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Sunday21

Sunday21

La Domenica, si sà, è il giorno dedicato alla Santa Messa, per alcuni, e al dio del calcio, per molti altri. Molto spesso però esistono delle eccezioni che confermano la regola, e così può succedere che invece di andare allo stadio a vedere il Napoli, qualcuno provi a fare qualcosa di nuovo proprio il giorno dedicato alle opere pie.
E' il caso di Sunday21, innovativo brand “made in Naples” che in poco tempo, a partire proprio da una domenica, ha saputo diventare la scelta di molti giovani napoletani, traducendo i loro stati d'animo,  in un’irriverente collezione di printed tees. Ce n’è per tutti i gusti, dall’emblematica “I'm an Icon”, al sottile omaggio al re della provocazione, Terry Richardson, con il bacio fra Batman e Robin, fino ad arrivare al semplice gioco della derisione delle griffes famose, come la tanto “odiata” Chanel o l'amata  Balenciaga.
Nell’intervista la giovane designer Veronica Massa ci presenta il piccolo mondo di Sunday 21.


Veronica, la tua linea ha avuto successo in pochissimo tempo, ci racconti com'è nata?
Sunday 21 è un brand nato e pensato per Drop shop, il mio store qui a Napoli. La proposta è partita da Matteo Paoloni, che insieme a me si occupa dello stile e della grafica, di voler produrre un collezione tutta nostra che rispondesse alla richiesta sempre più incalzante di grafiche divertenti e ironiche da indossare nei clubs.

Oltre a Matteo Paoloni, chi altro collabora con te?
Isabella de Felice, che insieme a me disegna e realizza gli accessori in plexiglass che arricchiscono la nostra linea; una serie di giovani designers e grafici che si susseguono nelle varie collaborazioni che contraddistinguono il brand e poi mio cugino Fabio che cura la parte commerciale e la distribuzione delle nostre creazioni.

Sunday 21, come mai questo nome per il tuo brand?
Domenica 21 dicembre, poche settimane dopo che avevo aperto Drop shop, è stato il primo giorno in cui abbiamo iniziato a vendere la nostra linea di accessori in plexiglass è dato che già dal primo giorno la collezione ha catturato i favori dei nostri clienti mi è sembrato giusto sottolinearlo in questo modo.

Dopo quasi un anno di vita, cosa è ora Sunday 21? Parlaci della tua collezione, dei tuoi lavori.

Sunday 21 più che una collezione rappresenta una volontà o meglio la volontà di creare delle grafiche che diventino status symbol, di forte impatto visivo ma estremamente vendibili e riconoscibili a un prezzo contenuto ad un pubblico eterogeneo, che va dai quindici ai trentacinque anni.

Come nasce una nuova grafica? Da dove prendi spunto per le tue creazioni?
Credo che tutto possa ispirare una nuova grafica: una rivista, non per forza di moda, una canzone, una frase sentita in giro, un evento personale … non ci sono limiti alla creatività; ed in effetti il segreto e la forza di Sunday 21 penso sia proprio questo: la capacità di  mixare in maniera originale e divertente concetti ed idee, a volte anche molto lontane tra di loro, rendendo così la t – shirt un  importante mezzo di comunicazione di stati d’animi e sensazioni personali.

Credi che la strada, o meglio le persone, il loro modo di vestire possano influenzare la nascita di una nuova linea?
Io credo che le nuove linee, specialmente quelle nuove e giovani siano influenzate fondamentalmente dalle passerelle delle sfilate di moda. Infatti per strada ritroviamo il frutto di un sacrificato anno di lavoro dei designers che hanno meditato e “deciso” le nuove tendenze da lanciare sul mercato.
Il tutto parte dalle fiere, si sposta negli uffici stile della case di moda di pret a porter e haute couture, poi passa alle vetrine dei negozi e sulle riviste con l’apporto artistico degli stylist più famosi, solo in seguito viene raccolto e immagazzinato, diciamo anche a volte scopiazzato dalle multinazionali e dalle aziende del pronto moda che permettono a noi comuni mortali di indossarle per strada.

