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Non possiamo fare a meno de "Le relazioni pericolose"

Il romanzo francese tornerà nel 2025 grazie alla serie "Merteuil" con Diane Krugen e Lucas Bravo

Non possiamo fare a meno de Le relazioni pericolose Il romanzo francese tornerà nel 2025 grazie alla serie Merteuil con Diane Krugen e Lucas Bravo

La faida di potere e amorosa del visconte Sébastien di Valmont con la marchesa Isabelle de Merteuil è tra le più conosciute al mondo. E, soprattutto, tra le più adattate. Personaggi nati dalla mente di Pierre Choderlos de Laclos, le loro vicende tra corridoi e letti a palazzo sono il fulcro della storia del romanzo Le relazioni pericolose pubblicato nel 1782, intrighi aristocratici in cui vi è in ballo il cuore e il desiderio di predominare sull’altro che porterà i due protagonisti ad una scommessa che trafiggerà l’animo di tutti i coinvolti, sia chi in maniera consapevole, chi meno. Il romanzo francese vede il cinico dongiovanni Valmont accettare la sfida della Marchesa di corrompere la virtù della giovane e pudica Cécile de Volanges, promessa sposa dell’aitante Raphael Danceny che ha chiuso un rapporto proprio con Isabelle de Merteuil. Una maniera per vendicarsi a cui il visconte accetterà ad una condizione: una notte di passione insieme alla marchesa, come è già capitato svariate volte, nessuna però col dolce sapore della vittoria che concerne la sfida. Tutto potrebbe andare secondo i loro diabolici piani se non fosse che Valmont intercetta sulla propria via l’integerrima Marie de Tourvel, sposata e devota al proprio marito da cui l’uomo rimane maliziosamente attirato. Sentimenti su sentimenti feriti solo per fare la felicità di pochi. È infatti tragica la fine dei personaggi de Le relazioni pericolose, tra le più belle storie della letteratura mondiale, adattata e riproposta in quante più varianti come spesso è capitato col cinema e la serialità, e come si continuerà a fare anche nel prossimo futuro.  

Sebbene sia la versione del 1988 quella che salta immediatamente in mente, scritta da Christopher Hampton basandosi sull’omonima pièce teatrale e diretta per il grande schermo da Stephen Frears - vincitrice anche di tre premi Oscar tra cui miglior sceneggiatura non originale, scenografia e costumi - risale al 1959 la prima trasposizione cinematografica del romanzo, per la regia di Roger Vadim e con protagonisti Gérard Philipe, Jeanne Moreau, Annette Strøyberg e Boris Vian. Sono però Glenn Close e John Malkovich ad apparire subito davanti agli occhi quando ci figuriamo Sébastien di Valmont e Isabelle de Merteuil, affiancati dai giovanissimi e affascinanti Uma Thurman e Keanu Reeves, insieme al candore di Michelle Pfeiffer. Carichi di una connessione sessuale che ha come finalità soltanto l’aumentare la tensione e le drammatiche conseguenze a cui porterà la brama di controllo che supera persino l’amore, i protagonisti instaurano un indimenticabile teatrino gestendo i vari personaggi come fossero burattinai, scoprendo ben presto di non poterli muovere a loro piacimento, almeno non fino in fondo. Opera in costume di una magniloquenza da manuale, Le relazioni pericolose del 1988 sono lo scalino che qualsiasi altra versione deve provare se non a superare, quanto meno a raggiungere per non sfigurare. Ma non tutti sono riusciti nell’intento, o troppo pavidi o privi dello stesso savoir-faire, avvicinandosi di più semmai quando si è trattato di stravolgere l’ambientazione e la cornice in cui è inserito il racconto. 

