natura economica: sono tutte pratiche che hanno un costo inferiore rispetto agli sport o ai videogiochi, e non sono richiesti dispositivi aggiuntivi come attrezzi, console o computer. In seconda battuta, sono effettivamente attività senza tempo, mentre i videogiochi spesso perdono rilevanza con l’uscita di nuove versioni. Un altro vantaggio riguarda l’interazione sociale: giocare “dal vivo” significa condividere un’esperienza diretta con altre persone, favorendo la comunicazione, la cooperazione e la capacità di lettura delle emozioni altrui. Le dinamiche di gioco spingono i partecipanti a rispettare le regole, a confrontarsi con la vittoria e la sconfitta e a sviluppare strategie che stimolano il pensiero critico. Infine, vi è un importante aspetto legato al benessere mentale e fisico. Numerosi studi dimostrano che le interazioni sociali non mediate da uno schermo aiutano a ridurre lo stress, migliorano l’umore e contribuiscono persino a rallentare il declino cognitivo. Attività come il burraco, le bocce o i giochi da tavolo offrono quindi un’occasione preziosa per rafforzare non solo i legami sociali, ma anche la propria mente.