"Reflections”: lo Spirito si Fa Materia nella Pre-Spring 2026 di Nanushka Tra architettura spirituale e design fluido, Sandra Sándor esplora la forza nascosta delle forme nella nuova collezione ispirata a Rudolf Steiner

Ho avuto un incontro con Sandra in un pomeriggio caldo di Parigi, quando la luce scendeva morbida sui tetti e il tempo sembrava dilatarsi, come le forme fluide della sua nuova collezione. La direttrice creativa e fondatrice di Nanushka, Sandra Sándor, ci accoglie con la calma di chi ha imparato a vedere oltre la superficie delle cose. Parlando di Reflections, la Pre-Spring 2026, svela una visione che affonda le radici nella filosofia dell’antroposofia di Rudolf Steiner. «Mi affascina il suo approccio multidisciplinare, il fatto che fosse anche architetto. Il suo edificio a Dornach, il Goetheanum, è un capolavoro: non ha linee rette, è pieno di curve naturali, ha una forza silenziosa», racconta Sandra. «È da lì che sono partita.»

La collezione nasce infatti da un’esplorazione profonda del rapporto tra spirito e materia. Drappeggi intuitivi, silhouette arrotondate, tessuti che respirano e si muovono con il corpo: ogni capo è un gesto silenzioso, un riflesso interiore che si traduce in forma. I colori? Tonalità terrose come mocha, khaki e avena si fondono con pastelli delicati come il “sunrise haze” e tocchi di rosso intenso, applicati con tecniche che sembrano acquarelli. «Abbiamo lavorato molto sui dettagli: le pieghe, le doppie cinture, i colli strutturati. C’è un concetto che ritorna ovunque, anche nei capi più minimal», spiega. «Mi piacciono i tessuti con storia, come il shearling o le lane tradizionali.»

Non mancano tocchi innovativi, come le maniche bolero modulari, che ridefiniscono l’idea di eleganza da sera, e capispalla scultorei, dal trench in khaki strutturato alla giacca in denim effetto pelle. La trasparenza gioca un ruolo chiave: pizzi su maglieria sottile, chiffon increspato e jersey elastico danno profondità e movimento ai capi.

A fare il suo debutto è anche la Takaró bag, che in ungherese significa “coperta”: «Volevo che trasmettesse un senso di calma e protezione, come qualcosa che ti avvolge e ti accompagna», dice Sandra.

Ogni elemento della collezione sembra suggerire un messaggio sottile: quello che conta non è solo ciò che si vede, ma ciò che si riflette. In Reflections, forma e contenuto si abbracciano, come spirito e materia.