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La Gen Z odia gli skinny jeans

Lo dimostrano i dati e i video virali su TikTok

La Gen Z odia gli skinny jeans Lo dimostrano i dati e i video virali su TikTok

È ufficiale: la Gen Z odia gli skinny jeans. Secondo un’indagine di NPD Group, riportata da Highsnobiety, la preferenza per il denim più largo e lo spostamento collettivo verso un fit più comodo è stata accelerata dalla pandemia: il denim a gamba dritta - ora il taglio più venduto tra le donne negli Stati Uniti - ha finalmente usurpato gli jeans skinny. ll "trend che si rifiuta di morire", come l'aveva definito il Guardian nel 2019, è ad oggi il capo più odiato di TikTok, dove ogni giorno diventano virali video di ragazzini che fingono di vomitare a ritmo di musica mentre scorrono immagini di pantaloni attillatissimi. Un declino forse inevitabile, considerando quanto e come negli anni l’estetica degli skinny jeans si sia legata ad un’ideale di magrezza malsano ed estremo, per anni il canone estetico in vigore (celeberrima la dieta di Karl Lagerfeld per entrare in un paio di jeans firmati Slimane), che non trova più spazio nella società inclusiva che la Gen Z si auspica, oltre a stridere con il movimento body positive che nelle scorse stagioni ha monopolizzato il dibattito sull’inclusività delle passerelle. 

È interessante notare che i consumatori più giovani sono più propensi a rifuggire i jeans skinny rispetto, ad esempio, ai baby boomers, le persone nate tra il 1946 e il 1964, che ne hanno invece aumentato l’acquisto tra il 2019 e il 2021. Secondo i dati raccolti da Quartz, la Gen Z preferisce i jeans a gamba dritta, le cui vendite dal 2019 sono salite dal 29% al 39%, seguiti dai modelli relaxed, boyfriend e flare. Se complessivamente le vendite generali dei jeans sono aumentate con lo scemare della Pandemia, portando dunque una naturale crescita per ciascun modello, gli skinny jeans sono stati gli unici a regredire nelle statistiche: se nel 2019 contavano il 41%, ad oggi solo il 30%, in parte forse proprio perché, come riferito la scorsa estate dal CEO di Levi's, un quarto delle donne indossa una taglia in più rispetto al pre-pandemia.

@lecheflannne my legs needs to breatheeee #fyp #freethelegs #skinnyjeans #2017 original sound - Icy Trey

L’estetica di riferimento ormai indissolubilmente legata all’immaginario degli skinny si costruisce di modelli magrissimi, quasi emaciati, portati in passerella da Hedi Slimane con Saint Laurent, Dior Homme e Cèline, un'estetica nostalgica di quel periodo tra il 2006 e il 2013 in cui il trend era reso ancora più desiderabile, come spesso succede, grazie ad una riuscitissima commistione tra moda e musica. Difatti Pete Doherty e i suoi Libertines, ma anche Kate Moss, The Kills, Franz Ferdinand e The Kooks sono stati tutti testimonial del brand. Ma oggi che Cheap Monday non esiste più, che l'indie per come lo conoscevamo è morto, che Tumblr è ad appannaggio di una nicchia di nostalgici, i volti delle Maison sono stati sostituiti da rapper e influencer. Ad oggi lo skinny è diventato quasi un baluardo politico, una presa di posizione contro una moda che fu, che ora dovrebbe (e sta cercando di) aprirsi a più body type, attraverso modelli e silhouette diverse.