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Give me five: the best 5 moments of Paris Haute Couture SS17

Paris Haute Couture SS17

Give me five: the best 5 moments of Paris Haute Couture SS17 Paris Haute Couture SS17

L'Haute Couture è una dimensione di pura bellezza o, almeno, dovrebbe esserlo. È uno spazio nel quale far avverare un sogno. Gli show appena conclusi a Parigi sono lo specchio di questa possibilità. Poco importa che l'ispirazione arrivi dalla statuaria greca, da un ballo in maschera o da Snapchat. Il risultato è lo stesso: magia. Leggete e, soprattutto, guardate qui sotto per crederci.

#1 Giambattista Valli


Il “Musèe des Archives Nationales” di Parigi, luogo che custodisce “l’Armoir de Fer” dove, insieme ad  altri suoi tesori, sono conservate le lettere di Marie Antoinette si riempie di ragazze del jet set, giovani glamour sempre con la valigia in mano. "Donne unconventional che non hanno paura della vera bellezza... Curiose, sperimentali, stravaganti, con un'anima nomade. E soprattutto consce della loro femminilità". Così Giambattista Valli definisce le protagoniste della sua Haute Couture per la SS17. Sono principesse contemporanee che esibiscono pezzi d'alta gioielleria di Buccellati insieme a semplici tunichette da cocktail e ball gown dalle proporzioni giganti, mescolano pizzi virginali e tessuti spiegazzati, richiami folk e fantasie floreali ispirate ai sontuosi giardini persiani di Moughal. Dai mini abiti finto understatement, passando attraverso gli ultra chic pyjama palazzo, fino alle nuvole di tulle che ricordano gli abiti delle cortigiane, man mano che l'abbigliamento da giorno lascia spazio alla sera i volumi si gonfiano. Quarantasei look che confermano ancora una volta il grande talento di Valli di dare corpo ad un sogno, realizzando capi elegantissimi, un pizzico stravaganti, retrò eppure attuali.

#2 Dior


L'ennesima collezione di debutto, stavolta con l'haute couture,  realizzata da Maria Grazia Chiuri per Dior arriva da un mondo sognato e si trasforma in realtà grazie all'abilità artigianale delle tante maestranze che collaborano con la maison
. Come tante piccole fatine che creano l'abito per il ballo di decine di cenerentola, ognuna di esse lavora con la designer italiana dando vita ad una collezione che omaggia l'heritage di Dior e del suo fondatore Monsieur Christian. Ci sono molti dei temi cari all'uomo: gli accenni surrealisti, i tarocchi, gli elementi astrologici, i fiori. Così come c’è molto della sua moda cominciando dalla leggendaria giacca Bar, che nel dopoguerra segnava un grande cambiamento nello stile ed ora ha il cappuccio. Anche l'ispirazione arriva dal signor Dior, da una sua foto scattata nel 1951 a Venezia da Salvator DalÏ nella quale Ë mascherato da leone alla festa di Don Carlos de Beistegui. Così Chiuri attraverso 59 look rievoca la Marchesa Luisa Casati, Daisy Fellowes, Leonor Fini o Janine Janet, figure dotate di una stravagante eleganza che a quei balli partecipavano veramente. Al Musèe Rodin di Parigi, tra un soffitto di specchi, pareti e pavimento di erba profumata e muschio con al centro un grande albero pieno di nastri, gocce di cristallo, lampadine e catenelle dorate sfilano una schiera di giovani fate, avvolte in tessuti romantici e scintillanti che sembrano uscire da un libro di fiabe. In questo giardino segreto si alternano abiti neri figli di smoking maschili, colori delicati, mantelli di farfalle, pizzi e chiffon, evanescenti lunghe gonne in tulle e scamiciati discreti. Bellissimi anche gli accessori, i copricapo di Stephen Jones, dalle corone di fiori ai cappellini a forma di animali, così come  gioielli unici creati da Claude Lalanne. In prima fila applaude una lunga lista di celebrities. Qualche nome? Kirsten Dunst, Diane Kruger, Chiara Ferragni, Lauren Santo Domingo, Eva Herzigova, Olivia Palermo, Gaia Repossi, Bianca Jagger, tutte invitate al party in maschera post sfilata.

#3 Chanel


Tutto inizia con Alberto Giacometti. C’è la sua scultura degli anni Venti "Femme cuillère" dietro la collezione Chanel Haute Couture SS17. Karl Lagerfeld si ispira alla forma a cucchiaio di quell'opera per creare e all'argento per vestire ragazze come "disegni in movimento, impeccabili, rigorose e clean"Queste giovani mademoiselle hanno spalle piccole, vita stretta e fianchi gonfiati, chignon ordinati, cavigliere di perle e riscoprono la bellezza del tailleur. Il classico capo in tweed si tinge di grigio e colori pastello, è fatto con una pregiatissima lana bouclè e si indossa con cintura alta in vita, dècolletè argentate e basco schiacciato. Poi in una scenografia fatta di specchi, arrivano i corpetti di paillettes, le gonne in marabù, i volant vaporosi e le balze. Tutto brilla, tutto è luce, lusso. Chiude lo show Lily Rose Depp sposa in una nuvola rosa.

#4 Maison Margiela


La riflessione sull'utilizzo ossessivo di immagini e messaggi nei social network diventa una riflessione sofisticata sulla moda
. In questa settimana dedicata alla Haute Couture John Galliano introduce copia-incolla e facce deformate o buffe di Snapchat nella sua collezione per Maison Margiela. Il designer ricama scarabocchi infantili, intaglia visi, sovrappone materiali e capi, ma anche epoche e stili, drappeggia, modella, decostruisce, lacera cappotti e trench per mostrarne l'ossatura. Ogni creazione viene scorticata e ridotta alla sua struttura essenziale, lasciando al centro l'elemento umano. È moda, ma non solo, è poesia e teatro.

#5 Valentino


“Sono partito dalla famosa frase: siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni, tratta da La Tempesta di Shakespeare. Nella couture, infatti, non esiste il tempo, come succede nei sogni. C’è l'eternità. È un territorio particolare, incantato, con le sue leggi e i suoi riti. Ho celebrato proprio questi ultimi: il fatto, per esempio, di coprire ogni abito in lavorazione, alla sera, con la velina bianca, come fosse qualcosa di vivente, da curare con affetto. Quell'idea di veli che coprono gli abiti si ritrova in passerella. Il tulle regala a ogni look un senso di umanità, di cura, di affetto. Cela i ricami, l'artificio dell'atelier. Ma a mio parere gli restituisce una profondità eccezionale". Con queste parole Pierpaolo Piccioli racconta la collezione di Haute Couture di Valentino. Il designer prende tutti i riti dell'atelier e li mischia con i miti greci, parte del nostro inconscio collettivo. Gli abiti, stupendi, evocano l'immagine di divinità è da loro prendono il nome. C’è Apollo un capolavoro di trecce di tulle e chiffon in 15 diversi toni di giallo, c’è Prometeo, chitone, cioè la tunica ionica senza maniche, in pizzo decorato con lingue di fuoco di velluto. Ci sono Euridice, abito-colonna di crèpe plissettato, e Galatea una cascata di  chiffon ricamata con strass e micro paillettes argentate, ma anche Galatea, Venere, Era, Artemide, Demetra, per un totale di 59 modelli. Valentino questa volta veste la purezza, la leggerezza, la grazia, l'eleganza dell'essenzialità.