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New Balance ha trasformato le 550 nelle nuove Dunk

E non è una buona notizia

New Balance ha trasformato le 550 nelle nuove Dunk E non è una buona notizia

Rilasciate per la prima volta nel 1989, nel corso degli ultimi anni le New Balance 550 si sono trasformate nella hit sneaker del brand americano, riuscendo a superare i confini della cerchia di appassionati per approdare nelle scarpiere di un gruppo di acquirenti vasto ed eterogeneo. Complice il successo della collaborazione con Aimé Leon Dore nel 2020, la silhouette minimale e versatile ha permesso alla New Balance 550 di riprendere per moltissimi aspetti il percorso intrapreso da Nike con le Dunk, passate da una scarpa legata al basket e al mondo dello skate, a una delle sneaker più popolari degli ultimi anni. Decine di colorazioni, restock continui e una richiesta sempre maggiore sono solo alcuni degli ingredienti di questo successo, quello che ha regalato a New Balance il suo modello di punta che ad oggi, come spesso succede in questi casi, può contare su un hashtag da oltre 47 milioni di views su TikTok, mentre solamente pochi giorni fa Teddy Santis ha annunciato l’arrivo di una nuovo colorway nella collabo tra New Balance e ALD.

Così come con le Dunk però, il successo delle 550, ci porta a chiederci fino a che punto un brand possa “spremere” una sneaker, ma soprattutto se questo processo non possa diventare, nel corso del tempo, quasi controproducente per il successo della scarpa stessa. Tolta la fascinazione dettata dal momento, una parte delle fortune di una sneaker è legato anche alla sua reperibilità che, così come ci hanno insegnato anni di sneaker culture, si lega allo strano rapporto per cui più l’offerta per una sneaker sarà bassa e più alta sarà la domanda. È stata proprio questa formula a regalare, in prima battuta, il successo alle New Balance 550, che sulla scia del successo della collabo con Aimé Leon Dore e con prezzi di resell alle stelle, ha portato una fetta di appassionati a riscoprire la silhouette originale dando così la possibilità al brand di utilizzare questa seconda giovinezza come trampolino di lancio per trasformare le 550 nella loro sneaker di punta.

@squiintv Reply to @user0976562450 #greenscreen #fyp #viral #streetwear #nicekicks #sneakers #sneakerhead #newbalance #newbalance550 #550 #youtube A work of art by s_johnson_voiceovers - Stefan Johnson

Se però il successo delle Vans Old Skool o delle Chuck 70 di Converse ci ha insegnato qualcosa, è che una sneaker per diventare “eterna” deve essere prima di tutto riconoscibile. Nonostante le centinaia di versioni nate nel corso degli anni, tanto le Old Skool quanto le Chuck 70 sono legate alle loro versioni originali che, così come le Air Force 1 di Nike o le Samba di adidas nelle loro versioni originali, sono rimaste immutate nel tempo, rimanendo sempre riconoscibili in un mercato come quello delle sneaker pieno di drop e novità. New Balance invece, nel tentativo di accontentare la fetta di pubblico più vasta possibile, rischia di delegittimare la sua silhouette trasformandola, senza voler offendere nessuno, all’ennesima sneaker da “normie”.