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Come è andato l'esordio di Ferrari nel mondo della moda?

La prima collezione del brand ha sfilato ieri a Maranello

Come è andato l'esordio di Ferrari nel mondo della moda? La prima collezione del brand ha sfilato ieri a Maranello

Il debutto di Ferrari nella moda è la grande novità di queste settimane per l'industria della moda. Con questa collezione, la casa di Maranello ha voluto espandere la propria offerta nel lifestyle – e infatti il suo esordio nella moda è avvenuto parallelamente all'apertura di un nuovo ristorante diretto da Massimo Bottura e al restyling del negozio dedicato all'offerta clothing del brand. La collezione è stata disegnata da Rocco Iannone, ex-direttore creativo di Pal Zilieri che si è fatto le ossa negli atelier di Dolce & Gabbana e Armani, ed è apparsa subito chiara la sua intenzione di mescolare i valori del design ingegneristico della scuderia Ferrari a un occhio attento agli ultimi trend. Il primo commento che verrebbe da fare riguarderebbe proprio il buon giudizio di Iannone: tanto la sua fashion-savviness che la disinvoltura con cui ha interpretato i trend del momento nei termini dell'estetica Ferrari è un segnale di forte sicurezza per questa e per le prossime collezioni. 

Come ci si poteva attendere, la collezione è stata abbastanza logo-heavy, specialmente sul piano degli accessori, ma Iannone ha diretto la creazione del range con intelligenza e mano salda. In primo luogo perché ha saputo creare delle variazioni molto intelligenti sul logo di Ferrari, con il Cavallino che si trasforma in applique metallica, in logo-gioiello, in micro-pattern oppure con il lettering della casa di Maranello declinato in chiave massimalista nel primo look maschile dello show. Altro punto forte della collezione è stato l'uso molto vario dei materiali, con la mescolanza di materiali di lusso come la pelle e la seta alla stoffa di carbonio, un tessuto diffuso nel mondo del racing e che dunque comunica bene l'heritage di Ferrari. Alla fine dello show, chiuso da Natalia Vodianova, è quasi rimasto il desiderio che la casa di Maranello lasci ancora più carta bianca a Iannone per le prossime collezioni – con questo show d'esordio il designer ha dimostrato abbondantemente di aver fatto proprio il linguaggio di Ferrari.

Sul piano del design, i look migliori della collezione avevano un sapore "Pradesco", con la mescolanza di futurismo performance-ready e una reinvenzione dei codici-base dell’uniforme borghese. A questo primo layer, che indirizza subito la collezione verso una precisa direzione di fashion luxury, si aggiunge una patina streetwear che riprende i design modernisti di Virgil Abloh da Off-White™ pur mantenendo netta e sicura l'identità di Ferrari ma provando a farla diventare appetibile tanto per i giovani fan del brand che per il pubblico femminile. Come esordio nella moda, quello di Ferrari ha stabilito con chiarezza i fondamentali dell'estetica del brand senza scadere in una commercialità troppo ovvia ma, anzi, traducendo in termini di fashion design la qualità del design e dell'artigianalità che ha reso leggendarie le officine di Maranello. 

È certo che l'approccio di Iannone è stato quello giusto, il designer ha saputo introdurre Ferrari nella moda con grande equilibrio, anche se, ovviamente, l'identità di qualunque brand si affina collezione dopo collezione. Questo primo capitolo, però, ha catturato senza dubbio l'attenzione e ha fatto ciò che doveva fare: lasciare il pubblico curioso di vedere ancora di più.