Quale è la grafica più venduta? E perché, secondo te?
Senza ombra di dubbio “Electro chic” è stata e continua ad essere la più venduta in quanto è stata anche la prima adessere stata creata e quindi in vendita come continuativo da ormai 8 mesi. Inoltre è stata anche la più taggata su face book. Il motivo l’ho chiesto ai miei clienti che mi hanno spiegato che in genere i fake di chanel sono tutti in bianco e nero e  piuttosto seriosi; questa tee, invece  ha una grafica molto colorata, e riesce con ironia a dissacrare in maniera kitch un mito assodato dell'eleganza.

A quale grafica, invece sei più legata?
Alla seconda più venduta:  “In my sex fantasy nobody ever loves me for my mind”.
Rappresenta una donna nuda che beve da una bottiglia di profumo: adoro quell'immagine e il suo significato; e come se la donna si stesse nutrendo di solo Moda.
 
Quale grafica invece ti rappresenta di più?
“I’m an icon”. Beh, qui c’è poco da aggiungere

Quali sono i progetti per il futuro?

Abbiamo lanciato da poco sei nuove grafiche, una linea di felpe sempre total white e la nuova collezione di leggings, molto più particolare di quella precedente. Inoltre con Isa stiamo lavorando sulla nuova linea di accessori.

E per quanto riguarda le nuove collaborazioni, avete già in mente qualcosa?
Le collaborazioni con Sunday 21 sono in pratica all'ordine del giorno, la linea è in continua evoluzione e cerca designers sempre più abili che abbiano voglia di prendere parte al progetto. Ora ci stiamo avvalendo del supporto di uno studio di grafica, Nous* Design, qui a Napoli che ci aiuta a sviluppare ed ad arrichire il nostro lavoro. Credo molto nel lavoro di squadra e nelle nuove sinergie che possono nascere.

Ora andiamo sul personale, parlaci del tuo stile? Cosa ti piace indossare?

Adoro le gonne cortissime a vita alta, le tees bianche con grafiche colorate o total black, e il vintage '80. Non disprezzo i leggins, anche se ora li sostituisco volentieri con un bel paio di collant strappati e soprattutto impazzisco per i tacchi alti e per le scarpe particolari … potrei vivere di solo scarpe.

Quelli che invece non metteresti mai?

Le gonne a ruota anni '50, i mocassini, i camperos, pantaloni a zampa e tutto ciò che è folk. Ecco la mia anima non è per niente folk.

Quali sono i tuoi stilisti preferiti?

Ora amo Nicholas Guesquiere, Jun Takahashi, e guardo con sorprendente ammirazione Gareth Pugh.

Se dovessi dare un consiglio ai tuoi clienti, quale sarà il tuo must per questa stagione?
In genere non trovo mai dei must che durino un’intera stagione, mi annoio facilmente. Però ora per esempio adoro le fascie indie tra i capelli, le pailletes, le spalline e le giacche anni ’80.      

Cosa significa per te la parola Moda?

La moda è comunicazione, è il costume comune, i cui dettami influenzano la società, ma è anche una rete fittissima di regole e schemi estremamente mutevoli ma assolutamente concatenati.
E’ senso di emulazione, senso di appartenenza a un gruppo. Per me rappresenta l'evoluzione dell'arte nella società moderna. Infatti in una passerella confluiscono tutte le arti: musica,
perfezione estetica, architettura della scenografia e scultura nelle forme dell'abito.

Grazie Veronica, sei stata molto gentile, Naplestreetstyle ti augura il meglio per te e i tuoi giovani collaboratori.
Grazie a voi per aver dato voce alle mie creazioni e ai miei pensieri, non vedo l’ora di leggere la nostra chiacchierata.

Cosa aggiungere ancora? Che forse si è fatto tardi ma se mi muovo riesco a vedere il secondo tempo della partita … è pur sempre Domenica, no!?