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Sanremo, The Ferragnez e l’inevitabile parabola del narcisista

«Questa power couple è troppo piccola per tutti e due»

Sanremo, The Ferragnez e l’inevitabile parabola del narcisista  «Questa power couple è troppo piccola per tutti e due»

All’indomani dello speciale Sanremo di The Ferragnez, l’intero paese prova un certo senso di perplessità. Di fronte allo svolgersi completo degli eventi, davanti e fuori le quinte, questa saga familiare infusa di first world problem dipinge un ritratto profondamente ambiguo della modern family italiana più famosa di Instagram. Entrambi paiono completamente assorti dai propri obiettivi professionali (giustamente) al punto di non rendersi conto che il prerequisito per il realizzarsi delle proprie ambizioni in quanto singoli, va necessariamente a erodere, oggettivamente o soggettivamente a seconda dei casi, quelle dell’altro. Fedez, pur dichiarandosi orgoglioso della moglie e desideroso di sostenerla, sente il bisogno (conscio o inconscio) di affermare la propria indipendenza e autonomia: scopriamo che il tanto discusso bacio con Rosa Chemical era stato premeditato in una puntata di Muschio Selvaggio, così come le illazioni contro le istituzioni in un gesto che Fedez stesso definisce “lanciarsi nel fuoco”. Del resto, gli stessi toni con cui elogia apertamente Ferragni per poi risponderle privatamente con freddezza per telefono, lasciano percepire che l’artista abbia sofferto la sua posizione ancillare e per questo ci sembra sia stato ampiamente punito, sia nella narrativa della puntata, sia dai media. Quanto a lei, non si può fare a meno di pensare che se davanti al famoso bacio con Rosa Chemical non avesse montato un dramma, l’argomento si sarebbe presto sgonfiato – la sua emotività esasperata, i rituali dell’energia positiva, l’importanza implicita e assoluta accordata alla sua carriera lascia intendere che lei non sia meno narcisista di lui. Un classico caso, in breve, del «Ma perché state insieme?». Per capirlo, facciamo un passo indietro.

Le dinamiche di potere sono alla base di qualsiasi relazione, dal rapporto col nostro cane a quello con sconosciuti o negozianti. Quotidianamente siamo portati per natura a cedere terreno o conquistarlo in dinamiche di soft power che costantemente, inesorabilmente e soprattutto inconsapevolmente, mettiamo in atto. Al di là delle valutazioni sulla personalità di entrambi, che non sta a noi giudicare, è interessante notare la dinamica che porta entrambi a ruotare in un circolo vizioso che porta all’esplosione inevitabile di un conflitto che non mai problematico in séNon è per il bacio»), ma per le sue implicazioni, ramificazioni e significati sottesi. In questo caso: la fiducia, la capacità di mettersi a lato, il cedere il passo. Quando la coppia discute dei suoi problemi sul divano, entrambi parlano in una costante ed estenuante prima persona, quando lei spiega perché si è sentita ferita (e cioè parlando di sé) Fedez gioca la carta «Le cose che mi sono successe non sono semplici»  reclamando a sua volta una situazione di implicito protagonismo. La domanda inespressa che aleggia nella stanza, però, è quella su chi sia il più importante e bisognoso di supporto dei due - ma ragionando così, alla fine delle cose, il risultato riguarderà sempre uno solo, mai entrambi. Può una power couple essere composta da individui che agiscono in maniere così distinte? 

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Ma forse è proprio la dinamica della power couple il problema: finché i due agivano nelle rispettive e separate sfere non c’erano turbolenze, ma insieme sono diventati, nel bene e nel male, le star della nuova Italia nazionalpopolare dei media. E se si pensa a quanto una power couple intesa come sistema binario di potere sia problematica (e in questo ci aiuta l’ultima puntata del podcast di Jonathan Zenti che parla proprio di questo) è facile immaginare come i Ferragnez si sentano mutualmente limitati dalle rispettive ambizioni. Nessuno dei due ha ragione o torto nel concentrarsi su loro stessi, né paiono soffrire di un narcisismo patologico come molti dicono. Ma nessuno si pone il problema di come funzionare in due, come unità e non come coppia di individui. Se i due sono un’efficace power couple, ma la differenza di target e “destinazioni d’uso” dei loro contenuti (Ferragni vuole chiaramente porsi come una donna, seria e matura, Fedez punta sulla simpatia, goliardia e viralità) devono necessariamente muoversi nelle opposte direzioni di serietà/istituzionalità di lei e “cazzeggio” di lui che sono come due cavalli che spingono in direzioni opposte.

Ora, questo dramma ha polarizzato l’attenzione generale - ma perchè? Perchè noi come pubblico ci identifichiamo in dinamiche di potere che, in fin dei conti, si ripetono anche nella nostra vita relazionale?  Nel loro caso il sistema di narcisismo paritario della power couple funziona grazie alla vasta rete di supporto costituita da psicologi, staff e consulenti immagine - ma nella vita vera non si pone lo stesso problema e nell'estenuante ricerca di supremazia di donne che reclamano autorità e uomini che non vogliono diventare, per citare Giovenale, la moglie della propria moglie? Non sappiamo come i Ferragnez risolveranno i loro problemi, solo che quei problemi appartengono anche al resto del mondo. Peccato che quel “resto del mondo” spesso non abbia un terapista di coppia pronto all'uso per cercare una catarsi che, molto spesso, non arriva.