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I 5 migliori momenti della terza serata di Sanremo 2023

Ammettiamolo, abbiamo sbadigliato un po’

I 5 migliori momenti della terza serata di Sanremo 2023 Ammettiamolo, abbiamo sbadigliato un po’

La terza serata di Sanremo è sempre la più sfortunata. Non tanto per quello che succede, ma perché è destinata in primis a ripetere nuovamente quanto fatto e detto nei primi due giorni di Festival, e in secundis perché si trova a metà tra la presentazione degli artisti in gara da un lato e i duetti e la finale dall’altro. Insomma, è la serata più lenta di tutte. Né lo stanco medley delle hit dei Maneskin (ma hanno solo quattro canzoni in repertorio?) né la scenetta francamente bizzarra di Gianni Morandi che balla troppo vicino a Paola Egonu hanno risollevato lo show – tutto il divertimento sembra essersi svolto dietro le quinte dove, a quanto pare, Anna Oxa e Madame avrebbero litigato a proposito delle posizioni di quest’ultima sui vaccini. Uno scontro che avremmo voluto vedere dal vivo. Facciamo delle note sparse: gli Articolo 31, in una nuova veste iper-buonista, si erano vestiti come in The Handmaid’s Tale; lo stacco tra gli outfit da master BDSM leather daddy di Marco Mengoni e la sua canzone tutta lacrime e sospiri è sempre più scioccante; Gianmaria è forse quello che possiede il personaggio scenico più convincente di tutti, è un mix di Tate Langdon in American Horror Story e L o Near di Death Note; Ariete in Marni è un highlight, Madame in Off-White un turn-off e Olly dovrebbe indossare canotte bianche sotto il completo per ottenere il giusto vibe, non quella nera. Un’aria di sbrigatività ha dominato lo show di ieri: il che è stato strano dato che il monologo di Egonu è stato assai conciso, mentre il secondo intervento di un Massimo Ranieri in grande spolvero si è trascinato per molto più tempo. La serata alla fine si chiude tardissimo con un monologo di Alessandro Siani, lui è bravo ma l’ora davvero assurda. Ancora una volta, siamo tutti dalla parte di Fiorello che per il suo intermezzo si è presentato con orologio e plaid di lana, oltre che con Lillo che, almeno, ci ha strappato una risata.

Ecco dunque i 5 migliori momenti (se riusciremo a trovarne) della terza serata di Sanremo 2023.

1. Anna Oxa versione Hobo-Chic

L’urlo della Oxa terrorizza anche l’Occidente. La sua canzone, Sali, dai mitologici acuti, contiene tutte le parole-trigger per esaltare la generazione dei nostri genitori: bocche piene di falsità, mani prive di dignità, ambiguità dei nostri tempi, cuori puri mangiati dall'avidità... Ma quando non è impegnata a spaccare bicchieri a suon di decibel, la nostra regina di Sanremo fa mangiare la polvere agli altri concorrenti con look decisamente on point. Ieri Oxa ha optato per un vibe hobo-chic che non si vede tutti i giorni (noi sospettiamo che almeno le scarpe se non tutto il look fossero di Maison Margiela ma non abbiamo conferme a riguardo) indossando cargo extra-large, platform sneaker, un maxi-cardigan metallico lungo fino alle ginocchia e anche un cappello in stile Oliver Twist. Le pagelle mainstream che trovate là fuori bocciano il look, noi lo promuoviamo perché qualunque cosa stia facendo Oxa, la sua personalità si sente. 

2. Lazza che dà i fiori a sua madre

@.celebritiesgossip Alla fine della sua esibizione, Lazza scende in platea e regala i fiori a sua madre.

La signora, inquadrata dalle telecamere, voleva sparire nel suo mazzo di fiori però la scena è stata davvero carina. Il pubblico italiano ama un mama’s boy e Lazza è una delle sorprese di quest’edizione. Il suo gesto però, anche se probabilmente architettato con astuzia, è parso sincero – e ci è piaciuto così.

