Il successo del canale Reddit “Am I the Asshole?” spiegato
È diventato persino oggetto di ricerche scientifiche
27 Agosto 2024
Uno dei più popolari e longevi forum di discussione su Reddit si intitola Am I the Asshole? («Sono io lo stronzo?») ed esiste da oltre dieci anni. È formato da utenti che si confrontano sull’appropriatezza del loro comportamento in particolari circostanze, raccontando fatti personali in forma anonima, ma in maniera molto dettagliata. I contenuti trattati riguardano ad esempio quanto sia moralmente ammissibile saltare la fila, oppure se sia sconsigliato o meno dire a un padre che il figlio che crede suo potrebbe essere di qualcun altro. C’è poi chi domanda se sbaglia a trattare sua figlia in modo diverso da come si relaziona con la figlia del proprio coniuge, o chi si chiede se sia scorretto andare a cena con la propria madre per il suo compleanno senza includere anche la moglie. Tutti questi temi riguardano la percezione della moralità, un fenomeno molto studiato dalle scienze sociali: le questioni poste su Am I the Asshole? sono infatti uno strumento molto utile per chi si occupa di filosofia e psicologia. Per questo un gruppo di ricercatori statunitensi, attraverso un software di intelligenza artificiale, ha deciso di analizzare e catalogare le oltre 360mila tematiche presenti e descritte sul canale Reddit insieme ai rispettivi 11 milioni di commenti in risposta. Le varie questioni morali descritte sono state poi raggruppate in sei macro gruppi, cosa che ha permesso di analizzarle in maniera più approfondita e di ricavare dati interessanti.
In cosa consiste lo studio su Am I the Asshole?
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I ricercatori, studiando Am I the Asshole?, sono arrivati alla conclusione che una variabile molto importante sul giudizio della moralità delle azioni degli individui è il contesto relazionale. Questo è un tema ampiamente trattato dalla filosofia e dalla psicologia, dato che si riflette inevitabilmente su altri fenomeni di più ampia portata, come l’ambito clinico e quello militare, ed è considerato una parte essenziale del comportamento umano. Grazie allo studio condotto su Am I the Asshole?, è più chiaro che a categorie diverse di persone – familiari, colleghi, amici, sconosciuti e così via – corrispondono obblighi morali diversi. Da tempo le questioni di natura etica sono diventate spunto di dibattiti molto accesi – soprattutto online. È ad esempio successo con The Last of Us, l’apprezzatissima serie tv statunitense tratta da un videogioco del 2013. Nell’ultimo episodio il protagonista maschile della storia, ambientata in un mondo post-apocalittico invaso dagli zombie, si ritrova a dover prendere una decisione che ha diviso gli spettatori: salvare l’umanità dalla catastrofe in corso, sacrificando una sola persona a lui molto cara, oppure tenerla in vita lasciando però le cose come stanno. Molti spettatori della serie si sono chiesti sui social – senza arrivare a una posizione condivisa – quale sia la scelta più giusta tra le due. E la ricerca condotta su Am I the Asshole?, a farci caso, può aiutare a comprendere maggiormente come ragionano le persone di fronte a situazioni del genere.
Analizzando il canale Reddit, i ricercatori hanno capito che gli obblighi morali verso i soggetti a cui si è maggiormente legati tendono a essere percepiti come prioritari rispetto a quelli nei confronti della collettività. Lo studio, infatti, permette di cogliere quanto spesso i cosiddetti “dilemmi morali” (rappresentati benissimo dalle varie questioni trattate su Am I the Asshole?) siano influenzati dai singoli soggetti – soggetti, questi, che sono reali, e non immaginari come invece accade spesso negli esperimenti di psicologia. È il caso ad esempio del cosiddetto “Dilemma del carrello”, un noto test formulato nel 1967 in cui i partecipanti vengono posti di fronte a scelte che implicano il bene di qualcuno a spese di qualcun altro. A differenza delle situazioni astratte presenti nel Dilemma del carrello, che è alla base di un ampio genere di esperimenti sulle questioni morali, quelle descritte su Am I the Asshole? hanno il vantaggio di essere concrete, e coinvolgere persone in carne e ossa – possono quindi capitare potenzialmente a chiunque nella vita quotidiana. In questo modo lo studio dimostra che la valutazione morale di ogni situazione cambia a seconda del contesto sociale in cui è inserita. Am I the Asshole?, non a caso, era già stato sfruttato in passato per una ricerca di psicologia relativa alle conseguenze sociali del non mantenere un segreto: utilizzando dati raccolti sul canale era stato possibile notare variabili interessanti per lo studio, arrivando alla conclusione che rivelare un segreto è un’azione giudicata negativamente dalle altre persone, anche quando gli stessi soggetti credono che sia la cosa giusta da fare.