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La sensualità secondo JW Anderson (e Stanley Kubrick)

Moda e cinema si sono uniti nella terza giornata di fashion week milanese

La sensualità secondo JW Anderson (e Stanley Kubrick)  Moda e cinema si sono uniti nella terza giornata di fashion week milanese

Nel 1999 Stanley Kubrick portò la borghesia in un tunnel di sogni ed erotismo. Nicole Kidman con indosso un paio di occhiali da segretaria e canotta della salute bisbigliava all'allora marito Tom Cruise che c’era qualcosa che dovevano assolutamente fare («Scopare»). Per la sua ultima collezione andata in scena a Milano JW Anderson ha tradotto quello stesso bisbiglio in un tripudio di rosso vivido, fiori cangianti e silhouette destrutturate ispirandosi ad uno dei pilastri del cinema contemporaneo: «Eyes wide shut è uno dei miei film preferiti e penso che sia un ottimo film di Natale». Uomini e donne sono una cosa sola nella FW24 del designer irlandese, corpi indistinguibili rigorosamente nudi dalla vita in giù, eccezion fatta per uno strato di calze velate. Alla riscoperta di simmetrie che nessuno meglio di Kubrick saprebbe ispirare e un minimalismo che abbandona l’infanzia e gli accessori giocosi per virare verso tinte più fosche e oniriche, JW ci dimostra che non ha ancora finito di stupirci

Se il 2023 ha svelato alle donne che non hanno più bisogno dei pantaloni per uscire di casa, il merito di Anderson è stato quello di trasportare il trend in un universo fluido e dalle ginocchia a vista, talvolta comprensivo di biker short inguinali e calzini di lana a metà polpaccio. Il nude look di Emma Corrin alla FW di Miu Miu o lo street style off duty di Kendall Jenner in total outfit Bottega Veneta viene riproposto in un sapiente gioco di proporzioni. L’outwear è over, dai bomber distressed d’ispirazione Carhartt (che Anderson stesso ama indossare) sino ai trench in pelle dalle spalle sagomate, blazer di velluto e cardigan morbidi sopra pantaloni cargo. Una menzione d’onore va alle stampe che coniugano l'abilità di Anderson come stilista e il suo amore per l'arte attraverso il dipinto di un gatto presente sugli abiti, pattern floreali sui toni del blu, outfit in grado di ricreare interi quadri se affiancati l’uno all’altro in una sorta di puzzle psichedelico. E ancora scolli a V e maniche lunghissime, da cui spuntano guanti in raso, ma anche abiti da cocktail e tacchi di velluto: proprio come nel film di Kubrick, il rosso domina la palette. La sensualità per JW è fatta di sottigliezza, disincanto e un equilibrio precario di allusione e svelamento, un punto di vista inedito, che rivela quanto la ricerca del designer voglia ancora spaziare nelle ispirazioni, nei temi trattati e nell’approccio al design: «È la cosa più sexy che abbiamo mai fatto, per quanto mi riguarda.»

Il cinema per Anderson non è solo un’ispirazione, ma un’arte a cui si è dedicato estensivamente nell’ultimo periodo collaborando con Luca Guadagnino all'adattamento di William S. Burroughs "Queer" con Daniel Craig e Drew Starkey. Per rendere omaggio alla settima arte alla sfilata è seguita la proiezione di Who is the Painter?, un cortometraggio diretto da Jack Elliot Hobbs, con protagonisti Christiane Kubrick e lo stesso Jonathan Anderson che crea un parallelismo tra i processi creativi di due diversi artisti: la pittrice e il designer di moda. Il corto è stato presentato in anteprima al Cinemino di Milano, una prestigiosa location di culto per gli amanti del cinema d'essai nella città, che da diverso tempo sta diventando anche una location privilegiata dai brand di moda per shooting ed eventi. Il film offre uno sguardo intimo sulla vita e l'arte di Christiane Kubrick, pittrice tedesca che sposò il grande Stanley Kubrick, che, dopo aver studiato arte in California e a New York, ottiene un riconoscimento internazionale con mostre a New York, Roma e Londra. La proiezione di Who is the Painter? al Cinemino di Milano, dopo lo show della sfilata Uomo FW24 e Donna Pre-Fall 24, aggiunge un tocco di prestigio a questa location di culto per i circoli creativi milanesi, confermandola come punto di riferimento non solo per gli amanti del cinema, ma anche per il mondo della moda. La fusione di queste due forme d'arte ha chiuso la terza giornata di fashion week con un'esperienza culturale unica, consolidando il Cinemino come un luogo di incontro per la creatività e l'eccellenza artistica.