3. Rocío, giù le mani da Amadeus 

First reaction: shock. L’Italia è una Repubblica fondata sul matrimonio di Amadeus e Giovanna. Rocìo, con una coquetterie tutta iberica, e con la scusa di un siparietto comico, lascia un castissimo bacetto sulle labbra di lui. Il momento forse non era poi di gran conto, ma tutta Italia ha pensato la stessa identica cosa nel medesimo istante. Anche la regia, giustamente, ha staccato su un’inquadratura di Giovanna e di loro figlio. Le loro reazioni non erano sconvolte – ma noi lo eravamo.

4. Grignani fa Grignani

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Quale parte preferire? La canzone interrotta per problemi audio, la velatissima frecciata a Blanco, la lotta con la sua giacca per sfilarsela di dosso, la scritta No War, l'abbandono di Amadeus con i suoi fiori in mano, il lancio del bouquet su una signora del pubblico, quel «Porto via» detto a mezza voce che i cacciatori di scandali hanno già abbondantemente frainteso dimostrando di possedere una malizia davvero fuori dal comune? La verità è che ormai Grignani non fa esibizioni: essere se stesso è l’esibizione. Unica nota, le proporzioni di quel completo erano davvero casuali: perché i pantaloni sono così stretti se la camicia e la giacca sono così ampi e spaziosi sulla parte superiore del corpo? Anche se Grignani è un uomo di mezz’età non è detto che debba vestirsi come un uomo di mezza età.

5. I Cugini di Campagna asfaltano chiunque

@universalmusicitalia Cugini di Campagna — Lettera 22 Codice 19 al televoto #lettera22 #cuginidicampagna #sanremo #sanremo2023 #sanremorai #sanremofestival #festivaldisanremo Lettera 22 - Cugini Di Campagna

Se i cantanti più giovani tentano di elevare a cantautorato la propria, adolescenziale sensibilità trap, i più maturi non riescono a scappare a quel grande buco nero che è il format della menosissima ballata sanremese con ritornelli cantati a squarciagola. Unica eccezione, ancora più sorprendente se si pensa alla loro età, sono i Cugini di Campagna che ci ricordano che negli anni ’70 le cose si costruivano per durare mentre adesso solo per essere consumate. Issati su immense zeppe e ricoperti di lustrini, i Cugini di Campagna sono ancora in una forma smagliante – e non devono nemmeno affidarsi a espedienti banali come le note altissime che fanno palpitare il cuore delle mamme a casa.

BONUS BACKSTAGE

Istituiamo un Bonus Backstage perché le cose più interessanti, a quanto pare, succedono fuori dal palco. E dove c’è un po’ di locura, noi siamo lì a osservare.

1. Il mistero del fonico

Ieri Grignani e Damiano David hanno avuto problemi con l’audio. Blanco li aveva avuti la prima sera. Tutti gli artisti in generale portano continuamente la mano al proprio apparecchio acustico mentre cantano. Molte delle canzoni sembrano piene di parole mangiate, a volte non si riesce a sentir nulla. Il che irrita il triplo pensando al livello di preparazione che sta dietro il Festival e al fatto che l’Ariston è un teatro top-notch, con impianti di prima categoria – insomma, non l’auditorium della parrocchia. Vogliamo risolvere questi problemi di audio o no?

2. Anna Oxa vs. Madame

Sarebbe stato un semplice pettegolezzo se sulle pagine social della Oxa non fosse apparso un delirante post su Oxa che colloquia con le forze dell’ordine. Il tutto è comunicato come un haiku il cui Milly Milano, la misteriosa manager e portavoce della cantante, scrive: «Questa è delinquenza(?) / è violenza su una donna (?) ... / 90 giorni». Ma noi preferiamo quanto dice la vox populi e, più di qualunque haiku, ci pare poetico il «Vaccinati figlia mia» di Oxa che taglia finalmente corto l’intero snervante dibattito sul vaccino di Madame dicendole quello che qualunque italiano vaccinato avrebbe voluto dirle da mesi. Amen.