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Che fine hanno fatto i programmi televisivi sulla moda?

Le narrazioni mainstream della tv italiana

Che fine hanno fatto i programmi televisivi sulla moda?  Le narrazioni mainstream della tv italiana

In un periodo storico non poi così lontano, in tv, c’era chi ci consigliava in maniera piuttosto insistente cosa era adatto o meno alle nostre esigenze stilistiche. Esperti di moda - il background poteva passare dall’essere uno stylist con una solida esperienza alle spalle a manager con una formazione non sempre così focalizzata sulla moda - demolivano l’immagine di una candidato per evidenziare i suoi punti di forza, sottolineandone in maniera caricaturale le debolezze evidenti. Il 2008 è l’anno in cui approda su Real Time il programma Ma come ti vesti?, condotto da Enzo Miccio e Carla Gozzi

I due esperti di stile hanno passato al setaccio per più di un decennio - il programma è andato in onda per l’ultima volta nel 2018 - il guardaroba di donne fra i 25 e i 54 anni, il target di Real Time. Non c’è Millennial, o quasi, che non ricordi con ironia i brindisi fatti dai due partner in crime una volta che la loro missione fosse giunta al termine: fare a brandelli l'armadio della malcapitata per tirarne fuori un’immagine rinnovata. Il punto è che l’idea di trasformazione, qualsiasi essa sia, ha in sé il concetto di oltrepassare dei limiti per dare forma a qualcosa di autenticamente diverso. È chiaro che, in un format televisivo totalmente volto a evidenziare cosa ci sia di profondamente sbagliato nell’amare abiti a fiori, il leopardato o le tinte bold si crea un cortocircuito forse inatteso: il kitsch. Vale a dire creare un sipario immediatamente patetico, ripetitivo e percepito come poco credibile. E, se le trasformazioni mandate in onda in Ma come ti vesti non hanno fatto che replicare una narrazione improntata sull’esaltazione del minimalismo e di codici ascrivibili al galateo e a un’idea di buon gusto più o meno definita, anche i programmi successivi hanno giocato sulla stessa narrativa. Con Dire, Fare, Baciare - un reality show britannico in onda dal 2008 al 2013 su BBC Three andato in onda in Italia nel 2013 - la voce di Carla Gozzi, seppure resa robotica, non cambiava di molto le carte in regola: ripristinare e rendere socialmente accettabili i look eccentrici di giovani ragazze con chiare reference estetiche (punk, rock, grunge, anime) era il compito di POD, la macchina addetta ai consigli. 

Non che con Mamma sei too much, nel 2016, le cose siano andate così diversamente: Carla, che nel 2010 ha persino fondato un’accademia di stile con un’ampia offerta formativa, andava correggendo l’estro di madri non più ventenni da tempo. Scenario mutato nel momento in cui le ventenni hanno iniziato a ribellarsi a quei toni civettuoli con cui si parlava dell'abbigliamento in generale e le conversazioni intorno alla moda si sono spostate dai media tradizionali ai social media. Per Ma come ti vesti? e il resto dei programmi non sarà stato facile reggere il colpo e provare a rispondere a tono alle pretese delle nuove generazioni che di consigli, caftani e regole calibrate al centimetro hanno deciso di fare volentieri a meno. Eppure, Carla Gozzi continua a dispensare consigli su Instagram e TikTok su come non indossare la minigonna e fasciare il corpo in uniformi più o meno costrittive, scatenando le reazioni avverse da parte della Gen Z. Se l’ex conduttrice televisiva abusa del termine buon gusto, forse tralascia (volutamente) tutta quella schiera di persone rea di aver abbracciato estetiche controcorrenti o semplicemente anti glamour. «Il problema è che si è persa la formalità: non si distinguono più le occasioni d'uso e non si capisce quando permettersi di andare in giro in sneakers e jeans e quando sintonizzarsi su un'immagine più autorevole al momento di un incontro col team di lavoro» aveva dichiarato a Vanity Fair Italia. Tant’è che oggi Discovery+ ha prodotto un talent - Tailor Made- Chi ha la stoffa? si compone di sei episodi in onda su Discovery+ da giugno e su Real Time nell’autunno 2022 - incentrato sulla sartorialità e affidato alla conduzione di Tommaso Zorzi. Quale sarà, questa volta, il tono di voce con cui si parlerà della moda e delle scelte di abbigliamento personali?