A Guide to All Creative Directors

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La London Fashion Week di giugno è stata cancellata

Le presentazioni si sposteranno in uno showroom a Parigi

La London Fashion Week di giugno è stata cancellata Le presentazioni si sposteranno in uno showroom a Parigi

Il British Fashion Council ha annunciato oggi la cancellazione della London Fashion Week maschile del prossimo giugno – ennesimo rimescolamento di carte per un’importante fashion week europea che ha visto il suo calendario menswear restringersi sempre più fin quasi a sparire. Al posto della consueta programmazione, il BFC concentrerà le proprie risorse su un evento commerciale a Parigi: una nuova edizione del London Show Rooms, in programma dal 26 giugno al 1° luglio, che possa offrire, con meno fronzoli ma soprattutto senza sfilate, una piattaforma concreta per una moda britannica i cui grandi nomi storici sono ormai sempre meno ma che possiede una folta schiera di incredibili designer indipendenti che negli ultimi tempi, comprensibilmente, hanno preferito posizionare i propri show nel calendario femminile di settembre, più corposo e capace di attirare maggiore visibilità. Già a febbraio, in occasione della stagione FW25, il British Fashion Council aveva sperimentato nuovi modelli promozionali con l’apertura di un pop-up store sulla Regent Street, dedicato a brand indipendenti come Ahluwalia, Nicholas Daley e Saul Nash.

La London Fashion Week ha iniziato ad avere difficoltà dai tempi del lockdown. Nel 2022, pur con un programma ridotto, era tornato in presenza dopo una serie di edizioni digitali anche se ormai l’interesse per l’edizione di giugno, eccessivamente rimpicciolitasi, è progressivamente calato. L’edizione 2023 aveva solo quattro designer in calendario e poche presentazioni: una cosa insostenibile per tutti dal punto di vista commerciale. L’anno scorso invece, la BFC ha tentato una nuova formula, puntando su una mostra al Institute of Contemporary Art e su eventi dedicati alle culture che hanno influenzato la moda maschile londinese. Inutile dire che le scelte del British Fashion Council sono state spesso responsabili e “giuste” ma anche che paiono ignorare deliberatamente l'interesse del pubblico e la natura mediatica della moda nel 2025: non è un caso, ad esempio, che il British Fashion Council abbia fatto notizia ultimamente solo quando si parlava di proibire pellicce e pelli esotiche o di un cambio di format inevitabilmente noioso e di un approccio sempre più digitalizzato che magari sarà stato una scelta inevitabile ma che purtroppo ha scarsissimo fascino - per non dire, nessun fascino. Uno dei principali problemi, in termini strettamente commerciali, è che le tempistiche delle ordinazioni per il menswear non sono identiche a quelle del womanswear dunque è in certi casi più complesso accorpare semplicemente le edizioni nella London Fashion Week Women’s di settembre che, come il suo corrispettivo milanese, ormai è più co-ed che femminile. 

Ma se brand tutto sommato più grandi non hanno timore a mescolare collezioni maschili e femminili, le difficoltà aumentano per i designer di menswear riallocati nella programmazione di settembre con tempistiche di ordinazioni e produzioni abbastanza sfasate rispetto a quelle abituali. Il punto, comunque, sta nel fatto che una fashion week nel 2025 è un evento di entertainement tanto quanto lo è di commercio e, per dirla forse brutalmente, gli showroom risultano interessanti per i buyer e basta e, dai tempi del Covid, nessuno guarda uno show digitale per quanto il perbenismo di molti media insista nel ripetere che non c’è alcuna differenza da quelli dal vivo o anche alle presentazioni. La London Fashion Week, comunque, si trova in un punto in cui anche la Milan Fashion Week Men’s si sta lentamente dirigendo: anch’essa possiede un calendario assai scarno rispetto a quella femminile ed è per questo che diversi designer l’hanno disertata in favore di quest'ultima, si sono moltiplicati i “riempitivi” e il format co-ed sta diventando quello predominante. In tal senso, la London Fashion Week maschile potrebbe essere il proverbiale canarino nella miniera: che nei prossimi anni la crisi del lusso, aggravata anche dalle nuove politiche commerciali USA, possa riportare a una ristrutturazione delle fashion week, di fatto riducendole?