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The Sims compie 25 anni

Il gioco che ha reso la Gen Z Gen Z

The Sims compie 25 anni Il gioco che ha reso la Gen Z Gen Z

La storia di The Sims è quella di un underdog che, nel tempo, è riuscito a scalare la piramide sociale fino a raggiungere la vetta. Quando il gioco fu creato a cavallo del nuovo millennio, nemmeno la sua casa produttrice – Electronic Arts – vi riponeva troppe speranze. D’altronde, The Sims nasceva come uno spin-off di SimCity, il campione d’incassi il cui obiettivo era creare una metropoli da zero senza la presenza diretta di personaggi umani. Fu allora che il creatore Will Wright decise di sviluppare un gioco interamente incentrato sul ciclo vitale dell’essere umano: nascere, crescere e morire. Una premessa che, a prima vista, poteva sembrare quasi banale, tanto da far dubitare persino i vertici di EA. Eppure, dopo quasi un quarto di secolo e quattro capitoli (con diverse speculazioni sul quinto), The Sims rimane uno dei giochi per computer più venduti di tutti i tempi. Secondo i dati dichiarati da EA, il franchise ha attirato nel corso degli anni oltre 500 milioni di utenti, mentre nel 2024 le ore di gioco registrate hanno superato il miliardo. Ma se il gameplay – basato sulla vita quotidiana, la costruzione di case e la gestione dei personaggi – spicca per la sua originalità, il vero elisir di lunga vita del gioco è stato il suo impatto culturale, spesso difficile da quantificare. Chi altro può vantare una colonna sonora che include Katy Perry, i Paramore, i My Chemical Romance e Nelly Furtado (con canzoni che hanno raggiunto vette della Billboard Hot 100 ma cantate in Simlish, una lingua inesistente)? O ancora, collaborazioni con le più grandi celebrità degli ultimi 25 anni – da Avril Lavigne a Winnie Harlow? Solo The Sims è riuscito a fondere cultura pop e il mondo del gaming in modo così unico.

Nonostante nel frattempo siano comparsi altri titoli che sfruttano dinamiche di simulazione, la community di utenti di The Sims – i cosiddetti Simmers – conserva tuttora una vivacità sorprendente, contribuendo a mantenere il gioco sempre attuale. In un panorama dominato da titoli spesso focalizzati sull’azione, gli utenti di The Sims riescono a generare numeri enormi. LilSimsie (nome online di Kayla Sims) è una dei content creator più seguiti: 2,1 milioni di iscritti su YouTube, quasi 900.000 follower su Twitch e oltre 300.000 su Instagram, con contenuti quasi totalmente dedicati a The Sims. Il suo ruolo nella community è tale da venire coinvolta nella livestream ufficiale di EA per celebrare il 25° compleanno della saga e, proprio questa settimana, uscirà un piccolo expansion pack (ora chiamato Kit) creato da lei stessa. Il suo caso non è isolato: su Twitch, la categoria The Sims 4 ha accumulato circa 1,5 milioni di ore visite solo nel mese di gennaio. A rendere The Sims ancora così popolare non è solo la nostalgia: è la diversità il suo vero cavallo di battaglia. Le relazioni all’interno del gioco sono state da sempre aperte a qualsiasi combinazione di genere, negli ultimi anni sono state introdotte opzioni per creare personaggi non-binari e trans e dal 2023 è persino possibile dare vita a Sims con disabilità. Come sottolineato da Maxis: «L’inclusività è uno dei nostri valori fondamentali. Sappiamo quanto sia importante far sentire tutti rappresentati – non solo nei nostri giochi, ma anche nel nostro modo di lavorare; è radicata nella cultura stessa del nostro studio.» Lo spirito inclusivo è percepibile non solo nel gioco ufficiale, ma anche nella community. The Sims ha ispirato una delle scene più prolifiche del mondo videoludico in fatto di mod e custom content (CC): migliaia di artisti e sviluppatori indipendenti creano abiti, acconciature, oggetti e persino intere meccaniche di gioco nuove, dando vita a una piattaforma in continuo divenire. Generando un’economia virtuale, con creator che guadagnano visibilità e, in alcuni casi, anche profitti reali grazie alla loro inventiva.

@jeyjeybink #eapartner I was the baby of the family so I always had to sit back and watch!! But low key she’s still better at the game than me were you the player or watcher of your household? #simsrelatable #sims2 #sims2memes #sims2nostalgia #simsnostalgia #thesims25 @The Sims The Sims 2 Theme - Mark Mothersbaugh & EA Games Soundtrack

Nel corso degli anni, The Sims è persino diventato oggetto di studi accademici sul comportamento umano e sulla simulazione sociale, trovando spazio in ricerche universitarie e corsi di sociologia, psicologia e design. La popolarità del gioco ha poi favorito la nascita di eventi e convention dedicate esclusivamente ai Simmers, dove appassionati del gioco di ogni parte del mondo si ritrovano per condividere esperienze e scoperte. Nonostante l’età, The Sims 4 viene aggiornato regolarmente con nuove funzionalità, dimostrando che anche un gioco che ha già un decennio sulle spalle può continuare a reinventarsi per rimanere al passo con i tempi. È anche vero che The Sims resta forse l’icona più autentica del fenomeno Y2K. Il Comic Sans del primo capitolo, il guardaroba del secondo – che oggi farebbe invidia a qualsiasi giovane della Gen Z – e l’espansione dedicata a Katy Perry del terzo sono solo alcuni dei momenti indimenticabili di questi 25 anni. Tra i rari flop c’è stato The Sims Online, una sorta di Habbo dell’universo Sims durato solo un paio d’anni nonostante il party di lancio del 2002 avesse visto tra gli invitati d’onore personaggi come Paris Hilton, Nicole Ritchie e perfino l’intero cast del Signore degli Anelli. The Sims ha saputo superare la prova del tempo, restando rilevante in un panorama videoludico sempre più competitivo. Se da un lato per molti ricorda una lontana infanzia, dall’altro continua a rinnovarsi attraverso aggiornamenti, contenuti extra e collaborazioni che ne mantengono viva la fiamma. In un’epoca dominata da grafica iperrealistica e gameplay frenetico, The Sims ha fatto la rivoluzione con la sua spesso capacità di rappresentare l’ordinario in modo straordinario.