È il caso del Cruel Intentions - Prima regola non innamorarsi di Roger Kumble del 1999 e non certo del film uscito solo un anno dopo rispetto all’opera di Frears, il Valmont di Miloš Forman del 1989, che nonostante un cast composto da Colin Firth, Annette Bening, Meg Tilly e Fairuza Balk non ebbe la medesima forza per stagliarsi nell’immaginario cinematografico (nemmeno con un finale diverso rispetto alla storia originaria). Cosa che è invece riuscito a fare il film degli anni Novanta con Sarah Michelle Gellar, Reese Witherspoon e Selma Blair e Ryan Phillippe, rivisitazione che sceglie il quartiere di Manhattan come sfondo e la moderna New York da bene in cui mettere in scena i vari dilemmi di corte. Una variante giovanile e peccaminosa, a suo modo sexy e accattivante, ricca di scene diventate iconiche ed esempio di come adattare un testo a una confezione del tutto diversa eppure efficace proprio grazie all’universalità dei suoi temi - oltre alla capacità di saperli rendere camaleontici allo stile, al genere e al periodo di riferimento.

Non solo Hollywood e i suoi dintorni si sono dedicati a Le relazioni pericolose, contando una produzione asiatica del 2003 diretta dal sudcoreano E J-yong e la rivisitazione nel Brasile degli anni Venti del XX secolo della miniserie Ligações Perigosas, sceneggiata da Manuel Dias. Nel tempo delle piattaforme, poi, anche lo streaming non si è potuto esimere. Nella Francia odierna de Le relazioni pericolose del 2022, la regista Rachel Suissa cerca di riportare su Netflix la storia attraverso una chiave giovanile e pop, come fece proprio Cruel Intentions sul finire dei 90s. Un racconto che tenta di trovare delle affinità con le dinamiche nei rapporti degli adolescenti contemporanei, depotenziando però il dramma insito nell’opera di Pierre Choderlos de Laclos e rimanendo un film anonimo. Un po’ come capitato alle versioni seriali del libro, dalle otto puntate del prodotto in costume su Starz ideato da Harriet Warner sempre nel 2022, fino alla produzione di una serie Prime Video che non prende come ispirazione il romanzo in sé, bensì il suo già ri-adattamento Cruel Intentions. Una reinterpretazione del cult di Kumble che, visti i prodotti di punta dello streamer, si avvicina molto di più alle preferenze degli utenti della piattaforma. E ha un suo senso visto che proprio nel 2024 il film Original più visto a livello mondiale sembra essere lo young adult tra sesso, misteri e giochi di forza È colpa tua? lanciato in oltre 240 Paesi, basato sulla trilogia di best-seller Culpables di Mercedes Ron. 

Se pensavamo che il fuoco de Le relazioni pericolose potesse spegnersi dopo tutte le sue versioni per lo schermo, recenti o meno, ci sbagliavamo. Merteuil, le cui riprese sono cominciate il 4 settembre 2024 e attualmente in post-produzione, è la serie che rivede la storia del libro e si inserisce nella lista delle scelte audiovisive francesi per il servizio streaming Max. Il racconto si concentra sulla Marchesa che dà anche il titolo, la quale sarà interpretata da Anamaria Vartolomei, attrice rumena naturalizzata francese che ha preso parte a progetti come La scelta di Anne - L’Événement di Annie Ernaux, L’impero di Bruno Dumont e l’ultimo adattamento cinematografico francofono de Il Conte di Montecristo diretto da Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte. La serie andrà scavando nella personalità della protagonista, per una rilettura contemporanea che vorrebbe mettere il punto sull’emancipazione femminile del personaggio ferito dai tradimenti del visconte Valmont, insieme alla scalata sociale intrapresa dalla donna alla luce delle norme patriarcali del XVIII secolo. A completare il cast Diane Kruger nella parte di Rosemonde, insieme al Lucas Bravo di Emily in Paris e Noée Abita, che ha recitato accanto a Charlotte Gainsbourg in Passeggeri della notte e nel film del regista italiano Carlo Sironi La mia estate con Irène. L’obiettivo di Merteuil, la cui uscita è prevista per la seconda metà del 2025, è dunque essere uno degli appuntamenti creativi più ambiziosi dell’anno.